È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 















La più grande comunità italiana sui videogiochi Total War di Creative Assembly
  

Total War: Warhammer | Total War: Attila | Total War: Rome 2 | Total War: Shogun 2
Napoleon: Total War | Empire: Total War | Medieval II: Total War | Rome: Total War

LEGGETE IL NOSTRO REGOLAMENTO PRIMA DI PARTECIPARE. PER FARE RICHIESTE DI SUPPORTO, LEGGETE PRIMA QUESTA DISCUSSIONE.

 

 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Cartagine e la Grecia

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2006 20:41
09/06/2006 12:02
Durante le guerre persiane e le conquiste di Alessandro qualcuno sa che atteggiamento tenne la città fenicia, che immagino che fosse già potente già 2 secoli prima della conquista della penisola da parte di Roma?
Si schierò, rimase neutrale oppure intervenne direttamente in qualche battaglia?
[SM=x506657]
09/06/2006 13:46
OFFLINE
Post: 2.629
Registrato il: 09/08/2004
Città: NAPOLI
Età: 33
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
per quanto ne sò i Greci e Cartaginesi se le davano di santa ragione...non credo Cartagine avesse mai aiutato la Grecia durante le guerre Persiane .


09/06/2006 13:53
OFFLINE
Post: 13
Registrato il: 21/03/2006
Città: NAPOLI
Età: 32
Sesso: Maschile
Miles
Bè, i Cartaginesi fecero un bel pò di guerre per conquistare la Sicilia allora sotto mano dei Greci...






Abraham Simpson: "...Mio figlio non e' un comunista! Sara' forse un imbroglione, un ladro, un comunista, ma non e' una pornostar"



Aldo Baglio: "In Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, una gazzella muore. Si sveglia già morta, perché si vede che non stava molto bene il giorno prima e allora... comunque, sempre in Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, un leone appena si sveglia comincia a correre per evitare di fare la fine della gazzella che è morta il giorno prima. E poi, correndo, vede che c'è la gazzella morta il giorno prima lì e dice "Che cosa corro a fare? Mi fermo e gli do due mozzicate". Comunque, dove voglio arrivare? Non è importante che tu sia un crotalo o un pavone. L'importante è che se muori, me lo dici prima."



Ciao Eddie...
09/06/2006 14:00
Re:

Scritto da: hellpatrol 09/06/2006 12.02
Durante le guerre persiane e le conquiste di Alessandro qualcuno sa che atteggiamento tenne la città fenicia, che immagino che fosse già potente già 2 secoli prima della conquista della penisola da parte di Roma?
Si schierò, rimase neutrale oppure intervenne direttamente in qualche battaglia?
[SM=x506657]



durante le guerre persiene non so..anche perch cartagine non era tutta sta grande potenza..ma nella guerra del peloponneso cartagine sfruttò il momento per prendersi moltissime città in sicilia come agrigento.Durante la prima guerra punica si schierò con i greci,poi questi ultimi abbandonarono l'alleanza con cartagine e si shcierarono con i romani.
09/06/2006 14:01
OFFLINE
Post: 385
Registrato il: 09/04/2006
Città: PALERMO
Età: 33
Sesso: Maschile
Principalis
quando Alessandro arrivò a tiro nel 332 a.c e la cinse d'assedio i cartaginesi aiutarono via mare i tirii e ostacolarono le manovre dei macedoni
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
09/06/2006 16:03
Re:

Scritto da: Alessandro Magno III 09/06/2006 14.01
quando Alessandro arrivò a tiro nel 332 a.c e la cinse d'assedio i cartaginesi aiutarono via mare i tirii e ostacolarono le manovre dei macedoni



innanzitutto è l'esatto contrario di quello che dici.

La città di Tiro, pochi anni prima di Alessandro, voleva l'indipendenza dalla lega fenicia e ha attutato in vari modi ribellioni per diventare indipendente. Cartagine coalizzò la lega fenicia contro Tiro e bloccarono il suo porto con 78 quinquiremi cartaginesi, 13 di sidone e 5 di cipro (colonia Cartaginese). I cartaginesi non misero mai piede in quella città per aiutare Tiro o Alessandro. Facevano i comodi suoi e i suoi interessi. Cartagine pensava a bloccare i viveri via porto, Sidone a bloccare quelli via terra. Quando alessandro arrivò a tiro, sconfisse i fenici e non i cartaginesi, i quali tiriani stavano già morendo di fame e si mangiavano cadaveri per sopravvivere. la battaglia era aspra ma a senso unico poichè erano senza forze!

