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Scienze politiche

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2010 15:04
04/07/2010 22:25
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We gente c'è qualcuno di voi che all'Uni fa scienze politiche (come facoltà intendo, a parte i singoli corsi di laurea)?

Perché dopo gli esami sono entrato in panico da università.
Escludendo quelle scientifiche (non so cosa sia un limite e una derivata, figuriamoci...), e non allettandomi troppo giurisprudenza, anche per passione personale ho adocchiato scienze politiche.
In particolare il corso tradizionale in scienze politiche (indirizzo storico o politologico) ma pure il corso in relazioni internazionali, che mi dovrei sbattere per le lingue straniere, ma d'acchito mi interessa.
Qualcuno di voi le fa o c'ha amici che le fanno?
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Per Favore se possibile datemi una mano qui (nn sono giochi scemi, è per la tesina):
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04/07/2010 22:36
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Una mia collega frequenta il corso di relazioni internazionali e si trova molto bene, ora a settembre parte per l'erasmus. Sinceramente però ti consiglio di informarti sui professori (a catania all'università dove sono io per esempio i professori di scienze politiche non sono tutti "raccomandabili", non so se avete sentito il caso rossitto alle iene, e molti sono abbastanza poco coinvolgenti), sui futuri sbocchi lavorativi (purtroppo contano anche questi...


04/07/2010 23:20
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Re:
nanoguerriero, 04/07/2010 22.25:

We gente c'è qualcuno di voi che all'Uni fa scienze politiche (come facoltà intendo, a parte i singoli corsi di laurea)?

Perché dopo gli esami sono entrato in panico da università.
Escludendo quelle scientifiche (non so cosa sia un limite e una derivata, figuriamoci...), e non allettandomi troppo giurisprudenza, anche per passione personale ho adocchiato scienze politiche.
In particolare il corso tradizionale in scienze politiche (indirizzo storico o politologico) ma pure il corso in relazioni internazionali, che mi dovrei sbattere per le lingue straniere, ma d'acchito mi interessa.
Qualcuno di voi le fa o c'ha amici che le fanno?




buona fortuna...
mia madre ha studiato scienze politiche e ho visto certi libri da far paura... spera che il nuovo ordinamento sia una versione "light" [SM=g8143]
05/07/2010 00:04
Qua dentro è pieno di gente che fa scienze politiche. Cosa ti interessa sapere? Dove vorresti farlo? E soprattutto, cosa ti aspetti tu da questo corso (sia come argomenti da studiare, che come prospettive di lavoro)?
[Modificato da =Telcontar= 05/07/2010 00:04]
05/07/2010 10:05
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Se lo faccio lo fò in Statale a Milano; è già questo è un mezzo problema, nel senso che in Statale a Mi scie politiche ha fama di essere fuffa.
Mi aspetto prettamente a questo punto qualcosa che possa bene coniugare mie passioni (politica, storia) con qualche sbocco lavorativo possibile.
Il fatto è che il mio problema è che manco totalmente di "da grande voglio fare il...".

Quello che si coniugherebbe maggiormente coi miei interessi sarebbe scienze politiche indirizzo storico. Però mi sta venendo l'interesse, però vorrei informarmici meglio, anche per relazioni internazionali.

Cmq quello che vlv sapere era anche voi che ci siete dentro da un pò, quali sbocchi lavorativi vi possono essere, quanti corsi o master bisogna è meglio fare dopo la laurea, ...
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05/07/2010 10:25
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io non vorrei smontarti, ma scienze politiche è la facoltà del tuttologia/nullologia
studiano tutto e niente, aria fritta...tanta roba ma non sapresti manco dove collocarla come argomento, e alla fine si vedono i risultati (perlomeno a roma) tutti disoccupati.
a parte il fatto che la disoccupazione oramai è un problema di tutti, ma insomma, se volessi un lavoro non prenderei una facoltà come quella.
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Quisque est Barbarus alio
05/07/2010 10:48
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Purtroppo devo dare ragione a Carducci. Aggiungo inoltre che ha una pessima fama, nell'opinione comune....
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05/07/2010 10:56
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ma scusami eh, cosa ti piace veramente?
a parte il fatto che a 18 anni limitarsi a dire: le scienze no perchè...
non ha senso.
manco io quando ho cominciato l'università ero una cima, ma li ci vai mica per insegnare, ma per imparare casomai, quindi no problem su quell'aspetto, e non ti limitare sul nulla.
insegui i tuoi sogni se proprio devi fare l'università sennò vai a fare il muratore (e dico estremamente sul serio) che ti fai una vita migliore e più sicura dello sfigato laureato al call center.
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Quisque est Barbarus alio
05/07/2010 11:10
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Re:
Augusto.Carducci, 05/07/2010 10.56:

