Premetto che la mia avventura nella total war è cominciata da Rome, quindi non so se il mio parere ti sarà molto di aiuto.
Comunque è strano che combattendo in Gallia e nei Balcani tu non abbia mai visto pioggia o nebbia: in genere, soprattutto in Gallia, sia Cisalpina che Transalpina, in ogni battaglia c'è sempre un momento in cui cala la nebbia o comincia a piovere. In Rome comunque le perturbazioni atmosferiche non causano problemi al nemico per quanto riguarda la visibilità.
Per quanto riguarda la varietà dei terreni, beh, non so quanto fossero ondulati i campi dei primi Shogun e Medieval, però se sulla mappa combatti in aree collinari e montuose c'è sempre un bel po' di dislivello.
Prova a combattere in Armenia, lì il terreno è tutto ondulato. In effetti in Gallia c'è qualche collina ma raramente dei grandi dislivelli repentini. Prova altre mappe, scaricati qualche mod...comunque vedrai che anche su RTW liscio con il tempo ti capiterà di trovare tutte queste cose.
« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »
Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I
« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784
« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »
Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172
« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »
Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti
« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »
Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale