La più grande comunità italiana sui videogiochi Total War di Creative Assembly
  

Total War: Warhammer | Total War: Attila | Total War: Rome 2 | Total War: Shogun 2
Napoleon: Total War | Empire: Total War | Medieval II: Total War | Rome: Total War

LEGGETE IL NOSTRO REGOLAMENTO PRIMA DI PARTECIPARE. PER FARE RICHIESTE DI SUPPORTO, LEGGETE PRIMA QUESTA DISCUSSIONE.

 

 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

un tricolore ad ogni balcone

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2011 17:00
29/03/2011 09:07
OFFLINE
Post: 2.031
Registrato il: 07/01/2010
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
parlando di vittime civili il primatista sarebbe di certo il Lee-Enfield, seguito a ruota dal Mosin-Nagant...viceversa pezzi come lo Steyr-Mannlicher M1895 sono molto più "immacolati"...



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


29/03/2011 13:49
OFFLINE
Post: 467
Registrato il: 26/02/2010
Città: LIVORNO
Età: 35
Sesso: Maschile
Principalis
Re:
Xostantinou, 29/03/2011 09.07:

parlando di vittime civili il primatista sarebbe di certo il Lee-Enfield, seguito a ruota dal Mosin-Nagant...viceversa pezzi come lo Steyr-Mannlicher M1895 sono molto più "immacolati"...



Ecco vai! sembrava che il temibile sparatappi dei bersaglieri fosse il più grande assassino del pianeta...


Uuuu è vero che lo Steyr gli austriaci lo utilizzavano per grattarsi la schiena nei punti dove non arrivavano!! che innocenti [SM=g8263]
Infatti di solito usavano le mazze chiodate i nostri amichetti d'oltralpe [SM=g8119]
[Modificato da danilo brusamarello 29/03/2011 13:52]
29/03/2011 14:59
OFFLINE
Post: 6.640
Registrato il: 18/09/2006
Città: GROTTAGLIE
Età: 38
Sesso: Maschile
Praefectus Castrorum
Distrugge per ricreare meglio
Re: Re:
danilo brusamarello, 29/03/2011 13.49:



Ecco vai! sembrava che il temibile sparatappi dei bersaglieri fosse il più grande assassino del pianeta...


Uuuu è vero che lo Steyr gli austriaci lo utilizzavano per grattarsi la schiena nei punti dove non arrivavano!! che innocenti [SM=g8263]
Infatti di solito usavano le mazze chiodate i nostri amichetti d'oltralpe [SM=g8119]




Boys,ma avete capito che "Cialdino 1862" era una metafora,vero? [SM=g8269]

Ti sei fatto 6 anni di vita universitaria, resistendo al vento, alle scale, alla pioggia e alle megapozze, alle merde di cane per strada, ai padroni di casa bastardi, ai comunisti e ai fascisti, alla mensa universitaria, ai problemi con le segreterie e l'agenzia per il diritto allo studio, alle donne, ai conti limitati. Sei sopravvissuto a tutto questo e hai portato per due volte il tuo scalpo a casa.
In pratica sei sopravvissuto a Perugia. Magna cum laude e all'inferno tutti.

Hail to the doctor,TWICE!



Ut Apuliae legiones vobiscum ad infera longiusque sint...

I Apula "Fervida" Legio

Io sono Arys,Signore di Arysfalia,detto l'Arysfaliano,capo del clan "Luna Di Fuoco" e delle Guardie Fulvie,e il mio nome ha significato oscuro alle genti

perle di saggezza
il sesso è come giocare al bridge:se non hai un buon partner,devi sperare di avere una buona mano

l'interista è il berlusconiano del calcio.Se vince è perchè è il più forte,se perde è perchè gli altri hanno barato.La sua squadra/fazione non ha niente di marcio,poichè niente è stato mai dimostrato,e anche se lo fosse sarebbe fasullo rispetto a quello che hanno fatto gli altri.E in ogni caso spera sempre nella prescrizione.








29/03/2011 15:24
OFFLINE
Post: 2.031
Registrato il: 07/01/2010
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Re: Re:
arysfalian, 29/03/2011 14.59:


Boys,ma avete capito che "Cialdino 1862" era una metafora,vero? [SM=g8269]



So bene che Cialdino, o meglio, Cialdini, era il generale sabaudo responsabile materiale del massacro avvenuto il 29 agosto 1862 ad Aspromonte, mentre il fucile d'ordinanza sabaudo era il Vetterli-Vitali.

danilo brusamarello, 29/03/2011 13.49:


Ecco vai! sembrava che il temibile sparatappi dei bersaglieri fosse il più grande assassino del pianeta...
Uuuu è vero che lo Steyr gli austriaci lo utilizzavano per grattarsi la schiena nei punti dove non arrivavano!! che innocenti [SM=g8263]
Infatti di solito usavano le mazze chiodate i nostri amichetti d'oltralpe [SM=g8119]



Semplicemente gli austriaci non avevano colonie in giro per il pianeta, non schiavizzavano "negri", né prendevano a cannonate i manifestanti in piazza, come i "civilissimi" francesi, inglesi ed italiani...
Le mazze chiodate le usavano anche gli italiani, ma di solito preferivano le vanghe d'ordinanza.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


29/03/2011 16:04
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
esatto...infatti nelle 5 giornate di milano i milanesi furono massacrati dalle armate di Sauron

"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 16:11
OFFLINE
Post: 2.031
Registrato il: 07/01/2010
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
infatti i milanesi che sparavano ai soldati austriaci nel 1848 erano innocenti tanto quanto quelli che protestavano disarmati davanti ai cannoni di Bava Beccaris nel 1898, vero?