ma scusami eh, cosa ti piace veramente?
a parte il fatto che a 18 anni limitarsi a dire: le scienze no perchè...
non ha senso.
manco io quando ho cominciato l'università ero una cima, ma li ci vai mica per insegnare, ma per imparare casomai, quindi no problem su quell'aspetto, e non ti limitare sul nulla.
insegui i tuoi sogni se proprio devi fare l'università sennò vai a fare il muratore (e dico estremamente sul serio) che ti fai una vita migliore e più sicura dello sfigato laureato al call center.




Le materie scientifiche sinceramente non penso di dover sapere tutto, ma se uno non sa cosa sia un limite né derivate ed integrali la cosa si fa un po' difficile a casa mia. E cmq nn è neppure il mio campo d'interesse e bona.

Per il resto, lo so che Scienze Politiche come laurea è generica: della cosa, guardando varie ricerche e statistiche (su giornali e istat) pare essere il punto debole e nello stesso tempo il punto di forza; essendo che però non si può giudicare sl da ricerche teoriche stavo aspettando il parere di gente che c'è dentro e quindi magari sa meglio quali possono essere gli sbocchi, quali le modalità, le possibilità....

@ Pilbur: inf è quello che ho scritto, che una cosa che un po' mi sfiducia è che qui in statale ha la fama di essere fuffa
[Modificato da nanoguerriero 05/07/2010 11:11]
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gli sbocchi...eh
io ho alcuni amici che hanno fatto la suddetta facoltà, uno fa il giornalista, gli altri niente.
per questo ti dico quello che sto dicendo.
se ti piace la letteratura et simila, allora vai a fare letteratura, molto meglio, magari poi prendi la specializzazione in storia, che ne so, ma cmq si tratterebbe di una laurea ben precisa che ha i suoi sbocchi (pochi sia chiaro) ma li ha.
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Quisque est Barbarus alio
05/07/2010 13:23
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Io faccio scienze politiche, e devo dire che il luogo comune dello studiare tutto e niente è, appunto, un luogo comune. Invece si tratta di una facoltà sostanzialmente di diritto/economia, con qualche altra cosa quale due lingue e storia/sociologia. Per fare un esempio, se lo paragoni ad economia, dove si studia anche lì diritto, non risulta molto più dispersiva se non che si sostituisce qualche esame di matematica con un ben più utile corso di francese/spagnolo/cinese.
Quanto al lavoro, ne trovi almeno quanto uno che fa giurisprudenza/economia/lettere/scienze delle comunicazioni (a parte il fatto che io ho un cugino che è laureato da 4 anni in ingegneria meccanica e non riesce a trovare un lavoro che non sia fare ripetizioni nelle scuole serali). Il che significa che NON lo trovi, e devi andare all'estero. Ma questo vale per qualunque indirizzo se non esci dalla LUIS.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







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Ma scienze politiche ha i suoi sbocchi, il fatto che non siano chiari non vuol dire che non ne abbia proprio. Sono molto variegati, dall'andare a lavorare in banca al giornalista, appunto.

[Modificato da Armilio1 05/07/2010 13:25]




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La lotta alla miseria deve essere condotta dal governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. (Karl Popper)

"La verità non richiede la fede...gli scienziati non uniscono le mani ogni domenica dicendo: << Sì,la gravità è vera! io avro fede! io sarò forte! io credo con tutto il mio cuore che quello che va su su su, deve venire giu giu giu...Amen!>>. Se lo facessero,potremmo pensare che siano poco sicuri della verità gravitazionale." (Dan Barker)

"Ilaria dov’è? Adesso dov’è? L'hanno vista al corteo con la maglia del Che: urlava «No!, alla vostra mercè» mentre ingoiava cioccolata Nestlé"(Caparezza)

"La tradizione è l'illusione dell'immortalità" (W. Allen)


05/07/2010 13:24
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Re:
Augusto.Carducci, 05/07/2010 11.13:

gli sbocchi...eh
io ho alcuni amici che hanno fatto la suddetta facoltà, uno fa il giornalista, gli altri niente.
per questo ti dico quello che sto dicendo.
se ti piace la letteratura et simila, allora vai a fare letteratura, molto meglio, magari poi prendi la specializzazione in storia, che ne so, ma cmq si tratterebbe di una laurea ben precisa che ha i suoi sbocchi (pochi sia chiaro) ma li ha.




