Legio XIII gemina, 01/12/2013 12:25:
Concordo sotto l'aspetto strategico e c'era dell'altro, citavo la Dacia, che era tutt'altra cosa rispetto alla Germania, per sottolineare che solo la valle del Danubio e gli Agri Decumates erano terre fertili da sfruttare, mentre al di là del Reno e del Danubio non c'erano altri territori che i Romani, con la tecnologia dell'epoca, sarebbero riusciti a far diventare produttivi o conquiste stabili vantaggiose strategicamente, soprattutto pensando che il miglior momento per conquistare la Germania dopo Teutoburgo sarebbe stato sotto Tiberio e l'anno dei quattro imperatori era troppo vicino per trovare quelle aree stabilmente sotto il controllo di Roma.
Poi questa è la mia idea personale, storicamente sono aperto ad altre interpretazioni.
La questione non riguarda lo sfruttamento economico di quelle aree. Come ha giustamente scritto Pecorale, le aree produttive dell'impero erano ben altre. La Dacia e gli agri decumates non avevano importanza economica. Quella era una frontiera militarizzata dell'impero.
La Dacia fu oggetto di saccheggi e spoliazioni, tanto che Traiano vi dovette inviare coloni per ripopolarlo.
LA questione vera è di ordine geopolitico. C'era la necessità di assicurare i confini dell'italia e della gallia, vere aree ricche dell'impero. E per questo si costruì una cintura di province sotto il controllo di Roma attorno a queste aree. Qui si inserisce il discorso dell'allargamento del limes all'elba.
[Modificato da mattacchioneWeb 01/12/2013 13:51]
Massimo Decimo: Magri e famelici!
Primo Tribuno: Nessun segno...
Massimo Decimo: Da quanto è partito?
Primo Tribuno: Quasi due ore.
Secondo Tribuno: Combatteranno generale?
Massimo Decimo: Lo sapremo molto presto.
Primo Tribuno: Soldato, ti ho ordinato di spostare in avanti quelle catapulte, sono troppo distanti!
Massimo Decimo: La distanza è buona.
Primo Tribuno: Il rischio per la cavalleria...
Massimo Decimo: E' accettabile... Intesi?