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


29/03/2011 16:21
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re:
Tito Flavio, 29/03/2011 16.04:

esatto...infatti nelle 5 giornate di milano i milanesi furono massacrati dalle armate di Sauron





Tito questa è la guerra purtroppo....................
Almeno gli austriaci non violentavano le donne e non bruciavano i paesi.
Comunque se i milanesi volevano la "libertà" dagli austriaci è giusto che l'avessero(anche se non mi sembra una grandissima scelta passare dal sistema fiscale austriaco a quello francese di gran lunga più pesante).
In veneto la situazione fu ben diversa,in veneto si sparava a vista sui bersaglieri.........................
Mi sovviene una lettera di un ragazzo di 17 anni di Potenza sfuggito mentre veniva condotto nei campi di concentramento sabaudi.
Lui trovò rifugio presso i Tirolesi e nella sua lettera narra della straordinaria somiglianza tra i popoli delle sua zona e quei pastori montanari.
Egli si arruolò tra le fila tirolesi e partecipò alla battaglia di custoza dove si vantò di aver "ucciso 14 soldati del tiranno vittorio emanuele"

Se riesco a procurarmi la lettere vi posto le scannarizzazioni dell'originale tipo il diario del bersagliere margolfo.
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
29/03/2011 16:27
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
Re:
Xostantinou, 29/03/2011 16.11:

infatti i milanesi che sparavano ai soldati austriaci nel 1848 erano innocenti tanto quanto quelli che protestavano disarmati davanti ai cannoni di Bava Beccaris nel 1898, vero?




lottavano per la libertà..che a quanto pare gli austriaci non volevano concedere con le buone...e neanche con le cattive a quanto pare



"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 16:37
OFFLINE
Post: 2.031
Registrato il: 07/01/2010
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
ahahahahahahahahahah....hai visto braveheart oggi? Guarda che la rivolta delle 5 giornate scoppiò in protesta alla tassa sul tabacco, non contro gli austriaci a prescindere, checché la storiografia di regime ti abbia insegnato.
Se domani tu protestassi contro la nuova accisa sulla benzina allora dovrei ipotizzare il tuo desiderio di liberarti dall'italico oppressore a favore, che ne so, di un esteliano governo legittimista duosiciliota?



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


29/03/2011 16:40
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
Re: Re:
Estel_91, 29/03/2011 16.21:




Tito questa è la guerra purtroppo....................
Almeno gli austriaci non violentavano le donne e non bruciavano i paesi.
Comunque se i milanesi volevano la "libertà" dagli austriaci è giusto che l'avessero(anche se non mi sembra una grandissima scelta passare dal sistema fiscale austriaco a quello francese di gran lunga più pesante).
In veneto la situazione fu ben diversa,in veneto si sparava a vista sui bersaglieri.........................
Mi sovviene una lettera di un ragazzo di 17 anni di Potenza sfuggito mentre veniva condotto nei campi di concentramento sabaudi.
Lui trovò rifugio presso i Tirolesi e nella sua lettera narra della straordinaria somiglianza tra i popoli delle sua zona e quei pastori montanari.
Egli si arruolò tra le fila tirolesi e partecipò alla battaglia di custoza dove si vantò di aver "ucciso 14 soldati del tiranno vittorio emanuele"

Se riesco a procurarmi la lettere vi posto le scannarizzazioni dell'originale tipo il diario del bersagliere margolfo.


ah lo sai tu che non violentavano le donne?..ma fammi il piacere...furono violentate dagli americani nel 44/45, furono violentate dai nazisti nel 43/44, furono violentate dai soldati sabaudi, le donne romane furono violentate dal lanzichenecchi nel sacco di roma e si potrebbe continuare all'infitino e TU vieni a scrivere che gli austriaci non violentarono e/o saccheggiarono...questa è ANTISTORIA belle e propria

LASCIA STARE IL VENETO, non sai mai continuare un discorso senza deviarlo su altri binari vero?




"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 16:42
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
Re:
Xostantinou, 29/03/2011 16.37:

ahahahahahahahahahah....hai visto braveheart oggi? Guarda che la rivolta delle 5 giornate scoppiò in protesta alla tassa sul tabacco, non contro gli austriaci a prescindere, checché la storiografia di regime ti abbia insegnato.
Se domani tu protestassi contro la nuova accisa sulla benzina allora dovrei ipotizzare il tuo desiderio di liberarti dall'italico oppressore a favore, che ne so, di un esteliano governo legittimista duosiciliota?




i tricolori appesi alle finestre dicevano tutt'altro

così come esistava la propaganda da una parte esisteva ed esiste la propaganda dall'altra parte e tu ne sei assuefatto completamente

di certo Milano non amava gli austriaci e non negarlo

"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 16:50
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re: Re:
Tito Flavio, 29/03/2011 16.42:




i tricolori appesi alle finestre dicevano tutt'altro

così come esistava la propaganda da una parte esisteva ed esiste la propaganda dall'altra parte e tu ne sei assuefatto completamente

di certo Milano non amava gli austriaci e non negarlo





Aspetta Tito chiariamo questa...........
Le 5 giornate inizialmente partirono per protestare contro la tassa sul tabacco.
Poi è normale che degli infiltrati(sopratutto intellettuali di ispirazione mazziniana) approfittassero della situazione per attuare i loro piani.
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
29/03/2011 17:07
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
Re: Re: Re:
Estel_91, 29/03/2011 16.50:




Aspetta Tito chiariamo questa...........
Le 5 giornate inizialmente partirono per protestare contro la tassa sul tabacco.
Poi è normale che degli infiltrati(sopratutto intellettuali di ispirazione mazziniana) approfittassero della situazione per attuare i loro piani.




oh ma stiamo scherzando davvero?????? ma che state dicendo?..uno per una tassa sul tabacco fa le barricate in strada, spara e issa vessilli tricolori in ogni dove? ma siamo impazziti tutti qui?semmai quella fu la scusa, la goccia che fece traboccare il vaso, il casus belli, lo stimolo, l'occasione per dare il la alla rivolta!!!!

