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Novità che vorreste vedere in Rome II: Total War, parliamone

Ultimo Aggiornamento: 22/05/2013 17:57
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io darei un ruolo importante anche al commercio degli schiavi!

"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






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Re:
The_Partisan, 12/07/2012 13.19:

forse sarebbe un po' dispersivo però, già l'albero genealogico di rome dopo una 50ina di turni diventava un incubo.

forse si potrebbe risolvere ponendo un freno alla travolgente potenza virile dei familiari XD




vero, ma va anche considerato che con l'aumentare delle province qualcuno comincerà (almeno per come la penso io) a proclamarsi imperatore, quindi andrà eliminato (appoggiando la repubblica), oppure bisognerà uccidere tutti gli altri (ma lol), creando così l'impero

direi che questa idea + un po' di televisione la sera preverrà efficacemente dall'avere millemila figli sparsi per il mondo [SM=g8119]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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Re: Re:
andry18, 12/07/2012 17.42:




vero, ma va anche considerato che con l'aumentare delle province qualcuno comincerà (almeno per come la penso io) a proclamarsi imperatore, quindi andrà eliminato (appoggiando la repubblica), oppure bisognerà uccidere tutti gli altri (ma lol), creando così l'impero

direi che questa idea + un po' di televisione la sera preverrà efficacemente dall'avere millemila figli sparsi per il mondo [SM=g8119]




per dirla con Cetto Laqualunque, uccidere tutti i candidati non si può, è troppo dispersivo [SM=x1771228]
a questo punto avrebbe senso inserire una mini-diplomazia familiare, o perlomeno meccanismi che rendano i rapporti tra la famiglia dominante e le altre migliori o peggiori. da cui gli schieramenti durante le guerre civili.
e una cosa del genere si potrebbe estendere anche alle fazioni non romane, con le dovute correzioni magari.

EDIT per i figli, si potrebbe introdurre nell'albero tecnologico la ricerca "metodi contraccettivi", che diventerebbe poi obsoleta con l'avvento del cristianesimo [SM=x1771228]
[Modificato da The_Partisan 12/07/2012 17:54]
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Re: Re: Re:
The_Partisan, 12/07/2012 17.50:


per i figli, si potrebbe introdurre nell'albero tecnologico la ricerca "metodi contraccettivi", che diventerebbe poi obsoleta con l'avvento del cristianesimo [SM=x1771228]




HAHAHAHAHAHAHAHA!! geniale [SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231]

ovviamente uccidere tutti è irrealizzabile, la tua idea per delineare gli schieramenti è ottima [SM=g8335]


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

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L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
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Re:
Argenti|, 12/07/2012 17.24:

Non abbiamo trattato l'argomento Commercio che secondo me è stato sempre carente.

Dovrebbe essere più influente nel mondo di gioco.

Se Roma si può permettere di costruire tutto in marmo, perchè da Tivoli arrivano materiali, la stessa cosa non può valere per Londinium, che se vuole costruire templi in marmo, spenderebbe di più e ci vorrebbe più tempo/turni.

Tanto per fare un esempio.

Altrimenti si rischia come al solito di fare città Clone dotate di tutto.



sarebbe interessante nonchè molto sensato
12/07/2012 21:23
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Io metto le mani avanti. Dopo Rome 2 voglio Barbarian Invasion 2 e Alexander 2 [SM=g7792]

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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Re:
Costantinus, 12/07/2012 21.23:

Io metto le mani avanti. Dopo Rome 2 voglio Barbarian Invasion 2 e Alexander 2 [SM=g7792]




anch'io [SM=g7792]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

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13/07/2012 20:57
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Io ho qualche altra idea sul piatto, se vi interessa [SM=g8119] :
- Diplomazia e relazioni personali: tra diplomatici e "colleghi" o generali e Re nemici può nascere un rapporto di stima (con l'aiuto di denaro e donne, perché no) reciproca che può aiutare notevolmente ad avere ottimi rapporti e scambi tra fazioni
- Limite truppe: dovrebbe essere possibile reclutare una vera legione, in termini di numeri, ovvero intorno ai 5000 uomini (4800 legionari+cavallerie e ausiliari)
- Senato: aggiungerei una schermata dedicata al senato tra le opzioni della fazione romana, in cui è possibile vederli uno per uno ed eventualmente aggiungere qualcosa di interattivo, ad esempio comandarne l'uccisione
- Ribellioni: come in Roma Surrectum 2, metterei la possibilità che uno stesso generale romano si possa ribellare a Roma

[Modificato da Nando Giulio 13/07/2012 20:58]
13/07/2012 21:57
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mi è venuto in mente una cosa.. le imbarcazioni: secondo voi è normale imbarcare gli eserciti in navi tipo bireme o trireme? mi pareva che storicamente i romani usavano imbarcazioni proprio adibite a trasporto truppe di terra e non imbarcavano 80 uomini sulla prima zattera disponibile..
13/07/2012 22:19
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@ Nando: per il senato sarebbe una possibilità simpatica, per la diplomazia anche, ma questo implicherebbe il ritorno dell'agente diplomatico che si muove sulla mappa, un ritorno che molti fan sperano di non vedere (un compromesso potrebbe essere l'assegnazione di un diplomatico fisso per ogni fazione, una specie di ambasciatore con le sue caratteristiche che puoi sostituire da una apposita finestra diplomatica, ma non so quanto storicamente accurata possa essere la cosa); per quanto riguarda la ribellione dei generali sembra praticamente certo che la introdurranno

@ Gengis: nello screen dell'assedio di cartagine si vedono chiaramente delle imbarcazioni senza vela con molti uomini sopra, quelle che sembrerebbero navi apposite per il trasporto truppe
14/07/2012 00:13
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Sistema diplomatico DIVIDI ET IMPERA.

Ovvero la possibilità di tenere le provincie assoggettate,anche tramite la diplomazia che spinge le tribù a stare l'una contro l'altra, che rimarrano ,quindi, più fragili e facili da controllare e contenere.
[Modificato da Argenti| 14/07/2012 00:14]
14/07/2012 00:59
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non sò se ne avete già parlato, non sò neanche quanto sia storicamente corretto, ma vorrei il ritorno dei mercenari ( che tante volte mi hanno salvato in rome I)
14/07/2012 02:40
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Re:
Toskyrun81, 14/07/2012 00.59:

non sò se ne avete già parlato, non sò neanche quanto sia storicamente corretto, ma vorrei il ritorno dei mercenari ( che tante volte mi hanno salvato in rome I)



Si, gia parlato, in riferimento alla possibilità di arruolare truppe non necessariamente romane, facevo l'esempio della cavalleria germanica.
14/07/2012 10:23
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Riguardo al sistema di reclutamento la situazione è più complessa. Durante l'alto impero i legionari erano cittadini romani mentre gli ausiliari non lo erano. (Dirente "e che c'entra questo?", c'entra perché esisteva il requisito imprescindibile della cittadinanza per l'arruolamento nell'esercito professionista, cosa diversa per gli ausiliari)

Per truppe mercenarie si dovrebbe intendere o gli ausiliari, ovvero le truppe dei popoli indigeni delle province che potevano aspirare all'ottenimento della cittadinanza al congedo, meno equipaggiati, o truppe di germanici o barbari "foedarati" cioè legati a roma da un patto militare. Non c'era un vero sistema di mercenarismo se non nel tardo impero quando divenne sempre più difficile trovare uomini da arruolare e la coscrizione si fece più impopolare (a seguito dell'irrigidimento autocratico del potere imperiale, che ricorreva a leggi e provvedimenti crudeli e punitivi).



Massimo Decimo: Magri e famelici!
Primo Tribuno: Nessun segno...
Massimo Decimo: Da quanto è partito?
Primo Tribuno: Quasi due ore.
Secondo Tribuno: Combatteranno generale?
Massimo Decimo: Lo sapremo molto presto.
Primo Tribuno: Soldato, ti ho ordinato di spostare in avanti quelle catapulte, sono troppo distanti!
Massimo Decimo: La distanza è buona.
Primo Tribuno: Il rischio per la cavalleria...
Massimo Decimo: E' accettabile... Intesi?
14/07/2012 10:33
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Re:
GENGIS., 13/07/2012 21.57:

mi è venuto in mente una cosa.. le imbarcazioni: secondo voi è normale imbarcare gli eserciti in navi tipo bireme o trireme? mi pareva che storicamente i romani usavano imbarcazioni proprio adibite a trasporto truppe di terra e non imbarcavano 80 uomini sulla prima zattera disponibile..