Mah, mio padre laureato in scienze politiche e senza master è passato da ministero a ministero senza raccomandazioni o agganci, semplicemente per saper parlare con coscienza di economia e diritto in inglese, tutte cose che si insegnano a scienze politiche. Certo, devi studiare, e poi approfondire per conto tuo.
PS nano, se vuoi ti posso dare i dettagli, o per ffz o aggiungimi su msn.
[Modificato da Pius Augustus 05/07/2010 13:26]


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@Pius: Che curricola e poi che magistrale hai fatto?



[Modificato da Armilio1 05/07/2010 13:26]




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05/07/2010 13:27
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Re:
Armilio1, 05/07/2010 13.25:



@Pius: Che curricola e poi che magistrale hai fatto?






io mi dovrei laureare il prossimo anno, per la triennale di scienze politiche studi internazionali a roma3. Poi farò due altri anni, e poi vado in america da parenti per vedere bene l'inglese.


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Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 13.27:



io mi dovrei laureare il prossimo anno, per la triennale di scienze politiche studi internazionali a roma3. Poi farò due altri anni, e poi vado in america da parenti per vedere bene l'inglese.




Ah quindi non è il scienze politiche "classico"...qual'è delle tante facoltà quella con più sbocchi lavorativi? probabilmente gestione delle risorse umane et simila?

P.s: Se non si è capito sono interessato pure io alla facoltà. [SM=x1771224]






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Re: Re: Re:
Armilio1, 05/07/2010 13.34:




Ah quindi non è il scienze politiche "classico"...qual'è delle tante facoltà quella con più sbocchi lavorativi? probabilmente gestione delle risorse umane et simila?

P.s: Se non si è capito sono interessato pure io alla facoltà. [SM=x1771224]





Lo scienze politiche classico non esiste più almeno a roma tre, ci sono varie specializzazioni. Gli sbocchi lavorativi dipendono dalla specializzazione appunto, per esempio: esistono tre filoni; scienze politiche-cooperazione e sviluppo-pubblica amministrazione, tutti abbastanza ovvii nei loro significati. Ma in generale non c'è una particolare differenza.


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05/07/2010 13:44
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riguardo tuo padre parliamo di altri tempi, anni fa un ing appena laureato riceveva le lettere delle aziende a casa, oggi manco se ti incateni al cancello ti assumono, quindi l'esempio non calza proprio.

per il discorso scienze politiche, io ti ripeto, non sono precisamente informato e quindi la mia attendibilità si attesta sul semplice osservare della vita degli studenti che frequentano e degli sbocchi lavorativi.
ti posso assicurare che a livello di fancazzismo ne vedo davvero molto, poi ovvio che è una cosa molto personale e soggettiva, oltre che dipendere dalla città e facoltà.
come lavoro vedo che ne trovano ben poco.
sugli esami, detto tra noi, dire che un esame di matematica è meno utile di uno di lingue (che i corsi di lingue universitari, che non siano della facoltà proprio di lingue, sono molto inutili e non ti lasciano pressochè nulla) non credo sia affatto vero.
mi ti paragoni ad uno che fa economia...eh vabbè, ma io preferirei un economista che sa fare i conti (che sono internazionali cmq) piuttosto che uno che ne sa fare de meno ma sa "parlare" il cinese.
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Quisque est Barbarus alio
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A Milano ci sono queste lauree triennali (così aiuto un pò anche nanoguerriero che è di Milano pure lui):

* COMUNICAZIONE E SOCIETA' (CES n.o.)
* ECONOMIA EUROPEA (ECE n.o.)
* MANAGEMENT PUBBLICO (MAP n.o.)
* ORGANIZZAZIONE E RISORSE UMANE (ORU n.o.)
* SCIENZE INTERNAZIONALI E ISTITUZIONI EUROPEE (SIE n.o.)
* SCIENZE POLITICHE (SPO n.o.)
* SCIENZE SOCIALI PER LA GLOBALIZZAZIONE (GLO n.o.)


e queste lauree magistrali.