ebbasta oh
"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 17:19
OFFLINE
Post: 3.548
Registrato il: 02/08/2005
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Re: Re: Re:
Xostantinou, 29/03/2011 15.24:



Semplicemente gli austriaci non avevano colonie in giro per il pianeta, non schiavizzavano "negri", né prendevano a cannonate i manifestanti in piazza, come i "civilissimi" francesi, inglesi ed italiani...
Le mazze chiodate le usavano anche gli italiani, ma di solito preferivano le vanghe d'ordinanza.




le colonie gli austriaci le avevano in transilvania, nelle terre slave, in italia, in galizia, con tanto di cittadini di serie b.
Poi quanto a storia di repressione l'austria non ha davvero da imparare da nessuno: erano considerati la potenza che si reggeva sulle baionette per eccellenza (austriache, magiare o russe che fossero). Di sicuro quanto a trattamento delle rimostranze politiche il tiranno d'asburgo non aveva niente da insegnare a francia o italia (entrambi paesi molto più democratici per costituzione e per prassi politica) e sicuramente l'inghilterra (come qualsiasi studioso di storia moderna confermerà) si trovava a latitudini inconcepite dalla tirannia bicefala tedesco-magiara.
La dominazione asburgica era durissima in transilvania, era dura in italia ed era tremenda in jugoslavia. Purtroppo chi dovrebbe tornare alle elementari eppure sentenzia queste cose le ignora.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







29/03/2011 17:21
OFFLINE
Post: 3.548
Registrato il: 02/08/2005
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Re: Re: Re: Re:
Tito Flavio, 29/03/2011 17.07:




oh ma stiamo scherzando davvero?????? ma che state dicendo?..uno per una tassa sul tabacco fa le barricate in strada, spara e issa vessilli tricolori in ogni dove? ma siamo impazziti tutti qui?semmai quella fu la scusa, la goccia che fece traboccare il vaso, il casus belli, lo stimolo, l'occasione per dare il la alla rivolta!!!!

ebbasta oh




ma lascia stare questi cialtroni, è gente capace di dire che washington combatteva contro la tassa sul the.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







29/03/2011 17:38
OFFLINE
Post: 2.031
Registrato il: 07/01/2010
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
Ελέω Θεού Βασιλευς
και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων
Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 29/03/2011 17.19:

Purtroppo chi dovrebbe tornare alle elementari eppure sentenzia queste cose le ignora.




stai parlando di te, vero?



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


29/03/2011 17:53
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re: Re: Re: Re: Re:
Xostantinou, 29/03/2011 17.38:




stai parlando di te, vero?




Tornare a scuola non servirebbe a niente.
Continuerebbero a propinare la solita storiella di regime.
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
29/03/2011 18:09
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
se vi sentite accusati rispondete con dati validi che mettano a tacere eventualmente il provocatore...

quoto in tutto pius intanto..

Estel_91, 29/03/2011 17.53:




Tornare a scuola non servirebbe a niente.
Continuerebbero a propinare la solita storiella di regime.



prova quello che dici allora!!

[Modificato da Tito Flavio 29/03/2011 18:09]
"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 20:01
OFFLINE
Post: 3.548
Registrato il: 02/08/2005
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Re: Re: Re: Re: Re:
Xostantinou, 29/03/2011 17.38:




stai parlando di te, vero?




no, parlo dei buffoni che ignorano che la forca e la repressione erano lo strumento dell'austria per restare in sella.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







29/03/2011 20:06
OFFLINE
Post: 2.503
Registrato il: 21/10/2005
Città: TRENTO
Età: 35
Sesso: Maschile
Tribunus Angusticlavius
E' proprio necessario darsi del buffone? Ok che mi diverto e leggere quanto vi scannate,ma non vi sembra il caso di tornare sulla terra?
29/03/2011 21:02
OFFLINE
Post: 3.548
Registrato il: 02/08/2005
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Re:
Mario Decio Giulio II, 29/03/2011 20.06:

E' proprio necessario darsi del buffone? Ok che mi diverto e leggere quanto vi scannate,ma non vi sembra il caso di tornare sulla terra?




Ho voluto mantenermi sul civile, l'ho fatto perchè ho già 5 warning ._.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







29/03/2011 21:44
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re:
Mario Decio Giulio II, 29/03/2011 20.06:

E' proprio necessario darsi del buffone? Ok che mi diverto e leggere quanto vi scannate,ma non vi sembra il caso di tornare sulla terra?




Il problema è che qui a insultare è solo uno..............................

P.s
Tito ti manderò tutta la documentazione via mail per non intasare il forum.
Spero di farcela entro questa settimana dato chè è presente un bel po' di roba.
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
29/03/2011 22:49
OFFLINE
Post: 3.773
Registrato il: 02/11/2005
Città: GENOVA
Età: 31
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Servo del Lato oscuro

Ragazzi ancora tiriamo fuori sta storia ridicola degli stupri? Da sempre la guerra è qualcosa di disumanizzante e i soldati spesso stanno lontani dalle donne per mesi: lo stupro è qualcosa di "fisiologico", per quanto ciò sia una bestialità.
I soldati italiani al sud stuprarono le donne, i tedeschi stuprarono le donne italiane o russe nelle loro campagne, gli americani stuprarono e via dicendo. Non ha senso rinfacciare ad un esercito lo stupro.


