È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 















La più grande comunità italiana sui videogiochi Total War di Creative Assembly
  

Total War: Warhammer | Total War: Attila | Total War: Rome 2 | Total War: Shogun 2
Napoleon: Total War | Empire: Total War | Medieval II: Total War | Rome: Total War

LEGGETE IL NOSTRO REGOLAMENTO PRIMA DI PARTECIPARE. PER FARE RICHIESTE DI SUPPORTO, LEGGETE PRIMA QUESTA DISCUSSIONE.

 

 
Stampa | Notifica email    
Autore

Rome II Total War: Città Riprodotte Interamente

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2013 05:22
24/05/2013 00:07
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Oltre a Roma e Cartagine ci saranno altre città riprodotte integralmente.

Ma quali saranno?

Quante in tutto?

Ma sopratutto quanto grandi?
24/05/2013 00:19
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
La prima città dopo alle altre 2 che ho elencato secondo me sarà Atene!

Sarà uno spettacolo ammirare l'acropoli e alla sua sommità il Partenone!
24/05/2013 00:43
OFFLINE
Post: 2.693
Registrato il: 29/07/2009
Sesso: Maschile
- Amministratore -
Tribunus Angusticlavius

non è una tua opinione Total War Sparta, ma una certezza

Roma, Cartagine ed Atene sicure

le altre non sappiamo né quali, né quante

si parlava tempo fa di una città dell'Egitto, direi Alessandria
24/05/2013 00:51
OFFLINE
Post: 660
Registrato il: 24/11/2008
Città: POGGIO MIRTETO
Età: 33
Sesso: Maschile
Centurio
in Egitto mi sembra avevano detto che avrebbero ripodotto Menfi non Alessandria ma potrei sbagliare :D



24/05/2013 01:33
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Poitiers, 24/05/2013 00:43:

non è una tua opinione Total War Sparta, ma una certezza

Roma, Cartagine ed Atene sicure

le altre non sappiamo né quali, né quante

si parlava tempo fa di una città dell'Egitto, direi Alessandria




Infatti ne avevo sentito parlare...
24/05/2013 01:35
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Admiral Nelson, 24/05/2013 00:51:

in Egitto mi sembra avevano detto che avrebbero ripodotto Menfi non Alessandria ma potrei sbagliare :D




Ma ad Alessandria abbiamo il Faro, a Menfi cosa troveremo?
[Modificato da Total War Sparta 24/05/2013 01:37]
24/05/2013 07:54
OFFLINE
Post: 25
Registrato il: 13/05/2013
Città: ACQUI TERME
Età: 26
Sesso: Maschile
Miles
Sarebbe bello se ci fosse anche Pergamo o magari Ctesifonte in oriente
24/05/2013 13:42
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Direi che Alessandria dovrebbe avere la priorità su Menfi, e sarebbe realistico riprodurre anche Gerusalemme e magari pure Alesia, in Gallia....In RS II sono riprodotte diverse meraviglie, se non addirittura città intere, mi pare.

Anche Pantikapaion, capitale del Regno del Bosforo, e Fenice capitale dell'Epiro (la più potente di quella regione, come scrisse Polibio), non sarebbero male; ma sono quasi sicuro che non le metteranno, perché sono poco "blasonate".
Anche nel 264 a.c. la capitale dell'Epiro, forse, era ancora Amprakia.
[Modificato da Iulianus Apostata 24/05/2013 13:43]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

24/05/2013 13:44
OFFLINE
Post: 2.693
Registrato il: 29/07/2009
Sesso: Maschile
- Amministratore -
Tribunus Angusticlavius

Re:
Iulianus Apostata, 24/05/2013 13:42:

Direi che Alessandria dovrebbe avere la priorità su Menfi, e sarebbe realistico riprodurre anche Gerusalemme e magari pure Alesia, in Gallia....In RS II sono riprodotte diverse meraviglie, se non addirittura città intere, mi pare.

Anche Pantikapaion, capitale del Regno del Bosforo, e Fenice capitale dell'Epiro (la più potente di quella regione, come scrisse Polibio), non sarebbero male; ma sono quasi sicuro che non le metteranno, perché sono poco "blasonate".



non è una questione di poco blasonate, ma di fonti storiche secondo me

sai dirmi dove trovare una mappa di Pantikapaion del 3° secolo a.C.