Le legioni si spostavano a piedi! Facevano marce estenuanti anche di migliaia di chilometri per spostarsi lungo il limes per tamponare le situazioni di emergenza. La marcia era il sistema più sicuro di spostamento, perché andare in mare era un terno al lotto. I naufragi erano frequentissimi soprattutto l'inverno.

Le flotte poi erano fondamentalmente due, quella del miseno (napoli) e quella di classe (ravenna).
[Modificato da mattacchioneWeb 14/07/2012 10:34]



Massimo Decimo: Magri e famelici!
Primo Tribuno: Nessun segno...
Massimo Decimo: Da quanto è partito?
Primo Tribuno: Quasi due ore.
Secondo Tribuno: Combatteranno generale?
Massimo Decimo: Lo sapremo molto presto.
Primo Tribuno: Soldato, ti ho ordinato di spostare in avanti quelle catapulte, sono troppo distanti!
Massimo Decimo: La distanza è buona.
Primo Tribuno: Il rischio per la cavalleria...
Massimo Decimo: E' accettabile... Intesi?
14/07/2012 10:43
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non siate così romano-centrici ragazzi, un gioco solo con roma non è allettante.
c'è assolutamente da considerare il fatto che cartagine non disponeva di un esercito proprio, ma utilizzava mercenari a gogo


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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a me piacerebbe molto una diplomazia realistica, poter creare alleanze vere, e coordinarsi in guerra, non con le solite richieste generiche di attacco contro fazione, ma con azioni precise, ad esempio poter richiedere agli alleati o vassalli di attaccare o difendere precise zone, citta' o fortini, e ovviamente anche di essere chiamati in soccorso dagli alleati per difendere anche le loro citta' in pericolo
14/07/2012 21:30
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x me una novità interessante che si potrebbe avere con rome2 sarebbe quella di poter costruire monumenti nelle capitali dopo battaglie decisive o campagne vinte o la distruzione di una fazione nemica (tipo la colonna di traiano dopo la campagna dacica),monumenti che potrebbero dare bonus economici o di esperienza x le truppe o altro ancora.
15/07/2012 19:12
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io invece stavo ancora pensando alle alleanze e a come renderle più concrete

una mezza idea mi sarebbe venuta (anche ovviamente andrebbe approfondita)

l'attuale opzione diplomatica per l'alleanza si potrebbe dividere in tre

- patto di non belligeranza
- alleanza difensiva
- coalizione

il patto di non belligeranza praticamente dovrebbe funzionare come adesso funzione l'alleanza, due fazione si promettono di non attaccarsi per x turni. Piuttosto facile da ottenere e poco compromettente. Chi lo viola ci perde in reputazione ovviamente.

alleanza difensiva: accordo possibile solo tra fazioni che hanno regioni confinanti; l'alleanza comporta l'obbligo di inviare proprie truppe in regioni alleate (quindi include un permesso di transito) invase da nemici comuni. Se per 3 volte non si riesce a rispettare l'accordo, questo decade e diventa patto di non belligeranza. Chi approfitta del permesso di transito per tradire e attaccare i propri alleati diventa una specie di nemico comune (altissima penalità per la reputazione).

coalizione: due o più fazioni individuano un nemico comune (o nemici comuni) e si ripromettono di invadere le regioni del nemico entro un tot di turni. Accordo molto più difficile da stipulare in quanto chi non rispetta il patto passa automaticamente da alleato a nemico.

cosa ne pensate?
15/07/2012 19:39
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Re:
Poitiers, 15/07/2012 19.12:

io invece stavo ancora pensando alle alleanze e a come renderle più concrete

una mezza idea mi sarebbe venuta (anche ovviamente andrebbe approfondita)

l'attuale opzione diplomatica per l'alleanza si potrebbe dividere in tre

- patto di non belligeranza
- alleanza difensiva
- coalizione

il patto di non belligeranza praticamente dovrebbe funzionare come adesso funzione l'alleanza, due fazione si promettono di non attaccarsi per x turni. Piuttosto facile da ottenere e poco compromettente. Chi lo viola ci perde in reputazione ovviamente.