----------------------------------------

"Per garantire che resteremo sempre uniti, che parleremo sempre con un'unica voce e che agiremo con un'unica mano la Repubblica dovrà cambiare. Dobbiamo evolverci, dobbiamo crescere. Siamo diventati un Impero di fatto, diventiamo un Impero anche di nome!
Siamo il primo Impero Galattico!
Siamo un Impero che continuerà a essere governato da questo nobile consesso!
Siamo un Impero che non ripeterà i maneggi politici e la corruzione che ci hanno feriti così profondamente!
Siamo un Impero che sarà governato da un unico sovrano eletto a vita!
Siamo un Impero governato da una maggioranza!
Un Impero governato da una nuova costituzione!
Un Impero di leggi,non di politici!
Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura!
Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"

Discorso di Creazione dell'Impero, 19 BBY
Imperatore Palpatine



29/03/2011 22:54
OFFLINE
Post: 3.548
Registrato il: 02/08/2005
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Praefectus Fabrum
Re: Re:
Estel_91, 29/03/2011 21.44:




Il problema è che qui a insultare è solo uno..............................

P.s
Tito ti manderò tutta la documentazione via mail per non intasare il forum.
Spero di farcela entro questa settimana dato chè è presente un bel po' di roba.




io non capisco per quale motivo dare una giusta (per quanto offensiva) definizione di uno che fa strame della storia sia più grave dell'offendere la realtà stuprandola come ad esempio fai tu.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







29/03/2011 23:00
OFFLINE
Post: 7.868
Registrato il: 18/02/2007
Città: BARI
Età: 37
Sesso: Maschile
Tribunus Laticlavius
Il Pagano
Re: Re:
Estel_91, 29/03/2011 21.44:




Il problema è che qui a insultare è solo uno..............................

P.s
Tito ti manderò tutta la documentazione via mail per non intasare il forum.
Spero di farcela entro questa settimana dato chè è presente un bel po' di roba.




io per ora mi accontento della documantazione su:

1)gli austriaci che non stupravano

2)milano che si ribellò per la tassa sul tabacco ed era completamente priva di ogni sentimento patriottico italiano

nient'altro per ora

quindi puoi postarlo anche qui no? [SM=g8336]


"TV REGERE IMPERIO POPVLOS ROMANE MEMENTO, PARCERE SVBIECTIS ET DEBELLARE SVPERBOS",(ricordati o romano, che dovrai reggere col tuo potere le genti, perdonare i vinti e domare i superbi, Virgilius, Aeneis liber VI, vv. 852-854)






29/03/2011 23:14
OFFLINE
Post: 467
Registrato il: 26/02/2010
Città: LIVORNO
Età: 35
Sesso: Maschile
Principalis
Re: Re:
Estel_91, 29/03/2011 21.44:




Il problema è che qui a insultare è solo uno..............................

P.s
Tito ti manderò tutta la documentazione via mail per non intasare il forum.
Spero di farcela entro questa settimana dato chè è presente un bel po' di roba.




Nono a insultare ora siamo in 2.
Siete, oltre che odiosi e presuntosi, dei diffamatori e dei millantatori. Cristo santo quando si parla d'Italia tutto fa schifo, porca miseria, a milano era per la tassa sul tabacco e le bandiere italiane erano innalzate da dei saboteur mazziniani. Quando invece si tratta di borboni non erano semplicemente dei criminali morti di fame, no erano ribelli al tiranno sabaudo.
Cristo santo ma non esiste un total war games Regno delle due sicilie, un total war games austria-ungheria o quantomeno un total war ''imperotirolese''?
Ragazzi a forza di calcare la mano alla fine uno scoppia
29/03/2011 23:56
OFFLINE
Post: 193
Registrato il: 10/09/2009
Città: CARRO
Età: 32
Sesso: Maschile
Immunes
Re: Re: Re:
danilo brusamarello, 29/03/2011 23.14:


Cristo santo ma non esiste un total war games Regno delle due sicilie, un total war games austria-ungheria o quantomeno un total war ''imperotirolese''?



Come vedrai anche dalla mia firma, ci stiamo lavorando in un certo senso freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9703238

Comunque io intervengo qui solo per riportare l'introduzione del libro di Andrea Frediani "101 battaglie che hanno fatto l'Italia unita", perché ritengo sia doveroso, siccome la trovo imparziale e ben fatta sull'argomento che si sta dibattendo in queste pagine (oltre che per il fatto che considero Frediani molto bravo e nel citarlo non credo di citare il primo pirla che capiti).