[Modificato da Poitiers 24/05/2013 13:46]
24/05/2013 13:45
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Re: Re:
Poitiers, 24/05/2013 13:44:



non è una questione di poco blasonate, ma di fonti storiche secondo me

sai dirmi dove trovare una mappa di Pantikapaion




88.218.128.7/DGlFILES/ProcessedMaterial/7760/jpg/DSC04939pantikap...

www.migrazioni.altervista.org/3tedeschi_in_russia/05_18secolo/4.4_greci_cri...
[Modificato da Iulianus Apostata 24/05/2013 13:46]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

24/05/2013 13:47
OFFLINE
Post: 2.693
Registrato il: 29/07/2009
Sesso: Maschile
- Amministratore -
Tribunus Angusticlavius

Re: Re: Re:
Iulianus Apostata, 24/05/2013 13:45:




credo sia del 6° secolo a.C., ma può darsi vada bene uguale

[Modificato da Poitiers 24/05/2013 13:50]
24/05/2013 13:50
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Re: Re: Re: Re:
Poitiers, 24/05/2013 13:47:



credo sia del 6° secolo




Forse è dal 6° al 1° secolo a.c. Forse hai ragione.

[Modificato da Iulianus Apostata 24/05/2013 13:53]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

24/05/2013 14:19
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Io pretendo Alessandria d'Egitto, Antiochia in Siria e Pergamo. Anche Siracusa


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

24/05/2013 14:22
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Re:
Legio XIII gemina, 24/05/2013 14:19:

Io pretendo Alessandria d'Egitto, Antiochia in Siria e Pergamo. Anche Siracusa



Quoto.

Per Fenice, guardate quà.

www.phoinike.com/

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

24/05/2013 14:51
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Legio XIII gemina, 24/05/2013 14:19:

Io pretendo Alessandria d'Egitto, Antiochia in Siria e Pergamo. Anche Siracusa




Giusto, anche Siracusa! Che cosa potremo vedere in quella città di caratteristico?
24/05/2013 14:58
OFFLINE
Post: 260
Registrato il: 29/03/2010
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Maschile
Principalis
Total War Sparta, 24/05/2013 14:51:

Legio XIII gemina, 24/05/2013 14:19:

Io pretendo Alessandria d'Egitto, Antiochia in Siria e Pergamo. Anche Siracusa




Giusto, anche Siracusa! Che cosa potremo vedere in quella città di caratteristico?



a Siracusa?? Mai sentito parlare dell'isola di Ortigia e del Castello di Eurialo?? Siracusa sarebbe bestiale, ma non credo la rifaranno. Punteranno su città quali Cartagine, Roma, Atene e Alessandria.
24/05/2013 16:59
OFFLINE
Post: 848
Registrato il: 08/04/2013
Città: BOLZANO
Età: 26
Sesso: Maschile
Centurio
Magari ricostruiranno almeno una città per ogni fazione maggiore.

Difatti c'è già Atene, Roma, Alessandria e Cartagine.

Forse Sparta?

Una città dei Macedoni?

Gli Iceni?

Gli Arverni?

I Parti?

I Pontici?

...
__________
ID Steam e Origin: Gabry669
24/05/2013 17:58
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Siracusa? l'Isola di Ortigia connessa con il ponte alla terra ferma, i templi di Atena ( i resti del quale inglobati nel duomo ), Zeus, Artemide, Apollo, il golfo, la fortezza di Eurialo, la cittadella e le mura di Dionisio, la Torre Galeagra, l'acquedotto di Agatocle...

( non la faranno mai )
[Modificato da Legio XIII gemina 24/05/2013 18:02]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

24/05/2013 18:01
OFFLINE
Post: 848
Registrato il: 08/04/2013
Città: BOLZANO
Età: 26
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Legio XIII gemina, 24/05/2013 17:58:

Siracusa? l'Isola di Ortigia connessa con il ponte alla terra ferma, i templi di Atena ( i resti del quale inglobati nel duomo ), Zeus, Artemide, Apollo, il golfo, la fortezza di Eurialo, la cittadella e le mura di Dionisio, la Torre Galeagra, l'acquedotto di Agatocle...

( non la faranno mai )




Già, forse Siracusa sarebbe troppo articolata come città. [SM=g8268]

Ma se la semplificassero potrebbe anche starci per rappresentare la Magna Grecia.
__________
ID Steam e Origin: Gabry669
24/05/2013 18:07
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
p.s. l'acquedotto era di Gelone o di Agatocle? Mi sa di Gelone, quello della battaglia di Imera

Ma sai Ettore669, a loro non importa tanto che la ricostruzione sia fedele, quanto fare un po' di scena. Per quello che desideriamo penso che dovremo aspettare Rome III...

