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Riflessioni sulla coscienza

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2006 01:19
23/04/2006 14:45
"la superiorità passa per la coscienza"

stamane (19 aprile) mi sono svegliato pensando questa frase.. non so dire se l' ho letta da qualche parte, però non mi era mai capitato di formulare una frase nell' istante preciso in cui apro gli occhi dopo aver dormito..

coscienza.. è una parola molto significativa e può avere svariati significati, forse il più comune è quello inteso in senso moralistico-cristiano, però non è certamente quello che gli attribuisco io.
coscienza per me significa conoscere noi stessi e prendere atto di quello che siamo, del nostro ruolo nel cosmo. il cosmo può essere il microcosmo della nostra vita personale, il lavoro che facciamo ogni giorno, le nostre amicizie, i nostri amori, le nostre passioni ed i nostri dolori, la nostra vita insomma.
può anche essere il macrocosmo del mondo, dell' universo, della corrente caduca del "samsara", l' oceano del divenire dal quale dobbiamo sottrarci.

E' solo prendendo coscienza del fatto che stiamo annegando in questo oceano, in un susseguirsi di esistenze una più insignificante dell' altra che noi possiamo compiere il miracolo: POSSIAMO CAMMINARE SULLE ACQUE. così come il noto Nazareno, molto tempo prima anche Buddha e Mithra hanno camminato sulle acque, loro sapevano, loro hanno preso coscienza di sè medesimi, loro sono stati iniziati, loro ERANO SUPERIORI.

camminando sulle acque del samsara, attraversandone la corrente livellatrice è possibile passare dalla riva nel quale si svolge l' umana esistenza a quella ove si svolge quella spirituale, simbolicamente potrebbe essere visto come un attraversare lo specchio per scorgere quello che vi è oltre.

con questo atto, tramite la coscienza, noi acquistiamo la superiorità, le acque non ci bagnano più, noi siamo stati salvati da esse, noi, abbandonato il divenire, DIVENIAMO PARTE DELL' ESSERE.



23/04/2006 15:19
ehm, non so cosa ti sei fumato ieri sera ma deve essere stato qualcosa di potente! [SM=x506672] [SM=x506672]

scherzo

[Modificato da davide.cool 23/04/2006 15.21]

23/04/2006 15:54
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cioé in pratica quello che diceva Matrix
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON



23/04/2006 16:02
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ascolta una cosa quorthon....ma allora, quando si arriva ad essere superiore...oltre alla capacitá di camminare sulle acque, che capacitá otteniamo? Sapiamo il perché della vita e cose del genere?

Poi con queso affermi che l´islam non é una religione, poiché se Gesucristo, Budda, camminando sull´acqua sono superiori e perció capaci di creare religioni con la sua superioritá, Maometto, che é il profeta che ci porta l´ultima veritá e per tanto la piú vera, non camminando per l´acqua, non é un profeta, come neanche lo é Abramo e percio l islama non é una religione, poiché se Maometto non era un essere superiore.....



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23/04/2006 16:14
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Buona riflessione. Bravo.

Mi sento di aggiungere che la coscienza è tra le parole più ambigue del nostro linguaggio..è difficile pertanto intavolare discussioni coerenti su questo tema.

La mia idea è questa:

Le nostre azioni, la nostra vita, sono guidate dalla Mente; ma la Mente non è un ente separato dal Corpo e quindi deve addondare le radici su quella che io chiamo Coscienza, la parte più intima dell'Uomo.

Potrei parlarne per ore e ore ma sarei noioso, ripetitivo.

In due parole: la Coscienza è l'unica nostra manifestazione di sovrumanità, e per questo ai nostri occhi umani e abituati alla quotidianità, risulta buia. Ma il fatto che la Coscienza sia buia non presuppone che essa sia nera, ovvero inesistente.

Secondo me l'uomo ha la possibilità di scorgere i colori della sua Coscienza, trovando dei sentieri o delle porte che conducano la Mente al Mistero.