* AMMINISTRAZIONI E POLITICHE PUBBLICHE (APP n.o.)
* COMUNICAZIONE PUBBLICA E D'IMPRESA (COM n.o.)
* ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE (EFI n.o.)
* ECONOMICS AND POLITICAL SCIENCE (EPS n.o.)
* RELAZIONI INTERNAZIONALI (REL n.o.)
* SCIENZE DEL LAVORO (LAV n.o.)
* SCIENZE POLITICHE E DI GOVERNO (GOV n.o.)
* SCIENZE SOCIALI PER LA RICERCA E LE ISTITUZIONI (SOC n.o.)


Quello classico intendo scienze politiche----->scienze politiche e di governo. Certo è che c'è da perdersi.

Quello che mi dà forti dubbi è che se a Roma ci sono i ministeri, a Milano il comparto pubblico è molto minore, c'è più richiesta delle banche che del settore pubblico.





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La lotta alla miseria deve essere condotta dal governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. (Karl Popper)

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05/07/2010 13:59
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Re:
Augusto.Carducci, 05/07/2010 13.44:

riguardo tuo padre parliamo di altri tempi, anni fa un ing appena laureato riceveva le lettere delle aziende a casa, oggi manco se ti incateni al cancello ti assumono, quindi l'esempio non calza proprio.

per il discorso scienze politiche, io ti ripeto, non sono precisamente informato e quindi la mia attendibilità si attesta sul semplice osservare della vita degli studenti che frequentano e degli sbocchi lavorativi.
ti posso assicurare che a livello di fancazzismo ne vedo davvero molto, poi ovvio che è una cosa molto personale e soggettiva, oltre che dipendere dalla città e facoltà.
come lavoro vedo che ne trovano ben poco.
sugli esami, detto tra noi, dire che un esame di matematica è meno utile di uno di lingue (che i corsi di lingue universitari, che non siano della facoltà proprio di lingue, sono molto inutili e non ti lasciano pressochè nulla) non credo sia affatto vero.
mi ti paragoni ad uno che fa economia...eh vabbè, ma io preferirei un economista che sa fare i conti (che sono internazionali cmq) piuttosto che uno che ne sa fare de meno ma sa "parlare" il cinese.



Beh, credo che parlare cinese sia più utile che fare i conti che si imparano a fare in ragioneria nella scuola superiore. Il discorso degli altri esami di economia è diverso, non sono conti, ma o matematica di alto livello (che è utile solo in certi campi, nemmeno strettamente legati con l'economia) oppure le varie applicazioni dell'economia a particolari settori. Peraltro a proposito di dispersività ci sono esami di diritto ed anche la prima lingua straniera ad economia. è così importante la differenza?
il discorso del fancazzismo non posso commentarlo per ovvii, motivi, ma da quanto vedo (la maggior parte dei miei amici fa giurisprudenza/lettere/economia, non sono certo quello che studia di meno. Ma come giustamente dici sono questioni personali.
Quello che invece noto è che esiste una palese animosità in italia fra facoltà e facoltà che porta a disprezzare quelle altrui per la paura di non trovare impiego (esorcizzata trasferendola sugli altri) e per la naturale invidia/ostilità di gruppo (sono meglio io che faccio questo rispetto a te che fai quello) oltre alla storica rivalità fra scientifici e umanistici. Il che fra parentesi ignora che i più grandi matematici nutrono il massimo rispetto ed ammirazione per le scienze umanistiche (che chiamano scienze) e i più grandi umanisti nutrono grande rispetto per la matematica o la biologia che trovano a certi livelli confinante addirittura con la filosofia.



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Re:
Armilio1, 05/07/2010 13.45:

A Milano ci sono queste lauree triennali (così aiuto un pò anche nanoguerriero che è di Milano pure lui):

* COMUNICAZIONE E SOCIETA' (CES n.o.)
* ECONOMIA EUROPEA (ECE n.o.)
* MANAGEMENT PUBBLICO (MAP n.o.)
* ORGANIZZAZIONE E RISORSE UMANE (ORU n.o.)
* SCIENZE INTERNAZIONALI E ISTITUZIONI EUROPEE (SIE n.o.)
* SCIENZE POLITICHE (SPO n.o.)
* SCIENZE SOCIALI PER LA GLOBALIZZAZIONE (GLO n.o.)


e queste lauree magistrali.