p.s. questo dalle In Verrem di Cicerone su Siracusa che aveva visitato durante la questura in Sicilia: "Avete spesso sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte e inoltre bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all'altra estremità. Nel punto di contatto, la parte della città chiamata l'isola (Ortigia), separata da un braccio di mare, è però riunita e collegata al resto da uno stretto ponte. La città è così grande da essere considerata come l'unione di quattro città grandissime: una di queste è la già ricordata 'isola', che, cinta dai due porti, si spinge fino all'apertura che da accesso ad entrambi. Nell'isola c'è la reggia che appartenne a Ierone II, ora utilizzata dai pretori e vi sono molti templi, tra i quali i più importanti sono quello di Diana e quello di Minerva, ricco di opere d'arte prima dell'arrivo di Verre. All'estremità dell'isola c'è una sorgente di acqua dolce, chiamata Aretusa, brulicante di pesci e così situata che le onde del mare la sommergerebbero se non fosse protetta da una massiccia diga di pietra. L'altra città è chiamata Acradina, dove c'è un grandissimo Foro, bellissimi portici, un pritaneo ricco di opere d'arte, un'amplissima curia e un notevole tempio di Giove Olimpio; il resto della città, che è occupato da edifici privati, è diviso per tutta la sua lunghezza da una larga via, tagliata da molte vie trasversali. La terza città, chiamata Tycha perché in essa era un antico tempio della Fortuna, contiene un amplissimo ginnasio e molti templi: si tratta di un quartiere molto ricercato e con molte abitazioni. La quarta viene chiamata Neapolis (città nuova), perché costruita per ultima: nella parte più alta dì essa c'è un grandissimo teatro, e inoltre due importanti templi, di Cerere e di Libera, e la statua di Apollo chiamata Temenite, molto bella e grande, che Verre, se avesse potuto, non avrebbe esitato a portar via."
[Modificato da Legio XIII gemina 24/05/2013 18:11]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

24/05/2013 21:54
OFFLINE
Post: 848
Registrato il: 08/04/2013
Città: BOLZANO
Età: 26
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Legio XIII gemina, 24/05/2013 18:07:

p.s. l'acquedotto era di Gelone o di Agatocle? Mi sa di Gelone, quello della battaglia di Imera

Ma sai Ettore669, a loro non importa tanto che la ricostruzione sia fedele, quanto fare un po' di scena. Per quello che desideriamo penso che dovremo aspettare Rome III...




Già, speriamo almeno facciano un buon lavoro e che creino qualcosa di interessante e abbastanza corretto. [SM=x1771224]
__________
ID Steam e Origin: Gabry669
24/05/2013 23:28
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
ettore669, 24/05/2013 16:59:

Magari ricostruiranno almeno una città per ogni fazione maggiore.

Difatti c'è già Atene, Roma, Alessandria e Cartagine.

Forse Sparta?

Una città dei Macedoni?

Gli Iceni?

Gli Arverni?

I Parti?

I Pontici?

...


Ma quale Sparta, non c'era niente da vedere!

Sparta ha sfornato i migliori guerrieri di tutto il mondo greco, però

non ci ha lasciato strutture, edifici e mura come invece Atene!

Sparta non aveva mura perchè esse definivano le città, e le città se

ci fate attenzione incoraggiavano altre cose, come la Democrazia ad

esempio,e se c'era una cosa di cui Sparta era ancora più diffidente dei muri...beh, quella era la Democrazia!

Sparta era famosa per non avere mura, si diceva che le mura di Sparta erano i suoi giovani guerrieri e la punta delle loro lance!

Per gli Spartani non erano magnifiche pubbliche costruzioni o mura che

formavano la città, ma erano invece i loro propri ideali!

In essenza Sparta era la città della Testa e del Cuore, e la sua pura

esistenza era basata sulla disciplinata marcia dei suoi opliti verso la guerra!

Questa è Sparta!




27/05/2013 18:01
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
A Sparta c'era qualche edificio di rilievo, certamente comunque la città non era comparabile per splendore e sfoggio di magnificenza con le altre maggiori città greche proprio per il suo carattere fieramente "spartano" per l'appunto.
Per quanto riguarda le fortificazioni in realtà queste esistevano nel periodo trattato. Le mura a Sparta cominciarono ad essere costruite a partire dal 307 a.C. e fuorno proprio una caratteristica del declino spartano, essendo venute ormai a mancare alla polis le tradizionali risorse umane, a seguito delle pesanti sconfitte contro Tebe e la Macedonia. Le mura furono ulteriormente rinforzate a seguito della minaccia pirrica nel 272 a.C. e portate a termine circondando tutta la città all'inizio del II secolo a.C ( dopo essere state abbattute pochi anni prima da Filopemene ).


