Anno 230 a.C. (ieri) L'esercito romano al comando di Valerius
Turbo (ebbene sì) conta 900 uomini, e si appresta ad attaccare Jenuensis.
Ma da Nord un'armata di 2000 Galli scende in Italia e mette sotto assedio Mediolanum. Non c'è tempo da perdere, Valerius mette il Turbo e risale la Pianura Padana fin sotto le mura della città assediata. E attacca.
I Galli non si dispongono su una lunga, interminabile linea, ma preferiscono raggrupparsi nel centro e provare a sfondare con l'urto di un esercito doppio per numero. Ma Valerius può contare sulla sua cavalleria italica e sui principi, supportati da ausiliari gallici. I guerrieri lanciano invettive contro i Romani, che però rimangono immobili e fermi. Caricati dalla presenza del capo Brenno, l'orda celtica carica frontalmente facendo tremare la terra. A trenta metri dalla linea romana una scarica di giavellotti falcia i guerrieri, che però non si scompongono e urtano con violenza i principes. Inizia la mischia, furibonda. Gli Ausiliari gallici entrano in campo e tengono duro.
Allora le ali di cavalleria italica si allargano portandosi dietro l'enorme massa di Celti. CARICAAAAAA!!!! In un attimo è rotta totale, Valerius si lancia nella mischia con la sua guardia del corpo, Brenno è disarcionato malamente e sparisce sotto le caligae dei soldati dell'Urbe. L'intera massa gallica non riesce ad uscire dall'accerchiamento e lotta all'ultimo sangue (mai visto così tanti uomini in uno spazio così ristretto senza la possibilità di uscire
), ed inizia un massacro lunghhissimo. Non sopravvive nessuno.
Alla fine i Romani conteranno 130 caduti contro l'intera armata gallica rimasta sul campo
Sextus