Per me una porta può essere la poesia, anzi un genere poetico preciso(la poesia mistica). Ma per altri può essere la pittura..basta che metta in contatto la nostra razionalità al "sogno umano", la Coscienza, il Mistero.

Ecco già sto scrivendo troppo [SM=g27972]

Che ne pensi Quorthon?


p.s. mi ricordi molto Nietzsche [SM=g27960]
23/04/2006 20:05
Re:

Scritto da: Tercio Real 23/04/2006 16.02
ascolta una cosa quorthon....ma allora, quando si arriva ad essere superiore...oltre alla capacitá di camminare sulle acque, che capacitá otteniamo? Sapiamo il perché della vita e cose del genere?

Poi con queso affermi che l´islam non é una religione, poiché se Gesucristo, Budda, camminando sull´acqua sono superiori e perció capaci di creare religioni con la sua superioritá, Maometto, che é il profeta che ci porta l´ultima veritá e per tanto la piú vera, non camminando per l´acqua, non é un profeta, come neanche lo é Abramo e percio l islama non é una religione, poiché se Maometto non era un essere superiore.....






camminare sulle acque è da intendersi in senso metaforico, come spiego nel mio approfondimento su mithra

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=42923&idd=5531

li riassumendo un articolo di Evola spiego il significato delle acque come simbolo del divenire e della caducità umana

con buddha, cristo e mithra ho solo fatto degli esempi di persone che avevano acquisito una tale capacità, però ho letto una parabola Sufi (quindi islamica) nella quale una persona apparentemente umile riusciva a compiere lo stesso miracolo.

sinceramente non sono un profeta, solo solo una persona che vuole approdare ad un superiore stato di coscienza e che si sta muovendo in quel senso, quindi ti potrò dire come è l' "essere" quando tra una decina di vite (forse) ci sarò arrivato ^^
23/04/2006 23:02
Re:

Scritto da: Alkibiades 23/04/2006 16.14
Buona riflessione. Bravo.

Mi sento di aggiungere che la coscienza è tra le parole più ambigue del nostro linguaggio..è difficile pertanto intavolare discussioni coerenti su questo tema.

La mia idea è questa:

Le nostre azioni, la nostra vita, sono guidate dalla Mente; ma la Mente non è un ente separato dal Corpo e quindi deve addondare le radici su quella che io chiamo Coscienza, la parte più intima dell'Uomo.

Potrei parlarne per ore e ore ma sarei noioso, ripetitivo.

In due parole: la Coscienza è l'unica nostra manifestazione di sovrumanità, e per questo ai nostri occhi umani e abituati alla quotidianità, risulta buia. Ma il fatto che la Coscienza sia buia non presuppone che essa sia nera, ovvero inesistente.

Secondo me l'uomo ha la possibilità di scorgere i colori della sua Coscienza, trovando dei sentieri o delle porte che conducano la Mente al Mistero.

Per me una porta può essere la poesia, anzi un genere poetico preciso(la poesia mistica). Ma per altri può essere la pittura..basta che metta in contatto la nostra razionalità al "sogno umano", la Coscienza, il Mistero.

Ecco già sto scrivendo troppo [SM=g27972]

Che ne pensi Quorthon?


p.s. mi ricordi molto Nietzsche [SM=g27960]



se sostituisci alla parola "mente" la parola "anima", si potrebbe dire che quello che hai scritto sia io ad averlo detto. ;-)

comunque di nietzsche non ho letto tantissimo, sto leggendo l' "anticristo" e devo dire che mi sta molto simpatico come filosofo
24/04/2006 01:26
Il problema rimane uno: L'uomo cerca di dare delle risposte a se stesso senza sapere che ciò di cui vuole discorrere non lo conosce e non lo conoscerà mai.Tutta la filosofia da dopo Kant fino a noi è un serpente che si morde la coda.L'uomo vuole analizzare se stesso senza capire che non ci riuscirà mai perchè una spiegazione logica non esiste.
Ad esempio perchè ci sono dei comportamenti così strani a cui spesso non riusciamo a dare una risp.Si prova, si tenta e poi si deve desistere.
Come nel caso di assassini o serial killer.Si dice che sono pazzi non perchè lo siano, ma perchè non si riesce a capire mai i motivi e le ragioni del loro agire.Forse non lo sanno neanche loro.

