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RTW: Res Bellicae - Campagna Imperiale

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2017 12:12
05/05/2013 14:52
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Post: 1.802
Registrato il: 10/01/2008
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Maschile
Tribunus
Priest of the Temple of Beliar
174 bC -> 170 bC
Dopo la conquista di Mediolanum e Jenuensis, e la riconquista di Patavium, la situazione nel nord sembra andare molto meglio. [SM=g8119]
Iuventius da ordine ai suoi di procedere al più pesto ed occupare i passi Alpini. Gli esploratori individuano tre passi principali.

Nel mentre data l'eroica morte di Domitianus nella difesa di Patavium, Quintus da ordine a Titus Otho, che si trovava a Melite insieme a Publio Scipio, di recarsi a nord e mettersi al servizio di Iuventius.


Titus Otho nonostante non sia famoso per le sue gesta militari, è molto conosciuto a Roma. Egli infatti è il principale responsabile della stabilità di Melite. E'riuscito a sedare gli animi e mettere la città in uno stato di governabilità senza l'uso della forza, laddove Scipio invece utilizzando il suo esercito al completo, non era riuscito.

Titus Otho però è un uomo ambizioso. [SM=g8361]
Iuventius lo mette alla guida di un intero esercito. Egli però è troppo bramoso di mettersi in mostra e non attende che tutte le truppe a lui assegnate si aggreghino all'esercito. Alla testa di oltre 2000 uomini si mette in marcia verso est, varcando il passo alpino e ponendo sotto assedio una città gallica.
Nonostante il suo esercito sia molto numeroso, nella fretta di avanzare (pensando di non trovare resistenza avendo già provveduto ad esplorare il territorio), egli ha lasciato però dietro di se praticamente tutta la fanteria. I suoi 2000 soldati sono quindi tutti schermagliatori e qualche cavalleria. [SM=g8122]

Malgrado l'esplorazione del territorio nemico, Titus durante l'assedio viene raggiunto e attaccato alle spalle da un esercito gallico. [SM=g8258]
Solo a quel punto Titus realizza l'estrema avventatezza della sua manovra. Il suo esercito sarebbe stato imbattibile se fosse stata presente anche la fanteria. Invece si trova in una situazione disperata. La ritirata è impossibile. Gli uomini sul campo sono pesantemente demoralizzati, e la loro fiducia nel generale è del tutto svanita. Tutti sul campo di battaglia sanno che stanno per venir massacrati e molti mentre il generale incita le sue truppe inveiscono contro di lui. [SM=g8355]

Titus è consapevole di aver commesso un errore imperdonabile, sia dai suoi uomini che da Roma. Il supporto che Quintus si aspettava da lui non prevedeva certo il massacro di 2146 soldati Romani in nome della sua avventatezza. E'amareggiato, ma deciso. Deciso a rimediare al suo errore.
Cosi come i suoi uomini, è deciso a vendere cara la pelle e lasciare un segno indelebile nella storia di Roma.

"Se oggi moriremo, lo faremo con onore! Ogni Romano ci ricorderà come esempio di virtù e non di codardia! Oggi baratteremo la nostra vita con la gloria eterna!" - Titus Otho


La battaglia inizia.

I Galli sanno bene che la vittoria è scontata e forse per questo non si preoccupano troppo dell'assetto iniziale. Vanno alla carica schierati in una lunga formazione a linea e senza troppi fronzoli. Sono bramosi del sangue romano e la velocità con cui il loro schieramento si abbatte su quello romano parla per loro. [SM=g8331]

Titus attingendo alle tattiche insegnategli a Melite da Scipio, decide di sfruttare la cavalleria e da ordine a tutti gli schermagliatori di tenersi a distanza dalle fanterie pesanti nemiche.