Cartagine non ha mai aiutato Tiro in nessun modo. Tantomeno per aiutare alessandro

09/06/2006 16:04
OFFLINE
Post: 354
Registrato il: 04/04/2006
Città: ENNA
Età: 33
Sesso: Maschile
Principalis
Cartagho e gli elleni..
Direi che l'odio era pressochè reciproco. I greci e i cartaginesi si consideravano nemici e rivali.

In Sicilia i sicelioti, ossia quei mezzi greci e mezzi siculi, si batterono in durissime lotte con Cartagine senza alcun aiuto dalla madrepatrie.
Nel 480 d.c. la guerra fu durissima e lunghissima e diverse città furono devastate: Selinunte, Imera, Agrigento e Mozia.
Dioniso I il Vecchio fu uno dei pochi condottieri sicelioti che combatterono efficacemente i cartaginesi.

L'Impero siracusano di Dioniso comprendeva quasti "tutta" la Sicilia, diverse aree dell'Italia greca, zone nella dalmazia e Aleria in corsica.

Ma Cartagine non glielo perdonò e presto tornò la guerra dopo la sua morte...


RES PVBLICA SPQR REPUBBLICA ROMANA


Principe del Senato di SPQR

_________________________________________________


Mod di Unione Europea - Membro dello Staff
_________________________________________________




----------------------------------------
"Io sono Cesare, non re"
"Alea jacta est!" C.G.Cesare
----------------------------------------
"Cacciate dunque, occhi greci, la passione dell'occidente che aspetta... I santi monaci di Dio non inizieranno un giorno che Dio conosce bene... a incoronare di nuovo il re romano, ed ad attaccare un croce sul suo petto?"
I Bizantini
---------------------------------------
"Che cosa eri tu o Roma, intatta, se le tue rovine sono più grandi dell'intero mondo che ti è accanto?" Ildeberto di Lavardin
----------------------------------------
* "Nella vita di noi Italiani ci sono tanti Maggi radiosi e troppi Inverni lunghi"
* "La plebe Italiana è mutevole come il mare"
* "Non esistono vittorie totali, solo sconfitte incondizionate"
Caio Logero
----------------------------------------
09/06/2006 16:25
dato che all'inizio avete citato la persia vi dico gli atteggiamenti dei fenici (non cartagine) verso quel popolo.