* AMMINISTRAZIONI E POLITICHE PUBBLICHE (APP n.o.)
* COMUNICAZIONE PUBBLICA E D'IMPRESA (COM n.o.)
* ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE (EFI n.o.)
* ECONOMICS AND POLITICAL SCIENCE (EPS n.o.)
* RELAZIONI INTERNAZIONALI (REL n.o.)
* SCIENZE DEL LAVORO (LAV n.o.)
* SCIENZE POLITICHE E DI GOVERNO (GOV n.o.)
* SCIENZE SOCIALI PER LA RICERCA E LE ISTITUZIONI (SOC n.o.)


Quello classico intendo scienze politiche----->scienze politiche e di governo. Certo è che c'è da perdersi.

Quello che mi dà forti dubbi è che se a Roma ci sono i ministeri, a Milano il comparto pubblico è molto minore, c'è più richiesta delle banche che del settore pubblico.




Il discorso sui ministeri è comprensibile, ma calcola che cambia davvero poco fra queste specializzazioni, il grosso degli esami sono gli stessi. Poi io vabbè me ne voglio andare all'estero, considera che in america con una laurea di scienze politiche il lavoro lo trovi automaticamente, è considerata una delle facoltà di punta.


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Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 13.59:



Beh, credo che parlare cinese sia più utile che fare i conti che si imparano a fare in ragioneria nella scuola superiore. Il discorso degli altri esami di economia è diverso, non sono conti, ma o matematica di alto livello (che è utile solo in certi campi, nemmeno strettamente legati con l'economia) oppure le varie applicazioni dell'economia a particolari settori. Peraltro a proposito di dispersività ci sono esami di diritto ed anche la prima lingua straniera ad economia. è così importante la differenza?
il discorso del fancazzismo non posso commentarlo per ovvii, motivi, ma da quanto vedo (la maggior parte dei miei amici fa giurisprudenza/lettere/economia, non sono certo quello che studia di meno. Ma come giustamente dici sono questioni personali.
Quello che invece noto è che esiste una palese animosità in italia fra facoltà e facoltà che porta a disprezzare quelle altrui per la paura di non trovare impiego (esorcizzata trasferendola sugli altri) e per la naturale invidia/ostilità di gruppo (sono meglio io che faccio questo rispetto a te che fai quello) oltre alla storica rivalità fra scientifici e umanistici. Il che fra parentesi ignora che i più grandi matematici nutrono il massimo rispetto ed ammirazione per le scienze umanistiche (che chiamano scienze) e i più grandi umanisti nutrono grande rispetto per la matematica o la biologia che trovano a certi livelli confinante addirittura con la filosofia.




è proprio per questo che mi sembra la facoltà del tutto e niente.
fate matematica, ma non troppo, fate lingue, ma non troppo, fate storia ma non troppo.
cioè per carità io sono straconvinto che uno che studia sul serio scienze politiche sia una persona estremamente acculturata un pò su tutti i campi, ma io come datore di un qualsiasi lavoro non saprei dove metterlo uno così.
se mi serve uno che fa i conti prendo un economista-matematico-statistico, se mi serve un interprete chiamo un linguista, se mi serve uno storico, appunto chiamo uno storico...

riconosco che è forse una mia ignoranza questo pensiero, ma spesso mi viene data conferma dall'alto tasso di disoccupati di quella facoltà.

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Re: Re: Re:
Augusto.Carducci, 05/07/2010 14.11:



è proprio per questo che mi sembra la facoltà del tutto e niente.
fate matematica, ma non troppo, fate lingue, ma non troppo, fate storia ma non troppo.
cioè per carità io sono straconvinto che uno che studia sul serio scienze politiche sia una persona estremamente acculturata un pò su tutti i campi, ma io come datore di un qualsiasi lavoro non saprei dove metterlo uno così.
se mi serve uno che fa i conti prendo un economista-matematico-statistico, se mi serve un interprete chiamo un linguista, se mi serve uno storico, appunto chiamo uno storico...

riconosco che è forse una mia ignoranza questo pensiero, ma spesso mi viene data conferma dall'alto tasso di disoccupati di quella facoltà.




quali sono le statistiche di disoccupati per facoltà?
comunque, ribadisco, per fare un lavoro in banca se fai economia o fai scienze politiche pubblica amministrazione non ne sai di meno; il grosso sono orpelli. In realtà basta fare ragioneria per sapersela cavare coi conti.