"Nessuno si è mai preso la briga di appurare esattamente quanti morti è costata l'unità d'Italia, dai moti iniziali fino alla Prima Guerra Mondiale, con la quale il Paese ha raggiunto i suoi confini naturali. Neanche contare le cifre fornite per ogni scontro di questo volume [il libro sopracitato ovviamente] basterebbe a darcene un'idea: sarebbero esclusi i caduti di molte battaglie della Grande Guerra che non hanno trovato spazio in questo libro, quelli delle tante scaramucce, delle stragi, delle rappresaglie e dei massacri avvenuti prima e dopo l'unità del 1861.
Ma si tratta senza dubbio di una cifra esorbitante. Una cifra che andrebbe esposta nell'ufficio di ciascun rappresentante delle Istituzioni, perché ricordi quanto sangue è costata la costruzione del nostro Paese, che parlamentari, ministri, consiglieri regionali, provinciali, comunali o circoscrizionali dovrebbero servire operando per il bene comune.
Mi sentirei di suggerire l'acquisto di questo libro proprio ai rappresentanti delle Istituzioni, affinché ricordino quali sacrifici sono stati compiuti per permettere loro di occupare le poltrone su cui siedono.
Adesso tutto questo suona irreale, perfino assurdo, magari anche ridicolo. Eppure c'è stato un tempo, neanche tanto lontano, in cui due fratelli veneziani, Emilio e Attilio Bandiera, sono partiti da Corfù per andare a sollevare le masse contadine in Calabria. C'è stato un tempo in cui un giovane comandante milanese, Luciano Manara, è andato a Roma a morire per la Repubblica. Senza dimenticare Garibaldi, naturalmente. Oggi, gli stessi discendenti di questi personaggi - che possiamo definire eroi - mostrano un inquietante spirito di campanile e un frequente disprezzo per il tricolore, emblema che tanti esibivano orgogliosamente sul petto prima ancora che diventasse bandiera e in onore del quale centinaia di migliaia di persone si sono immolate. Un simbolo, va detto per spirito di equità, che ha tratto in inganno molta gente. Vi sono pochi dubbi, ormai, sul fatto che il 1861 non abbia rappresentato l'unità d'Italia ma l'espansione del Regno di Sardegna e dei possedimenti di casa Savoia.
Se ne accorse Garibaldi dopo aver svolto il lavoro sporco per la dinastia, ma se ne accorsero soprattutto le popolazioni meridionali, che si opposero pervicacemente all'annessione almeno fino alla Terza Guerra d'Indipendenza, terminata con il bombardamento di Palermo da parte delle truppe regolari del generale Cadorna. Un bombardamento degno di quello di Messina che era valso a Ferdinando II di Borbone il soprannome di "Re Bomba".
Non sarebbe del tutto fuori luogo asserire che, dal 1861 al 1865, vi fu nella penisola una guerra civile tra Nord e Sud, contemporanea a quella di Secessione che oppose nordisti e sudisti negli Stati Uniti. Un conflitto che tenne impegnati fino a 100.000 soldati nello scacchiere meridionale e che provocò, tra regolari, ribelli e popolazione civile, un numero di morti enormemente superiore a quello di tutte le guerre del Risorgimento. Altro che "lotta al brigantaggio", come è stata rubricata fino a quando il velo, solo pochi anni fa, è stato squarciato!
Poi però, tutto sommato, l'Italia s'è fatta davvero. Saranno state le guerre coloniali, le guerre mondiali, la Repubblica, ma infine uno spirito nazionale si è formato. Una storia comune l'abbiamo, insomma, e c'è da augurarsi che sia sufficiente a garantire la sopravvivenza di uno Stato su cui gravano molte ombre, Sfogliando queste pagine [del libro], il lettore potrà apprendere, o forse solo ricordare, gli innumerevoli atti di valore di cui ha dato prova il soldato italiano e, ancor prima, il regolare piemontese che ha creduto nella dinastia Savoia, o l'irregolare volontario che ha creduto in un'idea di unità e di libertà dallo straniero. Ma anche il valore mostrato dall'irregolare o dall'ex soldato borbonico che, dopo l'unità, ha opposto resistenza a quella che viveva anch'egli come oppressione di uno straniero.
Ho cercato di inserire tutti gli episodi, anche quelli minori, che hanno contrassegnato le tre guerre d'indipendenza, perché su quelli si è costruita l'unità d'Italia, a cominciare dall'epoca murattiana. E' da allora che, seppur strumentalmente, si inneggia all'Italia unita e si tenta di realizzarla. Il resto è stato imperialismo - qualcuno dice perfino "colonialismo" - o comunque nulla più di ciò che si sarebbe potuto ottenere con la diplomazia o con una politica più saggia. Così, ho dovuto fare una scelta tra i tanti scontri di modesta valenza militare, ma di grande impatto narrativo, che hanno contraddistinto l'annessione effettiva del Meridione.
Ancora più drastico sono stato con la Grande Guerra, alla quale, ovviamente, andrebbe riservato un volume a parte, data l'enorme quantità di episodi.
Sebbene questa rassegna tratti più sconfitte che vittorie, solo chi è prevenuto può definire il combattente italiano meno coraggioso e capace di quello di altri Paesi. Il difetto, semmai, è sempre stato negli alti comandi, formati troppo spesso da personaggi non all'altezza, emersi dalla stessa élite dei politici: generali indecisi, invidiosi e sospettosi l'un l'altro, incapaci di leggere lo svolgimento di una battaglia e apportare le necessarie contromisure, privi del sangue freddo necessario a superare i momenti di crisi, troppo prudenti per sfruttare i momentanei successi e trasformarli in vittorie decisive, troppo distanti dalla truppa per motivarla senza adottare una spietata disciplina. Non tutti, naturalmente, ma un numero più che sufficiente per provocare al Paese una discreta quantità di brutte figure. Un male tipicamente italiano, che si perpetua ancora oggi nella vita civile..."

Dal mio punto di vista, è inutile rivangare e rinfacciare il passato, ormai quel che è stato è stato e secondo me non si può far altro che cercare di andare avanti, non tornare indietro: io voglio fare della Storia il mio lavoro, per cui voglio studiare, sapere le cause di ciò che è adesso, ma per proporre qualcosa di meglio per domani. Anche a questo dovrebbe servire lo studio della Storia, a non commettere gli errori passati (sia chiaro, io non mi riferisco in nessun modo all'unità, come detto anche da altri dal mio punto di vista andava fatta).



[Modificato da Zames 29/03/2011 23:58]
30/03/2011 00:12
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re: Re: Re: Re:
Zames, 29/03/2011 23.56:



Come vedrai anche dalla mia firma, ci stiamo lavorando in un certo senso freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9703238

Comunque io intervengo qui solo per riportare l'introduzione del libro di Andrea Frediani "101 battaglie che hanno fatto l'Italia unita", perché ritengo sia doveroso, siccome la trovo imparziale e ben fatta sull'argomento che si sta dibattendo in queste pagine (oltre che per il fatto che considero Frediani molto bravo e nel citarlo non credo di citare il primo pirla che capiti).