Nel 600 a.C. la civiltà di Assur e di Ninive lasciò il posto a quella di Babilonia, sotto il dominio di Nabucodonosor II, che scese fino in Egitto. I Fenici si allearono con Israele per contrastarlo, ma furono sconfitti. Gli ebrei conobbero la cattività babilonese, ma Tiro resistette di nuovo, dal 585 a.C. al 572 a.C., proponendo alla fine un patto di pace, in cui formalmente veniva annessa a Babilonia, mantenendo comunque una certa autonomia economica. Questo grazie anche alla politica del lungimirante re babilonese che sognava un grande impero in armonia. Gli ingegneri fenici lavorarono a Babilonia e la resero una delle città più belle del mondo.
Nel 539 a.C. il re persiano Ciro II conquistò la Mesopotamia e quindi la Fenicia. I fenici costituirono la marina persiana e aiutarono gli ebrei a ricostruire Gerusalemme, abbandonata per il periodo di cattività. La convivenza con la Persia fu eccellente, anche se Tiro perse Cipro, presa dall’Egitto.
Nel 525 a.C. il re persiano Cambise conquistò anche l’Egitto ed i Fenici collaborarono nell’impresa, avendo in cambio la quasi totale indipendenza.
Nel 500 a.C., Dario era il re dell’impero persiano. Dinanzi a Salamina di Cipro i fenici furono sconfitti dai greci, inferiori come numero ed esperienza, successivamente presso Samo, con l’aiuto di Dario i fenici vinsero.
Nel 480 a.C., Serse I, nuovo re di Persia, con 1207 navi, comandate da fenici, affrontò le 313 navi greche di Temistocle, presso la baia di Salamina in Grecia, venendo sconfitto. Fu poi la volta della sconfitta di Micale, presso Mileto. Contemporaneamente, presso Imera, in Sicilia, i siracusani (alleati dei greci) sconfissero truppe cartaginesi ed etrusche. Dunque, la Grecia fece la sua comparsa sui mari che prima erano fenici. Nel 465 a.C. gli elleni presero Cipro ed ormai, assieme a Cartagine, presero il posto dei libanesi, sempre più sotto le satrapie persiane.
Verso il 350 a.C. Tripoli fu nominata capitale della federazione fenicia. I fenici avevano capito che dovevano unirsi, ma ormai era troppo tardi. Le città fenicie rimasero sotto il giogo persiano, nonostante qualche rivolta di Sidone e di Tiro.
Nel 332 a.C. Alessandro Magno, diretto in Egitto, comincia ad assediare Tiro, dopo aver annesso le altre città fenicie. Secondo la sua strategia questa città doveva essere distrutta, perché rappresentava sempre la marina dei persiani. Fu aiutato da altre città fenicie e realizzò una diga che tolse ai tirii l’elemento naturale di difesa: il mare. Tiro, che aveva ricevuto la promessa di aiuto da parte di Cartagine, si difese strenuamente, poi, non ricevendo alcuna collaborazione esterna, capitolò. Fu la fine del regno fenicio. Tiro fu distrutta e rifiorì un po’ sotto i romani.
Verso il 300 a.C. Alessandro Magno non c’era più ed il suo impero fu diviso in tre diadochie: la Macedonia sotto gli agonidi, l’Egitto sotto i tolemaici e l’Asia Minore sotto i seleucidi. Per quanto riguarda la Fenicia, anche se il suo regno non c’era più, ci furono ancora delle attività commerciali di svariato tipo. L’elemento dominante era però l’ellenizzazione dei costumi e della società: basti pensare che ogni 5 anni a Tiro si svolgevano i giochi.
In questo periodo lo spirito fenicio sopravvisse in Cartagine che ebbe un grande splendore e presto si scontrò dapprima con i greci e poi con i romani.

09/06/2006 22:07
OFFLINE
Post: 385
Registrato il: 09/04/2006
Città: PALERMO
Età: 33
Sesso: Maschile
Principalis
Re: Re:

Scritto da: davide.cool 09/06/2006 16.03


innanzitutto è l'esatto contrario di quello che dici.

La città di Tiro, pochi anni prima di Alessandro, voleva l'indipendenza dalla lega fenicia e ha attutato in vari modi ribellioni per diventare indipendente. Cartagine coalizzò la lega fenicia contro Tiro e bloccarono il suo porto con 78 quinquiremi cartaginesi, 13 di sidone e 5 di cipro (colonia Cartaginese). I cartaginesi non misero mai piede in quella città per aiutare Tiro o Alessandro. Facevano i comodi suoi e i suoi interessi. Cartagine pensava a bloccare i viveri via porto, Sidone a bloccare quelli via terra. Quando alessandro arrivò a tiro, sconfisse i fenici e non i cartaginesi, i quali tiriani stavano già morendo di fame e si mangiavano cadaveri per sopravvivere. la battaglia era aspra ma a senso unico poichè erano senza forze!

Cartagine non ha mai aiutato Tiro in nessun modo. Tantomeno per aiutare alessandro



e allora c sn due diverse fonti su questo fatto:una che dice che i cartaginesi erano impossibilitati ad aiutare i fenici a causa della guerra cn siracusa,un altra fonte dice che riusciì a mandare un piccolo contingente di navi contro Alessandro.
Io ti parlo di quello che ho letto su libri storici poi nn so
Io cmq mi informerò meglio
ciao

[Modificato da Alessandro Magno III 09/06/2006 22.12]

"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
10/06/2006 00:35
OFFLINE
Post: 597
Registrato il: 10/03/2006
Città: ALTINO
Età: 104
Sesso: Maschile
Centurio
In alexandros di VMM dice che i cartaginesi stavano arrivando con rinforzi ma poi non ne fa più riferimento, per cui non credo che arrivarono rinforzi.Cmq in sicilia i cartaginesi e i greci se le sono date fino all'arrivo di Roma
10/06/2006 01:25
OFFLINE
Post: 681
Registrato il: 30/04/2006
Sesso: Maschile
Centurio
ALESSANDRO SE LA SAREBBE PRESA CARTAGINE SE FOSSE VISSUTO, DOPO L' ARABIA...ANCHE ROMA MANDO' DELEGAZIONI AD OMAGGIARE...A QUEL TEMPO ERA POCO PIU' DI UNA CITTA' STATO ITALICA!
[SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672]
___________________