Fra parentesi, non dico che non farò il barbone, dico che con me lo faranno anche fior di avvocati (che ce ne sono di più a roma che in tutta la francia) e di wannabe commercialisti.
[Modificato da Pius Augustus 05/07/2010 14:18]


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
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E allora perchè dovrei fuggire?"
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No però come ha detto Pius ci sono campi in cui è apprezzata la multi-disciplinarità. Per esempio nelle aziende la gestione delle risorse umane è perfetta per uno laureato in scienze politiche. Nel comparto statale, uno che capisce sia di diritto sia di economia a livello macroeconomico è perfetto per molti lavori. Nelle banche c'è richiesta, anche se lì non so bene perchè. Poi c'è la cara vecchia carriera giornalistica e diplomatica. Ovviamente la richiesta è minore di quella di uno laureato in economia, almeno a Milano, ma è maggiore rispetto a tutte le altre facoltà umanistiche, e paragonabile alla inflazionata giurisprudenza.

Poi anche lì, economia dipende: uno laureato in economia aziendale non fa neanche in tempo ad uscire che trova lavoro. Ma io non farei mai economia aziendale, ho visto gli esami e sono (passatemi il termine) "ragioneria avanzata", cioè roba molto di matematica applicata alla gestione dell'azienda, con l'aggiunta di diritto sempre aziendale. Se andassi a fare economia, per esempio io farei economia e commercio----->scienze dell'economia, che sarebbe macro-economia in pratica, e quelli trovano lavoro quanto uno di scienze politiche.

Scienze politiche da quanto ho capito col tanto orientamento che ho fatto, ha bisogno per avere sbocchi lavorativi di essere in una zona dove ci sono o settore pubblico, o sedi di banche o imprese medio-grandi. Ovvio che in una zona dove c'è sopratutto piccola impresa serve na cippa il laureato in scienze politiche.


Poi oh, anche io sto parlando da uno che deve ancora entrare in università, quindi correggetemi se sbaglio.
[Modificato da Armilio1 05/07/2010 14:26]




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La lotta alla miseria deve essere condotta dal governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. (Karl Popper)

"La verità non richiede la fede...gli scienziati non uniscono le mani ogni domenica dicendo: << Sì,la gravità è vera! io avro fede! io sarò forte! io credo con tutto il mio cuore che quello che va su su su, deve venire giu giu giu...Amen!>>. Se lo facessero,potremmo pensare che siano poco sicuri della verità gravitazionale." (Dan Barker)

"Ilaria dov’è? Adesso dov’è? L'hanno vista al corteo con la maglia del Che: urlava «No!, alla vostra mercè» mentre ingoiava cioccolata Nestlé"(Caparezza)

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Re:
Armilio1, 05/07/2010 14.25:


No però come ha detto Pius ci sono campi in cui è apprezzata la multi-disciplinarità. Per esempio nelle aziende la gestione delle risorse umane è perfetta per uno laureato in scienze politiche. Nel comparto statale, uno che capisce sia di diritto sia di economia a livello macroeconomico è perfetto per molti lavori. Nelle banche c'è richiesta, anche se lì non so bene perchè. Poi c'è la cara vecchia carriera giornalistica e diplomatica. Ovviamente la richiesta è minore di quella di uno laureato in economia, almeno a Milano, ma è maggiore rispetto a tutte le altre facoltà umanistiche, e paragonabile alla inflazionata giurisprudenza.

Poi anche lì, economia dipende: uno laureato in economia aziendale non fa neanche in tempo ad uscire che trova lavoro. Ma io non farei mai economia aziendale, ho visto gli esami e sono (passatemi il termine) "ragioneria avanzata", cioè roba molto di matematica applicata alla gestione dell'azienda, con l'aggiunta di diritto sempre aziendale. Se andassi a fare economia, per esempio io farei economia e commercio----->scienze dell'economia, che sarebbe macro-economia in pratica, e quelli trovano lavoro quanto uno di scienze politiche.

Scienze politiche da quanto ho capito col tanto orientamento che ho fatto, ha bisogno per avere sbocchi lavorativi di essere in una zona dove ci sono o settore pubblico, o sedi di banche o imprese medio-grandi. Ovvio che in una zona dove c'è sopratutto piccola impresa serve na cippa il laureato in scienze politiche.


Poi oh, anche io sto parlando da uno che deve ancora entrare in università, quindi correggetemi se sbaglio.



