thirteen days

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Archita
00mercoledì 22 maggio 2013 20:38
stasera fanno il film sulla Crisi di Cuba, mi domando se faranno mai da parte russa un film che descrive la crisi dal punto di vista del Cremlino. Sono passati più di venti anni dal crollo dell'URSS e qualcosa in più è stato desecretato dagli archivi sovietici sull'argomento come il lavoro One Hell of a Gamble di Aleksandr Fursenko e Naftali. Una delle ragioni per cui forse non si vuole fare un film sul tema è perchè l'amministrazione putiniana,essendo nazionalista e vagamente nostalgica della grandeur del passato, non desidera sostenere un film ( il sistema cinematografico russo è ancora sotto influenza dello Stato ) su un avvenimento storico nel quale la Santa Russia ne è uscita "sconfitta" ( secondo il punto di vista comune ) e con responsabilità di Krusciov che è molto detestato in Russia quasi quanto Gorbaciov.
Xostantinou
00giovedì 23 maggio 2013 10:29
E' ovvio che in occidente non giri mai altro che la versione "stars and stripes" della vicenda...sinceramente film come questo, sia come ambientazione che come tema, a me piacerebbe molto ne facessero altri, possibilmente scevri di "deformazioni" morali tipicamente yankee quali la contrapposizione tra buoni e cattivi e la necessità di un vincitore, bensì basterebbe riprendere la reale drammaticità di momenti "caldi" dell'epoca come appunto la crisi cubana o il blocco di Berlino del '48
Archita
00giovedì 23 maggio 2013 12:42
senza dubbio in Russia c'era molto più coraggio politico negli anni '80 e '90 che oggi, ora la dissidenza per un motivo o nell'altro è meno vivace ( anche perchè si invecchia anche ) e l'attuale amministrazione detiene,sotto forma di proprietà privata, gran parte dei media e dunque grossi investimenti sul passato imperiale russo sopratutto. Infatti la nota curiosa è che l'attuale governo da un pò di anni mette sempre più ai margini la storia sovietica in sè lasciando soltanto la seconda guerra mondiale e ripristinando per certi aspetti l'immagine del Baffone non più come illuminata guida del socialismo ma come il fondatore di un impero sempre più russo che sovietico. Insomma un fortissimo senso di orgoglio nazionale russo che rimuove l'URSS glorificandone in pratica gli aspetti militari e geopolitici e svuotandone l'ideologia ( Putin è tutto fuorchè seriamente comunista ).
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