"Nessuno si è mai preso la briga di appurare esattamente quanti morti è costata l'unità d'Italia, dai moti iniziali fino alla Prima Guerra Mondiale, con la quale il Paese ha raggiunto i suoi confini naturali. Neanche contare le cifre fornite per ogni scontro di questo volume [il libro sopracitato ovviamente] basterebbe a darcene un'idea: sarebbero esclusi i caduti di molte battaglie della Grande Guerra che non hanno trovato spazio in questo libro, quelli delle tante scaramucce, delle stragi, delle rappresaglie e dei massacri avvenuti prima e dopo l'unità del 1861.
Ma si tratta senza dubbio di una cifra esorbitante. Una cifra che andrebbe esposta nell'ufficio di ciascun rappresentante delle Istituzioni, perché ricordi quanto sangue è costata la costruzione del nostro Paese, che parlamentari, ministri, consiglieri regionali, provinciali, comunali o circoscrizionali dovrebbero servire operando per il bene comune.
Mi sentirei di suggerire l'acquisto di questo libro proprio ai rappresentanti delle Istituzioni, affinché ricordino quali sacrifici sono stati compiuti per permettere loro di occupare le poltrone su cui siedono.
Adesso tutto questo suona irreale, perfino assurdo, magari anche ridicolo. Eppure c'è stato un tempo, neanche tanto lontano, in cui due fratelli veneziani, Emilio e Attilio Bandiera, sono partiti da Corfù per andare a sollevare le masse contadine in Calabria. C'è stato un tempo in cui un giovane comandante milanese, Luciano Manara, è andato a Roma a morire per la Repubblica. Senza dimenticare Garibaldi, naturalmente. Oggi, gli stessi discendenti di questi personaggi - che possiamo definire eroi - mostrano un inquietante spirito di campanile e un frequente disprezzo per il tricolore, emblema che tanti esibivano orgogliosamente sul petto prima ancora che diventasse bandiera e in onore del quale centinaia di migliaia di persone si sono immolate. Un simbolo, va detto per spirito di equità, che ha tratto in inganno molta gente. Vi sono pochi dubbi, ormai, sul fatto che il 1861 non abbia rappresentato l'unità d'Italia ma l'espansione del Regno di Sardegna e dei possedimenti di casa Savoia.
Se ne accorse Garibaldi dopo aver svolto il lavoro sporco per la dinastia, ma se ne accorsero soprattutto le popolazioni meridionali, che si opposero pervicacemente all'annessione almeno fino alla Terza Guerra d'Indipendenza, terminata con il bombardamento di Palermo da parte delle truppe regolari del generale Cadorna. Un bombardamento degno di quello di Messina che era valso a Ferdinando II di Borbone il soprannome di "Re Bomba".
Non sarebbe del tutto fuori luogo asserire che, dal 1861 al 1865, vi fu nella penisola una guerra civile tra Nord e Sud, contemporanea a quella di Secessione che oppose nordisti e sudisti negli Stati Uniti. Un conflitto che tenne impegnati fino a 100.000 soldati nello scacchiere meridionale e che provocò, tra regolari, ribelli e popolazione civile, un numero di morti enormemente superiore a quello di tutte le guerre del Risorgimento. Altro che "lotta al brigantaggio", come è stata rubricata fino a quando il velo, solo pochi anni fa, è stato squarciato!
Poi però, tutto sommato, l'Italia s'è fatta davvero. Saranno state le guerre coloniali, le guerre mondiali, la Repubblica, ma infine uno spirito nazionale si è formato. Una storia comune l'abbiamo, insomma, e c'è da augurarsi che sia sufficiente a garantire la sopravvivenza di uno Stato su cui gravano molte ombre, Sfogliando queste pagine [del libro], il lettore potrà apprendere, o forse solo ricordare, gli innumerevoli atti di valore di cui ha dato prova il soldato italiano e, ancor prima, il regolare piemontese che ha creduto nella dinastia Savoia, o l'irregolare volontario che ha creduto in un'idea di unità e di libertà dallo straniero. Ma anche il valore mostrato dall'irregolare o dall'ex soldato borbonico che, dopo l'unità, ha opposto resistenza a quella che viveva anch'egli come oppressione di uno straniero.
Ho cercato di inserire tutti gli episodi, anche quelli minori, che hanno contrassegnato le tre guerre d'indipendenza, perché su quelli si è costruita l'unità d'Italia, a cominciare dall'epoca murattiana. E' da allora che, seppur strumentalmente, si inneggia all'Italia unita e si tenta di realizzarla. Il resto è stato imperialismo - qualcuno dice perfino "colonialismo" - o comunque nulla più di ciò che si sarebbe potuto ottenere con la diplomazia o con una politica più saggia. Così, ho dovuto fare una scelta tra i tanti scontri di modesta valenza militare, ma di grande impatto narrativo, che hanno contraddistinto l'annessione effettiva del Meridione.
Ancora più drastico sono stato con la Grande Guerra, alla quale, ovviamente, andrebbe riservato un volume a parte, data l'enorme quantità di episodi.
Sebbene questa rassegna tratti più sconfitte che vittorie, solo chi è prevenuto può definire il combattente italiano meno coraggioso e capace di quello di altri Paesi. Il difetto, semmai, è sempre stato negli alti comandi, formati troppo spesso da personaggi non all'altezza, emersi dalla stessa élite dei politici: generali indecisi, invidiosi e sospettosi l'un l'altro, incapaci di leggere lo svolgimento di una battaglia e apportare le necessarie contromisure, privi del sangue freddo necessario a superare i momenti di crisi, troppo prudenti per sfruttare i momentanei successi e trasformarli in vittorie decisive, troppo distanti dalla truppa per motivarla senza adottare una spietata disciplina. Non tutti, naturalmente, ma un numero più che sufficiente per provocare al Paese una discreta quantità di brutte figure. Un male tipicamente italiano, che si perpetua ancora oggi nella vita civile..."

Dal mio punto di vista, è inutile rivangare e rinfacciare il passato, ormai quel che è stato è stato e secondo me non si può far altro che cercare di andare avanti, non tornare indietro: io voglio fare della Storia il mio lavoro, per cui voglio studiare, sapere le cause di ciò che è adesso, ma per proporre qualcosa di meglio per domani. Anche a questo dovrebbe servire lo studio della Storia, a non commettere gli errori passati (sia chiaro, io non mi riferisco in nessun modo all'unità, come detto anche da altri dal mio punto di vista andava fatta).