Io ho letto parecchi dati che dicevano che scienze politiche quanto a trovare lavoro era avanti a giursprudenza ed indietro ad economia ma non troppo. Per il resto credimi, se sei una persona con una certa cultura non rimani disoccupato in eterno, ed un lavoro in qualche modo lo trovi. Chi resta disoccupato oggi sono le nuove plebi da call center, wannabe tronisti e troniste lampadati che si sposano a 20 anni e fanno figli a 15, e che lavorano in lavanderia per un mese, come commesso un altro, come bagnino un altro e poi si trovano senza prospettive. Chi ha una cultura dietro, conosce una o due lingue, sa parlare, si sa esprimere, conosce quello di cui si parla prima o poi lavoro lo trova, che faccia lettere o scienze della comunicazione. Certo, c'è da penare, ma prima o poi si riesce, e a penare penano tutti.


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Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 14.30:



Io ho letto parecchi dati che dicevano che scienze politiche quanto a trovare lavoro era avanti a giursprudenza ed indietro ad economia ma non troppo. Per il resto credimi, se sei una persona con una certa cultura non rimani disoccupato in eterno, ed un lavoro in qualche modo lo trovi. Chi resta disoccupato oggi sono le nuove plebi da call center, wannabe tronisti e troniste lampadati che si sposano a 20 anni e fanno figli a 15, e che lavorano in lavanderia per un mese, come commesso un altro, come bagnino un altro e poi si trovano senza prospettive. Chi ha una cultura dietro, conosce una o due lingue, sa parlare, si sa esprimere, conosce quello di cui si parla prima o poi lavoro lo trova, che faccia lettere o scienze della comunicazione. Certo, c'è da penare, ma prima o poi si riesce, e a penare penano tutti.




mi piacerebbe darti ragione, ma dimenticati assolutamente il discorso che chi ha cultura lavora prima o poi.
anzi è tutto il contrario e credimi che lo so bene.
di 35 che eravamo al corso di specialistica alla facoltà, da 2 anni a questa parte direi che in italia siamo rimasti in 10, 5 hanno rinunciato alla ricerca, 5 ancora non mollano (ma a ottobre finisce la pacchia con il finire del phd) e gli altri 25 all'estero chi in germania, chi USA, chi svizzera, chi belgio, francia austria...

oltretutto ti invito ad andare nei call center e parlare col personale, troverai un 50% di laureati, proprio di quelle facoltà famose come scienze politiche, lettere, giurisprudenza, ma non solo ovviamente.
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Re: Re: Re:
Augusto.Carducci, 05/07/2010 14.40:




mi piacerebbe darti ragione, ma dimenticati assolutamente il discorso che chi ha cultura lavora prima o poi.
anzi è tutto il contrario e credimi che lo so bene.
di 35 che eravamo al corso di specialistica alla facoltà, da 2 anni a questa parte direi che in italia siamo rimasti in 10, 5 hanno rinunciato alla ricerca, 5 ancora non mollano (ma a ottobre finisce la pacchia con il finire del phd) e gli altri 25 all'estero chi in germania, chi USA, chi svizzera, chi belgio, francia austria...

oltretutto ti invito ad andare nei call center e parlare col personale, troverai un 50% di laureati, proprio di quelle facoltà famose come scienze politiche, lettere, giurisprudenza, ma non solo ovviamente.



al call center ci ho lavorato ;) ma di laureati ne ho visti pochi.
Poi certo, l'italia è da abbandonare, e la ricerca è una utopia, ma di disoccupati eterni non ne vedo, con la laurea. Almeno a roma un posto in circoscrizione, al ministero, alla asl si trova.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
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@ Pius, aggiungimi a msn, sono gerry999@hotmail.it
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Per Favore se possibile datemi una mano qui (nn sono giochi scemi, è per la tesina):
http://totalwargamesitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8793058&
05/07/2010 14:58
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Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 14.50:



al call center ci ho lavorato ;) ma di laureati ne ho visti pochi.
Poi certo, l'italia è da abbandonare, e la ricerca è una utopia, ma di disoccupati eterni non ne vedo, con la laurea. Almeno a roma un posto in circoscrizione, al ministero, alla asl si trova.




ne conosco di entrambe le classi.
al call center laureati, e pure con ottimi voti
e disoccupati da talmente tanti anni che hanno cambiato completamente campo.
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