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RTW: Res Bellicae - Campagna Imperiale

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2017 12:12
13/10/2013 16:02
OFFLINE
Post: 1.802
Registrato il: 10/01/2008
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Tribunus
Priest of the Temple of Beliar
170bC -> 154bC
Dopo la terribile disfatta di Titus Otho, per Roma si preannunciano tempi duri.
I piani di espansione di Quintus subiscono una terribile frenata: anche se al nord la situazione difensiva non è disperata, anche solo pensare di far partire una nuova offensiva appare almeno per il momento, impensabile.


Per questo, dopo aver messo in sicurezza con gli eserciti rimasti i confini, Quintus decide di incentrare l'investimento pubblico di Roma sullo sviluppo del territorio e delle linee di comunicazione. Attualmente infatti prima di poter raggiungere i territori di scontro, le reclute Romane devono attraversare mediamente metà della penisola Italica, attraversando territori aspri spesso addirittura privi di strade.

Nel giro di meno di una ventina di anni, mentre i generali a nord scalpitano per avanzare frenati dagli ordini di Roma, la penisola viene trasformata. Nascono nuove strade, e quelle già presenti vengono migliorate in modo mai visto prima nella storia. Ogni area coltivabile viene sfruttata sempre di più e sempre meglio, ottenendo raccolti sempre più ricchi. Allo stesso modo molte città si forniscono finalmente di impianti fognari ed alcune li ampliano per soddisfare il bisogno sempre crescente. In tutti i territori fioriscono nuovi centri commerciali, alcune città diventano veri e propri centri di commercio europei attraverso cui passano innumerevoli mercanzie. Non ultima va manzionato lo sviluppo dei porti, che permettono i commerci più veloci e con fazioni anche lontane. [SM=g8298]

Roma e i suoi territori nel giro di meno di venti anni arrivano ad essere il posto più sviluppato del mondo conosciuto, con reti stradali che permettono rapidi e massivi spostamenti di merci e truppe. A nord i generali sotto ordine di Quintus nel mentre hanno provveduto a tenere sicuri i confini, ed hanno impegnato le loro truppe nella costruzione di torri di avvistamento e avamposti lungo tutto l'arco alpino. [SM=g8335]

Con lo sviluppo economico e sociale ormai inarrestabile, la situazione delle casse Romane torna alla prosperità, e nel 165bC Quintus decide che è giunto il momento di dare il via libera ai suoi generali bramosi di gloria e potere. Iuventius viene raggiunto dai nuovi ordini nel 164bC, e muove subito la sua armata attraverso il passo alpino a nord di Mediolanum, dando ordine ad Herius Vitruvius di fare lo stesso e seguirlo.

I due avanzano in territorio nemico. Nel mentre le truppe rimanenti dell'esercito che doveva essere di Titus Otho vengono inviate attraverso il valico ad ovest di Jenuensis, cosi da attaccare i Galli su tre lati.

Nel 162bC, dopo un assedio lungo e non privo di tentativi di romperlo, Iuventius entra vittorioso a Comata, una grande città nel centro della Gallia. Da immediatamente ordine ai suoi uomini di dare il via alla razia, rendendosi conto dell'impossibilità dik controllare una città con oltre 14000 abitanti. I suoi uomini dopo il lungo periodo di inattività bramano la ricompensa e passano alla spada oltre 10500 galli in poco più di un paio di giorni. Il bottino di guerra è grande, e Iuventius da ordine che venga inviato per metà a Roma e che l'altra metà venga divisa tra i soldati.

Nel 161bC sta ad Herius Vitruvius conquistare la ribalta. Nell'inverno di quest'anno infatti egli riesce con i suoi uomini ad arrivare alle porte di Alesia, grande città del centro-nord della Gallia. Vorrebbe attaccare subito, ma l'esperienza passata gli insegna che è meglio essere prudenti, e cosi grazie ad una fitta rete di esploratori scopre che nel territorio è presente un possente esercito Gallico guidato da Conan di Massilia, generale delle tribù galliche considerato il probabile successore all'attuale leader.

In queste condizioni non può portare l'assedio, cosi decide di concentrarsi sull'armata Gallica. Dopo diversi mesi passati a cercare lo scontro, alla fine la battaglia ha luogo nei primi mesi del 160bC, in una foresta non lontano dalle mura di Alesia. Conan ha fatto di tutto per evitare lo scontro e temporeggiare ben conscio della sua inferiorità numerica e dell'importanza dei suoi uomini in chiave difensiva Gallica, ma non si può fuggire per sempre. E' cosi che decise almeno di portare lo scontro su di un terreno a lui favorevole.

In pieno inverno, sotto una bufera di neve, i suoi 2183 uomini si preparavano ad affrontare oltre 3700 romani.

Vitruvius temendo di incorrere in problemi data la non conoscenza del territorio, si mette in una posizione arroccata difensiva, sperando di portare i Galli allo scontro alle sue condizioni. Sa bene che se vuole sperare di prendere Alesia dovrà uscire a testa alta da questo scontro, la vittoria non sarà quindi sufficiente.