Anche io citando le opinioni di Gramsci non credo di postare quelle del primo pirla pervenuto [SM=g8231]


Gramsci e la questione romana

Sembrerà un paradosso, ma con l’Allocuzione tenuta nel Concistoro segreto in Gaeta il 20 Aprile del 1849 prima e con il Sillabo poi, Pio IX intuì quali erano i mali che poi avrebbero colpito la nostra società.

Nell’anno 2000 il Vaticano ha celebrato la beatificazione di Papa Maria Mastai Ferretti, ossia Pio IX, scatenando le ire dei frammassoni di tutto il mondo, e dei loro seguaci. Il radicale Marco Pannella da Teramo, santone e guru della libertà di licenziamento degli operai, da sempre liberale e falso pacifista, guerrafondaio quando si tratta di buttare le bombe sulla Serbia socialista, da sempre alle dipendenze della setta liberal-massonica mondialista, ha organizzato perfino un’adunata il 20 settembre 2000 per ricordare al mondo la breccia di Porta Pia. Non la pensava così Antonio Gramsci che, da grande studioso della Chiesa e del mondo che lo circondava, a proposito dei festeggiamenti del cinquantesimo anniversario della presa di Roma scrisse:”Porta Pia non fu che un meschino episodio, militarmente e politicamente. Militarmente non fu che una grottesca scaramuccia. Fu veramente degna delle tradizioni militari italiane. Porta Pia rassomiglia - in piccolo- a Vittorio Veneto. Porta Pia fu la piccola , facile vittoria dell’aggressore enormemente superiore all’avversario inerme, come Vittorio Veneto fu facile vittoria contro un avversario che - militarmente- non esisteva più. Politicamente Porta Pia fu semplicemente l’ultimo episodio della costruzione violenta ed artificiale del Regno d’Italia. Tutto il resto è chincaglieria retorica. Le belle frasi Terza Roma sono completamente vuote di senso.
Roma è città imperiale e città papale: in ciò sta la sua grandezza universale. La “Terza Roma” non è che una sporca città di provincia, un sordido nido di travetti, di albergatori, di bagascie e di parassiti. Mentre le due fasi della storia di Roma, l’imperiale e la papale, hanno lasciato traccia immortale, la breve parentesi dell’occupazione sabauda lascia, unica traccia di sé, il Palazzo di Giustizia, statue di gesso e grottesche imitazioni decorative: nato tra lo scandalo dei fornitori ladri e dei deputati patrioti corrotti, esso è degno di albergare la decadenza giuridica della società contemporanea. Per questo la questione romana non è risolta. Non potevano risolverla le cannonate del re di Savoia. La violenza militarista non può risolvere i problemi internazionali. E la questione romana è un problema internazionale...”( L’Ordine Nuovo, Rassegna Settimanale di Cultura Socialista, 2 Ottobre 1920)

La Chiesa cattolica è societas perfecta
Pannella non ha mai letto la Questione Romana di Gramsci che da comunista vero ha inteso innalzare un monumento alla Chiesa e ai cattolici:"...il bisogno religioso, il fatto religioso sono essenzialmente fenomeni universali, internazionali. Perciò nonostante tutte le declamazioni della pseudosociologia democratica di qualche socialista da loggia o da sinagoga, la Chiesa cattolica è societas perfecta, assai più e meglio che lo Stato nazionale massonico e borghese. Il potere temporale dei papi, a torto vituperato dai semi-analfabeti del Libero Pensiero, è stato un modus vivendi storicamente necessario e inevitabile, è stata l’unica forma che potesse, nei secoli passati, garantire la libertà della Chiesa...” .

Molti storici ritengono l’opera dell’unificazione italiana fatta dai Savoia un merito di quella casa regnante; altri solo barbarie, guerra fratricida: un milione di morti per fucilazione, freddo e fame; carcerazioni, stati d’assedio; emigrazioni oceaniche, rappresaglie su scioperanti che chiedevano pane e lavoro. L’unificazione dell’Italia poteva e doveva avvenire in altro modo. L’Italia è stata divisa dai Savoia; storici e politici di parte fanno finta di non saperlo. Oggi esiste una profonda spaccatura tra Nord e Sud, si sono costruite due nazioni, socialmente, storicamente e politicamente diverse. Bossi ne ha solo tracciato il solco. La divisione dell’Italia tra Nord e Sud ha origine nel 1860 quando i piemontesi rapirono le ricchezze delle popolazioni meridionali, quando azzerarono le leggi secolari, quando un esercito di 220.000 tra soldati, carabinieri, polizia, guardia nazionale fece guerra ai contadini che insorsero contro i soprusi dei sindaci liberal-massoni che erano soliti assoggettare a sé, a parenti ed amici, le terre demaniali e quelle della Chiesa.