24/04/2006 12:34
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Attenendomi al pensiero di Socrate i malvagi non compiono il male perchè lo voglono o ritengono che sia giusto, ma semplicemente perchè sono ignoranti: loro ignorano il BENE, in poche parole non lo conoscono.
Infatti chi fa qualcosa in un modo o nell'altro ne trae profitto perchè allora assassini dovrebbero commettere i loro delitti se poi ricavano solo disgrazie???

Per quanto riguarda la coscienza, penso che sia parte dell'anima.
ed in particolare la parte che ci guida nelle nostre scelte; a noi stà ascoltarla.
Perciò non penso che sia qualcosa di oscuro e nebuloso.
Per concludere mi distacco dalla visione di Quorthon87 che ci immagina naufraghi in un oceano in un susseguirsi di vite insignificanti.
La vita è unica stà a noi costruirla su basi sicure, (parlo dei grandi valori e dello studio) secondo me noi non siamo in balia di nulla.
24/04/2006 18:45
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Al pensiero socratideo manca però una parte: possediamo la capacità morale di scegliere tra bene e male? In che misura siamo responsabili delle nostre azioni?


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
BENEDETTO CROCE

La fede è la più alta passione di ogni uomo. Ci sono forse in ogni generazione molti uomini che non arrivano fino ad essa, ma nessuno va oltre
KIERKEGAARD
24/04/2006 19:13
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Si Tymoleon noi la possediamo.
Per Socrate all' interno di ognuno di noi esiste un "demone" che ci avverte e ci mette sulla buona strada in tutte le situazioni.
Questo demone non è altre che la coscienza.
Infine per per raggiungere Il Bene basta solo cercare di apprenderlo come del resto qualsiasi altra virtù.....come il coraggio per esempio

[Modificato da Megas Alexandros 24/04/2006 19.14]

24/04/2006 21:14
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Tutti le nostre idee di bene-male, tutta LA nostra morale non é altro che una cosa istintiva, la morale in tutte le popolazioni é la stessa con piccole varianti dovuti a fattori esterni.
La morale, la condotta che riteniamo giusta, le azioni che riteniamo piú corrette, tutto, si deve unica ed esclusivamente per la sopravvivenza della specie.
La coscienza ci serve unicamente per far sopravvivere la specie umana, é una guida istintiva che puó cambiare per fattori esterni.

La vita infatti che cosé? a cosa serve la vita? l´unico obbiettivo della vita é quello di espandersi e quando non si puó, la vita fa il tutto possibile per sopravvivere.
Sono idee che mi vengono in mente, infatti, questo post era per fare un confronto tra la coscienza e la matematica.
Idee che devono essere molto approfondite e migliorate, ma che mi piace esprimere.
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25/04/2006 01:19
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L'etica intellettualistica di Socrate non è così semplice; il demone non ricorre che in pochissimi casi, e solo chi ha la predisposizione alla sapienza e alla conoscenza non di tutte le virtù, ma della più importante di tutte: la filosofia; solo il filosofo conosce il bene e può agire secondo il bene; tutti gli altri ne sono esclusi. Come tutta la filosofia greca anche Socrate è in parte fatalista: siamo proprio sicuri che una volta conosciuto il bene lo si faccia realmente?
Questo è invece un argomento che ricorre nella filosofia politica contemporanea: quante concezioni diverse di bene esistono?


E così, nelle operazioni militari:
Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso, ogni battaglia per te significherà sconfitta certa.
SUN TZU

La storia nostra è storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
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