I Romani si attestano in una radura nella foresta e cercano con l'ausilio di cavalleria e schermagliatori di portare i galli allo scontro aperto. Inizialmente la tattica non sembra funzionare ma alla fine Conan è costretto ad avanzare uscendo dalla foresta per evitare di subire ingenti perdite dagli schermagliatori. Lo scontro è duro e avviene proprio ai margini della foresta. Conan con una mossa astuta riesce a concentrare i suoi uomini sul fianco destro della formazione romana, creando una imponente superiorità numerica. Purtroppo per lui Vitruvius ha schierato sui due lati delle unità di Triarii, soldati esperti e reduci di mille battaglie. Questi non si lasciano intimidire dall'inferiorità numerica, e, ponendo i Galli di fronte ad un muro di scudi, riescono a dare a Vitruvius il tempo di correggere lo schieramento e fornire loro il necessario rinforzo. Il generale non smette mai di incitare i suoi e in alcune fasi dello scontro, si lancia apertamente alla carica sui nemici per dare l'esempio ai suoi.

Conan fa lo stesso, male cavallerie Romane lo prendono in una imboscata e per lui non c'è niente da fare, muore a metà battaglia, lasciando i suoi nello sgomento... [SM=g8299]

Dopo circa mezza giornata di scontri, sul campo restano migliaia di uomini. I superstiti sono quasi tutti Romani. Si salvano 2944 romani su oltre 3700, e solo 334 galli su 2183.
Per Vitruvius è un trionfo, e può ora marciare su Alesia, ormai quasi del tutto priva di guarnigione.

E'il 159bC quando da il via all'assedio della città. Consapevole della totale assenza di rinforzi Gallici nel territorio, decide di evitare ulteriori scontri e aspetta di prendere la città per fame. Alesia resiste strenuamente all'assedio, nella speranzosa attesa di rinforzi, che però, non arriveranno mai. E'il 154bC quando Alesia finalmente cade, e i Romani possono dare il via ai saccheggi. Più o meno altri 10000 galli vengono trucidati, e innumerevoli ricchezze trafugate.

La pratica dello sterminio delle popolazioni delle città assediate non è ben vista dai generali e dai burocrati, ma in questi casi viene tollerato data la notevole e ostentata volontà ribelle delle due città, e la distanza da Roma. Se si dovesse verificare una rivolta sarebbe molto difficile per Roma intervenire rapidamente.


Nel mentre, Publius Scipio, dopo aver messo sotto blocco navale quasi tutti i porti cartaginesi nel nord-africa continua a pianificare l'attacco alle Baleari. Ormai odia profondamente Melite e i suoi abitanti, e addirittura vorrebbe lasciarli tentare una rivolta cosi da poterli massacrare tutti una volta per tutte. Questi islani infatti hanno un indomito spirito ribelle, e nonostante tutto, per lui sembra sempre più impossibile lasciare l'isola con il suo esercito con la certezza che non avvengano ribellioni. Ormai a quanto pare per lui quell'isola sembra diventata una prigione. Prigione che sta minando il suo importante status politico, e che gli sta impedendo di compiere grandi gesta nel nome di Roma. Sempre più sparlano alle sue spalle. Se non è stato in grado con un intero esercito di sedare una rivolta in un'isoletta, come potrà gestire l'intero territorio Romano? [SM=g8299]

Sono sempre di più quelli che vedrebbero bene come successore a Quintus Augustus Iuventius, comandante in capo delle legioni del nord, copertosi di gloria nella guerra contro i Galli. L'unica cosa di cui è stato in grado di coprirsi Scipio è stata la polvere. Troppo lontane nel tempo le sue imprese in Sicilia, al tempo della giovane Roma. Perfino Quintus, per cui è sempre stato un pupillo, inizia a dubitare delle sue scelte. [SM=g8355]

Per questo Scipio deve agire, ne va del suo onore romano. [SM=g8329]



Mentre Iuventius e Vitruvius portano avanti le gloriose legioni romane nel centro nord della Gallia, a sud il contingente inviato per contenere eventuali truppe Galliche viene preso in una imboscata e massacrato senza pietà. Cadono oltre 1500 romani, poco oltre il passo ad ovest di Jenuensis.

Per riportare al sicuro il confine, e dare una spinta di conquista anche a sud della Gallia, Quintus assegna a Decimus Nero, appena diciottenne, la guida di un nuovo e potente esercito romano. Questi ha ordine di recarsi sul luogo dello sterminio e provvedere a rendere sicuri i confini e perchè no, allargarli se Iuventius lo dovesse ritenere opportuno. Anche in questo caso, molti a Roma sono in disaccordo, ritenendo Nero troppo giovane e sicuramente non ancora in grado di guidare un simile esercito. Quintus è però sicuro delle sue scelte, vedendo nell'ambizioso giovane un futuro grande stratega e comandante... [SM=g8299]
Membro del Team di RTW: RES BELLICAE




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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo è ritenuto "Un Cesso" .

Se sei fra il 2%, cioè un Gran Figo incolla questa frase nella tua firma.

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A testimonianza di come l'impeto non può nulla contro le tecnologie all'avanguardia..

"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
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