..."Atqve nostris militibvs cvnctantibvs, maxime propter altitvdinem maris, qvi decimae legionis aqvilam ferebat, obtestatvs deos, vt ea res legioni feliciter eveniret: -"Desilite"- inqvit -"commilitones, nisi vvltis aqvilam hostibvs prodere: ego certe mevm rei pvblicae atqve imperatori officivm praestitero"-. Hoc cvm voce magna dixisset, se ex navi proiecit atqve in hostes aqvilam ferre coepit. Tvm nostri cohortati inter se ne tantvm dedecvs admitteretvr vniversi ex navi desilvervnt. Hos item ex proximis [primis] navibvs cvm conspexissent, svbsecvti hostibvs adpropinqvarvnt."

C.IVL.CAESAR COS.
"COMMENTARII DE BELLO GALLICO" -Liber IV, XXV.
10/06/2006 17:17
Re: Re: Re:

Scritto da: Alessandro Magno III 09/06/2006 22.07

e allora c sn due diverse fonti su questo fatto:una che dice che i cartaginesi erano impossibilitati ad aiutare i fenici a causa della guerra cn siracusa,un altra fonte dice che riusciì a mandare un piccolo contingente di navi contro Alessandro.
Io ti parlo di quello che ho letto su libri storici poi nn so
Io cmq mi informerò meglio
ciao

[Modificato da Alessandro Magno III 09/06/2006 22.12]




ho detto che Tiro aspettava i rinforzi da cartagine. Cartagine invece desiderava vedere morta Tiro e inviò si navi in fenicia ma non in aiuto di quella città. Quando nell'altro paragrafo cito con "l'aiuto delle altre città fenicie" non si intende cartagine! La lega fenicia prevedeva numerose città ed alcune restavano fedeli a Tiro.

le città della lega fenicia erano:

in Libano:
- Tiro,
- Sidone,
- Tripoli,
- Haifa,
- Arvad,
- Beruta (Beirut)

Africa Settentrionale:
- Leptis Magna,
- Utica,
- Cartagine,
- Tunisi,
- Lisso (dopo le colonne d’Ercole);

Sicilia occidentale:
- Drapana (Trapani),
- Lilibeo (Marsala),
- Panormo (Palermo),
- Mothya (Mozia)

Spagna:
- Gadir (Cadice),
- Ibiza
- Cartagena;

Sardegna:
- Nora,
- Cagliari,
- Bythia,
- Carloforte,
- Tharros
- Sant’Antioco;

- Creta,
- Rodi,
- Melo,
- Malta,
- Gozo,
- Cipro.
10/06/2006 19:05
OFFLINE
Post: 385
Registrato il: 09/04/2006
Città: PALERMO
Età: 33
Sesso: Maschile
Principalis
Re:

Scritto da: CLVCIANUS 10/06/2006 1.25
...ANCHE ROMA MANDO' DELEGAZIONI AD OMAGGIARE...A QUEL TEMPO ERA POCO PIU' DI UNA CITTA' STATO ITALICA!
[SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672]


questo si dovrebbe prendere cn le pinze gli storici nn sn affatto convinti di questa possibilità
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
11/06/2006 10:48
OFFLINE
Post: 681
Registrato il: 30/04/2006
Sesso: Maschile
Centurio
Re: Re:IO L'HO LETTO SU GEORGES RADET

Scritto da: Alessandro Magno III 10/06/2006 19.05

questo si dovrebbe prendere cn le pinze gli storici nn sn affatto convinti di questa possibilità


[SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672]
___________________

..."Atqve nostris militibvs cvnctantibvs, maxime propter altitvdinem maris, qvi decimae legionis aqvilam ferebat, obtestatvs deos, vt ea res legioni feliciter eveniret: -"Desilite"- inqvit -"commilitones, nisi vvltis aqvilam hostibvs prodere: ego certe mevm rei pvblicae atqve imperatori officivm praestitero"-. Hoc cvm voce magna dixisset, se ex navi proiecit atqve in hostes aqvilam ferre coepit. Tvm nostri cohortati inter se ne tantvm dedecvs admitteretvr vniversi ex navi desilvervnt. Hos item ex proximis [primis] navibvs cvm conspexissent, svbsecvti hostibvs adpropinqvarvnt."