“...L’unità nazionale poteva avere un corso diverso da quello che ha avuto- continua Gramsci- l’unificazione d’Italia in una monarchia accentratrice non ebbe altra giustificazione che la forza delle armi e gli intrighi diplomatici dei Savoia. Della serietà dei famosi Plebisciti non è nemmeno il caso di parlarne: roba simile all’acclamazione dei fiumani a D’annunzio.
In verità, sarebbe stato più conforme alle esigenze della situazione storica e ai bisogni del popolo italiano il programma federalista repubblicano di Balbo o quello neoguelfo del Gioberti. Malgrado le diffidenze degli storici aulici o democratici, i cattolici italiani erano più patrioti dei patrioti...”. Ecco la grandezza del comunista Gramsci, la grandezza intellettuale, la grande intuizione storica, l’arguzia di un italiano, di un Meridionale, di uno tra i più grandi cervelli che l’Italia abbia mai annoverato. Gramsci riteneva:”...una breve parentesi, un attimo di fronte alla storia, la durata dello Stato massonico-nazionale- borghese che, secondo i professorelli delle regie scuole, doveva durare in eterno...”. Gramsci pagò con la vita la sua appartenenza politica, pagò con la vita il suo pensare antimassonico, ma Noi Meridionali gli siamo grati. I Savoia, anche se esiliati, hanno continuato a beneficiare delle nostre ricchezze nel loro esilio dorato, ma verrà il giorno in cui dovranno restituire il mal tolto ai Meridionali e all’Italia tutta.
Alla manifestazione promossa da Marco Pannella c’erano meno di cento persone; il significato è uno solo: la gente ha capito, la gente di Roma non si è fatta prendere per i fondelli dal marciume massonico e per risposta ha partecipato in massa al Giubileo indetto da Papa Giovanni Paolo II.
“... Per troppo tempo, il Partito Socialista, dominato da una cricca di massoni e di borghesucci, ha insozzato la sua bandiera partecipando al carnasciale commemorativo del Venti Settembre...” ( L’Ordine Nuovo, Rassegna Settimanale di Cultura Socialista, 2 ottobre 1920)
Parole pesanti come un macigno. Se i marxisti e i socialisti di oggi non la pensano come Gramsci significa che, o sono massoni o non sono socialisti.
Molti socialisti si sono dichiarati subito, i seguaci di Bettino Craxi hanno subito trovato collocazione a destra, sguazzano in quell’area politica che accomuna fascisti ed ex fascisti, cattolici traditori, liberali, liberisti, libertari e tutta la feccia politica italiana vicino alle sette massoniche. Molti socialisti e comunisti si sono assuefatti al sistema liberal-borghese da qualche tempo a questa parte difendendo quegli interessi “nazionali” che comunque sono solo padani, mentre il Sud langue.
La Chiesa come valore assoluto
La nazione germanica è sorta da una crisi religiosa. La Riforma protestante, e si è consolidata e rafforzata attraverso un lavorìo del pensiero filosofico che l’ha portata alla creazione dello Stato moderno, in cui il cittadino è anche il credente...cosa è avvenuto in Italia? Il Risorgimento italiano è stato un movimento politico artificiale, senza basi, senza radici nello spirito del popolo, perché non è stato preceduto da una rivoluzione religiosa; il liberalismo cavourriano, separando lo Stato dalla Chiesa, e rendendolo antagonistico a questa come depositaria del divino, in realtà non commise che un grande errore, perché non fece che spogliare lo Stato del suo valore assoluto.( Antonio Gramsci, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma, 1978, pag. 61)
Ecco, leggendo tra le righe l’opera complessa di Gramsci ci si accorge del suo pensare anti-massonico, anti risorgimentale, anti liberista. Perciò noi, gramsciani ed italiani del Sud, incensiamo colui il quale ha dato luce e calore al pensare di milioni di persone. Gramsci è inviso da Pannella e dai liberi muratori che mai hanno preso una cazzuola in mano, ma solo compassi e squadre.
Unione non unità d’italia
Pietro Calà Ulloa così ha spiegato il suo pensare sull’unità d’Italia:”La confederazione è la sola possibile in Italia, perché poggia sul genio della nazione. La sua divisione, precedente alla dominazione romana, nasceva dalla configurazione stessa della penisola. Era confederata l’Italia, per secoli, prima della conquista romana, che possiamo considerare come la prima invasione barbarica della penisola. Crollato l’impero d’Occidente, l’Italia tornò spontaneamente alla sua costituzione naturale. E fu allora che divenne l’anima e lo spirito del mondo. I difensori più illustri dell’indipendenza italiana l’hanno sempre intesa, e servita, attraverso leghe e confederazioni. Era quasi un istinto di conservazione, nella consapevolezza che per l’Italia, essere una, significava essere schiavizzata. L’unità può dare forza, ma non indipendenza. Per quanti amano veramente la patria l’indipendenza non può che essere nella federazione: un fatto di fede e di coscienza...”

P.s
Tito ti manderò una mail organica con le teorie e i documenti dal 1848 così poi facciamo un discorso organico.

P.s.s
Zames bellissima idea una mod su questo periodo mancava.
Se vuoi posso aiutarti conoscendo a menadito il regno borbonico, i suoi corpi militari e la sua struttura economica.
A tua disposizione [SM=g8119]
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
30/03/2011 00:22
OFFLINE
Post: 193
Registrato il: 10/09/2009
Città: CARRO
Età: 32
Sesso: Maschile
Immunes
Re: Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 30/03/2011 00.12:


P.s.s
Zames bellissima idea una mod su questo periodo mancava.
Se vuoi posso aiutarti conoscendo a menadito il regno borbonico, i suoi corpi militari e la sua struttura economica.
A tua disposizione [SM=g8119]



Grazie per l'offerta, quando mi servirà aiuto ti manderò una mail, al momento ho un problema di crash della mappa ma appena avrò risolto ti farò sapere.
30/03/2011 00:35
OFFLINE
Post: 1.235
Registrato il: 10/03/2009
Città: CATANIA
Età: 32
Sesso: Maschile
Centurio Primus Pilus
Fra Diavolo
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Zames, 30/03/2011 00.22:



Grazie per l'offerta, quando mi servirà aiuto ti manderò una mail, al momento ho un problema di crash della mappa ma appena avrò risolto ti farò sapere.




Quando vuoi tu [SM=g8119]
___________________________________________________
"Per quelli come voi la violenza è un diritto,per noi un delitto"
Il Brigante Angiolillo prima di essere impiccato
Vota:
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


© The Creative Assembly Limited.
All trade marks and game content are the property of The Creative Assembly Limited and its group companies.
All rights reserved.