alleanza difensiva: accordo possibile solo tra fazioni che hanno regioni confinanti; l'alleanza comporta l'obbligo di inviare proprie truppe in regioni alleate (quindi include un permesso di transito) invase da nemici comuni. Se per 3 volte non si riesce a rispettare l'accordo, questo decade e diventa patto di non belligeranza. Chi approfitta del permesso di transito per tradire e attaccare i propri alleati diventa una specie di nemico comune (altissima penalità per la reputazione).

coalizione: due o più fazioni individuano un nemico comune (o nemici comuni) e si ripromettono di invadere le regioni del nemico entro un tot di turni. Accordo molto più difficile da stipulare in quanto chi non rispetta il patto passa automaticamente da alleato a nemico.

cosa ne pensate?



Avevo pensato anche io a qualcosa come alleanza difensiva e coalizione. Grande Poitiers! Ottime idee, delle opzioni alla Paradox per intenderci. Sarebbe ora!! In questo modo si carica di più importanza la reputazione. Dovrebbero secondo me, fare assumere alla reputazione una posizione centrale all'interno del discorso diplomazia. Renderla la base dei rapporti diplomatici, senza la quale ogni trattativa diventa impraticabile. In più questo implicherebbe una maggior oculatezza nelle scelte da parte del giocatore.




________________________________________________________________________________________________
Rome2 è uno strategico! Altrimenti sarebbe stato un ammazzali tutti e scappaaaaaaaaaaa scappaaaaaaaaaaaaaa!
15/07/2012 19:47
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Sono d'accordo, per il bene di Rome 2 hackerate i server della Paradox e scopiazzate tutto quello che trovate [SM=g7792]

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

15/07/2012 19:58
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Re:
Costantinus, 15/07/2012 19.47:

Sono d'accordo, per il bene di Rome 2 hackerate i server della Paradox e scopiazzate tutto quello che trovate [SM=g7792]




quoto [SM=g8231]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
15/07/2012 21:00
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Re:
Poitiers, 15/07/2012 19.12:

io invece stavo ancora pensando alle alleanze e a come renderle più concrete

una mezza idea mi sarebbe venuta (anche ovviamente andrebbe approfondita)

l'attuale opzione diplomatica per l'alleanza si potrebbe dividere in tre

- patto di non belligeranza
- alleanza difensiva
- coalizione

il patto di non belligeranza praticamente dovrebbe funzionare come adesso funzione l'alleanza, due fazione si promettono di non attaccarsi per x turni. Piuttosto facile da ottenere e poco compromettente. Chi lo viola ci perde in reputazione ovviamente.

alleanza difensiva: accordo possibile solo tra fazioni che hanno regioni confinanti; l'alleanza comporta l'obbligo di inviare proprie truppe in regioni alleate (quindi include un permesso di transito) invase da nemici comuni. Se per 3 volte non si riesce a rispettare l'accordo, questo decade e diventa patto di non belligeranza. Chi approfitta del permesso di transito per tradire e attaccare i propri alleati diventa una specie di nemico comune (altissima penalità per la reputazione).

coalizione: due o più fazioni individuano un nemico comune (o nemici comuni) e si ripromettono di invadere le regioni del nemico entro un tot di turni. Accordo molto più difficile da stipulare in quanto chi non rispetta il patto passa automaticamente da alleato a nemico.

cosa ne pensate?




Penso male [SM=g8119] Per prima cosa l'alleanza nei total war non è un patto di non belligeranza, lo è fino a med 2.
In shogun se nn rispetti le tue alleanze l'onore ti va a 0. Nn si scherza cn gli alleati che ti scegli, ancora peggio con i vassalli che crei

Anzi semmai sarebbe da aggiungere come opzione il patto di non belligeranza. Tuttavia, sia per non rendere le cose troppo prevedibili all'umano sia xkè "il patto di non belligeranza" lo si ottiene crescendo le relazioni nn ce ne è bisogno.
Del tuo post salvo "invadi la regione x" come opzione disponibile tra 2 alleati, mi piacerebbe veramente assai averla. Tutto il resto mi sembra macchinoso e inutile
[Modificato da Pico total war 15/07/2012 21:02]