C.IVL.CAESAR COS.
"COMMENTARII DE BELLO GALLICO" -Liber IV, XXV.
11/06/2006 13:09
OFFLINE
Post: 5.380
Registrato il: 03/02/2006
Età: 33
Sesso: Maschile
Praefectus Castrorum
Scusate, ma Roma, al tempo di Alesandro non era una piccola citta stato italica.
Era la citta stato italica che primeggiava su tutte le altre e che possedeva gia gran parte del teritorio italico.
----------------------------------------
_________________________________
Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



11/06/2006 14:14
OFFLINE
Post: 385
Registrato il: 09/04/2006
Città: PALERMO
Età: 33
Sesso: Maschile
Principalis
Re: Re: Re:IO L'HO LETTO SU GEORGES RADET

Scritto da: CLVCIANUS 11/06/2006 10.48

[SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672] [SM=x506672]


si ma infatti radet(io l'ho letto)parla della psicologia del personaggio,le sue analisi storiche,secondo me nn sn molto approfondite,giustamente visto che si interessò della personalità di alessandro.
Per esempio altri storici cm caratini e bosworth sn molto restii ad affermare che c sia stata una ambasceria proveniente da roma
cmq ti è piaciuto radet???
[SM=x506672]
"Desidero che ciascuno di voi, viva felice ed in pace, ora che la guerre stanno per finire.
Tutti gli uomini mortali, da ora in avanti, vivranno uniti in un solo popolo e lavoreranno pacificamente per il bene comune.
Dovrete considerare tutto il mondo come il vostro paese, un paese con il migliore governo possibile, con delle leggi comuni, senza distinzione di razza.
Io non faccio distinzione, come altre menti ottuse fanno, fra Greci e Barbari. Non sono interessato alle origini razziali dei sudditi. Li distinguo solamente sulla base delle loro qualità.
Per me, ogni straniero è un greco ed ogni cattivo greco è un barbaro.
Se ci sono delle differenze fra di voi, non dovete risolverle con le armi, ma con la pace. Se ce ne sarà necessità, io agirò come vostro tramite.
Nn dovete pensare a Dio come a un despota autoritario, ma come ad un padre comune, cosicchè la vostra condotta assomigli a quella di tanti fratelli, che appartengono alla stessa famiglia.
Per quello che mi riguarda, io considero tutti, siano essi bianchi o neri, uguali.
E vorrei che non foste solo sudditi del mio impero, ma anche partecipi alleati.
Dovreste considerare il Giuramento che abbiamo fatto stanotte come un Simbolo di Amore".

Alessandro, dal discorso alle truppe a Babilonia

Avrebbe potuto restarsene a casa in Macedonia, sposarsi, avere una sua famiglia, sarebbe stato celebrato da morto. Ma non era questo Alessandro. Tutta la vita ha combattuto per liberarsi dalla paura e così lottando, così solo, è diventato libero. L'uomo più libero che abbia mai conosciuto. La solitudine crescente e l'impazienza di coloro che non riuscivano a capire furono la sua vera tragedia e se il suo desiderio di riconciliare greci e barbari finì nel baratro del fallimento...e che fallimento, il suo fallimento superò qualunque successo ottenuto dagli altri. Io ho vissuto una lunga vita Kadmo ma gloria e memoria apparterrano per sempre a coloro che seguiranno la propria grande visione e il più grande di questi è colui che ora chiamano Megas Alexandros, Alessandro il grande. (Dal film Alexander)

Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno(Giovanni Falcone)
29/07/2006 16:46
OFFLINE
Post: 3.284
Registrato il: 28/07/2006
Città: CATANIA
Età: 46
Sesso: Maschile
- Moderatore -
Praefectus Fabrum
I rapporti tra Greci e Punici furono quasi sempre ostili, nel VI secolo,i Greci che tentarono di insediarsi nella Sicilia occidentale, oltre Selinunte, vennero annientati. Nel 545, alleati con gli Etruschi, vinsero nella battaglia navale di Alalia i Focei che volevano insediarsi in Corsica. Al tempo della seconda guerra persiana i Greci chiesero aiuto a Siracusa contro Serse, ma Gelone di Siracusa si rifiutò. Nel Settembre del 480, mentre i Greci vincevano a Salamina, i Siracusani batterono i Punici ad Imera e per tutto il V secolo la Grecia fu convinta che Cartagine e la Persia avessero coordinato l'azione per attaccare i Greci su due fronti. Con l'indebolimento di Siracusa dopo la guerra contro Atene, Cartagine tornò all'attacco e nel 408 - 404 espugnò e distrusse Selinunte, Imera, Agrigento, Gela e Camarina. A questo punto entrò in scena Dionisio il Vecchio che dal 408 al 375 combattè tre guerre contro Cartagine con alterna fortuna ma riuscendo a distruggere Mozia e salvando più volte Siracusa dall'assedio nemico. Alla sua morte Siracusa si indebolì e i Punici riuscirono quasi ad eliminare l'elemento greco dalla Sicilia, finché Timoleonte non venne inviato da Corinto con nuovi coloni a rianimare le città spopolate. Nel 316 Agatocle diventa stratega assoluto di Siracusa e nel 305 re. Con lui le guerre puniche riprendono: lasciata Siracusa sotto assedio, sbarca in Africa e punta su Cartagine e nel 307 occupa Utica ma rivolte in Sicilia lo obbligano alla pace. Alla sua morte la situazione di deteriora di nuovo finchè i Siracusani non chiedono l'aiuto di Pirro che viene nell'isola e quasi caccia i Cartaginesi ma il suo eccessivo fiscalismo lo rende odioso e viene cacciato dall'isola. Nel 265 Ierone II diventa re di Siracusa e riprende la guerra con Cartagine. Quando nel 264 i Romani occupano Messina Ierone si allea con i Punici ma poi si schiera con Roma. Durante la seconda guerra punica Siracusa è fedele alleata di Roma finché alla morte di Ierone non si schiera con Annibale, ciò causa l'intervento romano e Siracusa viene conquistata dal console Marcello nel 211. Questo per quanto riguarda i Greci di Sicilia; quelli di madrepatria, dopo la guerra di Serse, tornarono in buoni rapporti con Cartagine e anzi durante l'invasione di Attilio Regolo, i Punici furono guidati dal generale spartano Santippo che portò Regolo alla sconfitta.
-------------------------------------------------
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
29/07/2006 20:41
OFFLINE
Post: 1.000
Registrato il: 24/07/2004
Città: ALTINO
Età: 104
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Piu che altro Cartagien ebbe "rapporti" con la Magna greacia, e Sicilia in paticolare, che non con la Grecia vera e propria.

pre lo piu tutta uan serie di guerre in territorio Sculo ad alterne vicende, durante le guerre persiane i cartagiensi vennero sconfitti ad Himera da parte di uan coalizione delle città sicule, lo stsso giorno i Greci vincevano a Salamina.

Negli ulrimi anni del V secolo ci fu la spedizione cartaginese in Sicilia con la conseguente distruzione di Selinunte, Agrigento, Gela. Qualche anno dopo invece sarà Dioniso a sconfiggere ripetute volte i Cartaginsi, fino ad arrivare ad assediare Mozia occupandola.

Alla fien del IV secolo sarà la volta di Agatocle, tiranno di Siracusa, che farà una spedizione direttamente in teritorio Africano sconfiggrendo piu volte i cartaginesi e occupando alcune città africane, tuttavia Agatocle fu costretto ad allotanarsi dal fronte Africano pre problemi in Sicilia, durante la sua assenza Cartagine scoinfiggerà l'esercito Siracusano, rioccupando le città.

Come potete notare i rapporti tra città Siciclioane e cartagine furono tutt'altro che pacifici. E questo è un riassunto molto veloce.
_____________________________________________________________________________________________________

Baroni, date a pegno
Castelli, borgate e città,
piuttosto che cessar di guerreggiare l'un l'altro.

Ser Bertran de Born.

In Guerra gli eroi ci sono da entrambe le parti.


Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


© The Creative Assembly Limited.
All trade marks and game content are the property of The Creative Assembly Limited and its group companies.
All rights reserved.