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

27/05/2013 19:14
OFFLINE
Post: 5.570
Registrato il: 10/09/2007
Città: ROMA
Età: 33
Sesso: Maschile
Praefectus Castrorum
Roma Victrix
Non ricordo se Erodoto o Tucidide, ma penso più il secondo, ha scritto che un lettore futuro non si sarebbe dovuto meravigliare di non trovare praticamente niente a Sparta e tanti edifici ad Atene, quando nella realtà Sparta era molto più potente di Atene.

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

27/05/2013 20:18
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Tucidide [SM=g8335] Quelli infatti erano i momenti di gloria di Sparta, e lui lo sapeva bene


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

27/05/2013 23:10
OFFLINE
Post: 822
Registrato il: 11/03/2013
Città: PADOVA
Età: 28
Sesso: Maschile
Centurio
Re:
Legio XIII gemina, 27/05/2013 20:18:

Tucidide [SM=g8335] Quelli infatti erano i momenti di gloria di Sparta, e lui lo sapeva bene




Quindi, ci potrebbe essere la possibilità di vedere Sparta riprodotta?
28/05/2013 00:29
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Possibile elenco:

- Roma

- Atene

- Antiochia

- Alessandria d'Egitto

- Pergamo

- Gerusalemme

- Fenice (?)

- Siracusa

- Corinto (?)

- Alesia (se ci sono fonti)

- Babilonia

- Ctesifonte

- Seleucia (?)

- Nisa (se aveva grande importanza, e se ci sono fonti)

- Sinope

- Pantikapaion

- Cirene (?)




[Modificato da Iulianus Apostata 28/05/2013 00:31]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

28/05/2013 10:33
OFFLINE
Post: 260
Registrato il: 29/03/2010
Città: MILANO
Età: 38
Sesso: Maschile
Principalis
Roma, Cartagine, Atene (col pre order) e Alessandria. Per il resto secondo me si va un po' di fantasia o perlomeno per vedere altre città si ricorrerà a qualche DLC (es. DLC sulle città o DLC fazione Seleucidi + città di Seleucia).

Gerusalemme sarebbe molto bella e ci sono diverse fonti a proposito.. ma molti edifici ben noti risalgono all'età augustea come il Tempio, la fortezza Antonia e il palazzo di Erode, quindi non so fino a che punto possa aver senso riprodurla.
[Modificato da seminara 28/05/2013 10:39]
28/05/2013 10:58
OFFLINE
Post: 2.079
Registrato il: 24/03/2009
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Re:
seminara, 28/05/2013 10:33:

Roma, Cartagine, Atene (col pre order) e Alessandria. Per il resto secondo me si va un po' di fantasia o perlomeno per vedere altre città si ricorrerà a qualche DLC (es. DLC sulle città o DLC fazione Seleucidi + città di Seleucia).

Gerusalemme sarebbe molto bella e ci sono diverse fonti a proposito.. ma molti edifici ben noti risalgono all'età augustea come il Tempio, la fortezza Antonia e il palazzo di Erode, quindi non so fino a che punto possa aver senso riprodurla.




Ma non credo che ci sarà bisogno di DLC per vedere, potenzialmente, tutte le città riprodotte.

Ad esempio, nella versione base Atene-fazione non è giocabile, ma se io da Romano assedio Atene, di sicuro potrò vedere com'è fatta.
A meno che non si mettano in testa di creare DLC per far vedere singole città riprodotte (.....brutta cosa, perché sarebbe giusto rendere tutte le città riprodotte nel gioco base)

Correggetemi se sbaglio.

A Gerusalemme il Secondo Tempio era antichissimo, mi sembra precedente al III secolo a.c.


[Modificato da Iulianus Apostata 28/05/2013 11:04]
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

28/05/2013 11:10
OFFLINE
Post: 2.086
Registrato il: 12/11/2009
Città: ROMA
Età: 32
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Il Secondo Tempio era dei primi del VI secolo a.C.. DLC a parte, secondo me non riprodurranno tante città. E poi bisogna sempre vedere la fedeltà della ricostruzione: come gestiranno l'evoluzione delle città? Rimarranno sempre fisse? E se si, come inseriranno i vari edifici che via via vengono costruiti al loro interno? Mi sembra un lavoro troppo grande, per tutte le volte che hanno detto che alcune modifiche, anche più semplici, avrebbero portato loro via troppo tempo.
[Modificato da Legio XIII gemina 28/05/2013 11:11]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


© The Creative Assembly Limited.
All trade marks and game content are the property of The Creative Assembly Limited and its group companies.
All rights reserved.