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la caduta dell'Impero romano

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2014 01:51
02/09/2013 11:46
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Tribunus Angusticlavius
Archita, 24/08/2013 23:38:

il Senato, è vero, in sè come ente originale non fu lo stesso ma è stato conservato formalmente il prestigio e i riferimenti al passato imperiale nella forma come la figura dei consoli ( pur non nella classica dualità e non nelle stesse funzioni ) e funzionari imperiali del SRI per il controllo ( spesso simbolico ) della vita politica della città e le lotte interminabili fra le famiglie romane ( e del contado ) passavano anche per il controllo dell'assemblea e tali lotte poi definirono quelle caratteristiche di ente di tipo comunale classico del periodo ( oligarchia ). Il senato era in uso in gran parte di altre realtà municipali mediterranee anche prima della caduta dell'Impero, in pratica ogni città romana ne aveva un proprio senato locale ( perlomeno in età repubblicana ).Si deve ammettere che tuttavia il Senato o Comune era l'espressione delle contingenze politiche ed equilibri fra le fazioni ed ebbe un ruolo marginale in termini pratici nelle decisioni politiche nell'Urbe che sstanzialmente veniva governata dalla fazione dominante che talvolta cacciava i pontefici dalla stessa città ( in sostanza un vero governo accentrato e automo dei Papi sarebbe arrivato molto tardi fra il '500 e il '700 ).

tornando all'ideologia imperiale dello SRI, la figura dell'Imperatore si voleva legare , secondo certa giurisprudenza medievale,all'istituto romano dell'"imperator" come comandante militare e al presupposto di una forma di "contratto" fra cittadini romani e il potere militare del mondo "germanico" a scopo di difesa dei primi visti nell'insieme tutto l'orbe unificato dall'Impero "sacralizzato" dai giuristi cristiani in base alla tesi dell'Impero come tramite e difensore del cristianesimo. Da qui si univa l'imperio militare dei germanici alla loro missione universalistica. Gli imperatori germanici,supportati dalle interpretazioni giuridiche medievali dei cristiani occidentali, si sentirono di definirsi, in quanto imperatori romani, unici veri "sovrani" dell'Ecclesia e non riconobbero a lungo, in base a ciò, la condizione di pari dignità ai sovrani d'europa che per diverso tempo erano definiti "regulus" in base all'antico rapporto gerarchivo fra i sovrani "federali" e gli imperatori romani.



Eheh, reguli provinciarum come diceva il buon Barbarossa.

Costantinus, 26/08/2013 19:23:

Secondo me la parte orientale può essere chiamata legittimamente Impero Romano d'Oriente, non Impero Romano in quanto erede dell'Impero unito.
Un impero dove si parla greco e si tiene in bassa considerazione la città di Roma come può definirsi a tutti gli effetti romano?
Per quanto riguarda la Chiesa cattolica essa non ha alcun diritto sull' Impero d'Occidente se non quelli che si è auto attribuito (chi ha detto la donazione di Costantino?).



Questa è un'osservazione pregnante. Infatti il primo nome adottato fu Impero cristiano dei Romani d'Oriente, per diventare poi più semplicemente Impero dei Romani e Romania ( e come veniva chiamato praticamente da tutti i popoli stranieri tranne che in Occidente dopo l'800 ). Sulla lingua greca e la considerazione di Roma si può discutere. La romanità, proprio nella sua universalità, trascendeva razza, lingua e cultura. Gli abitanti dell'Impero bizantino parlavano prevalentemente il greco ma legittimamente si sentivano e chiamavano Romani, l'aggettivo greco divenne per qualche tempo addirittura sinonimo di pagano e recuperato solo in periodi più tardi, senza comunque mai tradire la romanità. Inoltre fu solo sotto Eraclio I che la lingua ufficiale dell'Impero passò dal latino al greco, alcuni storici infatti considerano il passaggio dell'Impero da romano a bizantino sotto questo imperatore. Sull'integrità politica la riconsegna delle insegne imperiali è considerabile come la riunificazione formale dell'Impero, o meglio il ritorno definitivo del potere imperiale alla Pars Orientalis: inoltre l'Impero riconquistò gran parte dell'Occidente e anche Roma con la diocesi alla quale era sempre stato riconosciuto il primato di onore e carità, rimanendo fermo nell'intento, almeno teorico, di riconquistare tutti i territori appartenenti originariamente all'Impero. Roma rimase in mano all'Impero per un tempo indefinibile, considerando che, anche se divenne geograficamente parte del SRI, rimase comunque un'entità politica autonoma ed infine indipendente fino ad oggi. Si può azzardare dicendo che la Città del Vaticano è l'ultima entità politica discendente dall'Impero romano.


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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