15/07/2012 21:08
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pico che ci smonta così D:


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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15/07/2012 21:11
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Re:
andry18, 15/07/2012 21.08:

pico che ci smonta così D:




XD ma è la mia opinione nn il vangelo XD




15/07/2012 21:56
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xDD
beh, è interessante notare quanta gente ha un pc scassone quanto il mio e si è fermata a med2 però


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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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15/07/2012 22:13
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Re:
andry18, 15/07/2012 21.56:

xDD
beh, è interessante notare quanta gente ha un pc scassone quanto il mio e si è fermata a med2 però



è stato molto peggio per me quando usci med 2 ed io cn 2 pc per niente scassoni ma con processori per un non nulla incapaci di farlo partire. Il portatile preso poco prima. E giunse la depressione [SM=g8231] [SM=g8246]




15/07/2012 22:22
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[SM=g8231] [SM=g8231] [SM=g8231]

progetto di prendere un portatile nuovo l'anno prossimo, o aggiornare il fisso...spero di non cadere in depressione pure io [SM=g8113]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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15/07/2012 23:14
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Re:
andry18, 15/07/2012 21.56:

xDD
beh, è interessante notare quanta gente ha un pc scassone quanto il mio e si è fermata a med2 però



Io sono arrivato sino a Napoleon

negli ultimi 10 anni in termini di diplomazia ho visto tutto il contrario di tutto. Nel primo medieval le alleanza erano pressoché inutili: in pratica era un tutti contro tutti con tradimenti frequentissimi eppure per ragioni puramente casuali capitava di combattere fianco a fianco con il tuo alleato (molto più che in Empire). Tra un Total War e l'altro a suo tempo uscì Imperial Glory della Pyros. Qui abbiamo raggiunto il polo opposto. In questo gioco era meccanicamente impossibile violare gli accordi. Se la tua alleanza durava 10 turni, per 10 turni non potevi attaccare il tuo alleato punto e basta.

Ora mi si dice che in Shogun 2 si è raggiunta la giusta via di mezzo.
Non mi resta che fidarmi e sperare che vengano apportati dei miglioramenti ulteriori.

In ogni caso spero di combattere più battaglie al fianco dei miei alleati o contro i miei alleati. E allo stesso tempo spero che ciò non comporti un'eccessiva facilitazione nel raggiungere la vittoria (dovrebbe essere un aspetto che aggiunge profondità al gioco, non una scorciatoia).

Infatti come in tutti i giochi fatti bene vincere non deve essere troppo facile (per non rendere insignificante la vittoria) e al contempo non deve essere troppo difficile per non indurre il giocatore ad interrompere la partita in preda alla frustrazione.

Questo forse è un altro punto da migliorare nella serie Total War: i livelli di difficoltà. Per quanto mi riguarda troppi e inutili. Qualcuno di voi ha mai giocato a livello facile o molto facile? Quante volte si è notata poca differenza tra il livello più difficile e quello normale? Due livelli non sarebbero sufficienti? Normale per i principianti, Esperto per chi conosce la serie Total War.
15/07/2012 23:30
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Re: Re:
Il problema è che tra i livelli di difficoltà non c'è una differenza di qualità di gioco e dell'IA
C'è una differenza di cheat dell'IA

Considera che in shogun se ne è aggiunto un altro, Leggendario che è davvero complicatissimo xk si unisce una buona IA di base ad una condotta truffaldina.

in sostanza l'IA bara come mai ha fatto. Un esempio:
se l'IA recluta ashigaru la difficoltà di gioco attraverso una mutazione genetica li trasforma (letteralmente!!!) in un'armata super cazzuta di tutti samurai o monaci. Questo permette armate forti e bilanciate e un avversario IA quindi capace;

dall'altra vedere armate piene di samurai da clan che nn hanno nemmeno l'edificio per reclutarli ti lascia veramente perplesso.

Questo senza considerare l'economia, gli slot reclutamento, la diplomazia: tutto è cheat al livello più alto.

Gradirei in futuro una revisione del concetto di difficoltà: non cheating, si alla strategia.

ps per i giocatori di shogun ecco una mod per fermare le mutazioni genetiche
www.twcenter.net/forums/showthread.php?t=519382
[Modificato da Pico total war 15/07/2012 23:31]




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