Dopo diverse ore di battaglia, l'esercito Gallico è completamente scompaginato. Le unità galliche si sparpagliano per il terreno di scontro inseguendo i veliti e i frombolieri romani. Nel mentre Titus, alla guida della cavalleria, accerchia e attacca le singole unità galliche allontanatesi dal grosso dell'esercito. [SM=g8149]

Questa tattica sembra funzionare alla grande. I galli si sfiniscono inseguendo le più leggere unità galliche, e giunti allo stremo, vengono accerchiati e attaccati dalle cavallerie. I Galli non si aspettavano una resistenza cosi dura da parte dei Romani e le singole unità, accerchiate e caricate, allo stremo dlle forze, vanno in rotta una dopo l'altra. [SM=g8147]

La situazione va avanti per diverse ore di scontro. Titus e i suoi iniziano a crederci. L'avventatezza iniziale è stata ampiamente compensata dalle manovre in battaglia, e ora sono i Galli a temere la sconfitta. [SM=g8335]

Titus sa che lo scontro non potrà andare avanti cosi ancora per molto, le sue cavallerie si vanno piano piano stancando e assottigliando, ed ha quindi bisogno di dare un calcio all'esito dello scontro.

Coglie l'attimo e con i suoi accerchia e attacca il generale nemico. Dopo poco il generale nemico cade, e altre unità galliche si danno alla fuga.

La situazione sembra volgere a favore dei Romani, anche se sul campo di battaglia arrivano dopo poco dei freschi e consistenti rinforzi Gallici. Titus manovra sulle unità galliche già stremate, ma durante l'ennesima carica perde la vita. La sua morte causa grande scoraggiamento nei suoi, i quali, dopo aver rivalutato il proprio generale, vedono ora le speranze di vittoria pesantemente diminuite. [SM=g8290]

Continuano a praticare la tattica applicata da Titus, ma piano piano l'esito dello scontro si va a delineare.

Per i Galli la vittoria è amara e arriva dopo diverse ore di guerriglia.
Al termine dello scontro, praticamente ogni Romano morto ha portato con se almeno un soldato gallico. [SM=x1617498]


Nel mentre a Melite si consuma il culmine della rivolta. [SM=g8299]

Publius Scipio per risolvere i problemi di ordine pubblico aveva incaricato Valerius Floarianus, un politico romano proveniente proprio da Melite di gestire la situazione. Questi invece stava all'insaputa di tutti sfruttando la situazione per accrescere il suo potere ed instillare nella popolazione il seme della rivolta verso l'oppressore romano.

Il piano di Floarianus entra in opera nel 170 bC con la più grande rivolta nell'isola dal momento della conquista. Tale rivolta si espande grazie alle manovre politiche di Floarianus anche ad altre città sicule, anche se alcuni governatori locali decidono all'ultimo di non aderire alla sua causa.
Il rischio è che se la rivolta dovesse andare a buon fine, Floarianus causi una scissione che causerebbe la perdita della sicilia e di Melite.

Viene per questo tentato l'omicidio di Publius Scipio durante la rivolta, tentativo che però fallisce miseramente.

Scipio con i suoi riesce a sedare la rivolta nell'isola perdendo però circa 150 uomini.

Floarianus, vedendo il suo piano fallire, fugge, tratto in salvo da una flotta Numidica. Questo rivela un'alleanza dei ribelli con i Numidi, cosa che mina pesantemente i rapporti tra le due fazioni.

Nonostante non venga dichiarata ufficialmente guerra, Scipio da ordine alla flotta romana di affondare le navi numidiche al pari di quelle cartaginesi, e cosi, Floarianus muore in uno scontro navale, affondando con le navi che lo dovevano trarre in salvo.


Per Scipio è giunto il momento di risolvere una volta per tutte il problema.
Da quindi ordine di iniziare nelle città in cui è stata tentata la rivolta, un'opera di reclutamento forzato.
Per rendere sicuri i confini costieri a sud, viene iniziata la costruzione di diverse flotte.
Lo scopo è ridurre sensibilmente la popolazione delle città ribelli, reclutando oltre 7000 marinai in totale tra Melite, Lilybaeum e Syracusae.

La sua manovra ottiene l'effetto sperato. In un colpo solo ottiene il rafforzamento della flotta romana e il dimezzamento delle popolazioni ribelli, le quali si ritrovano ora in città più vivibili, con più lavoro e meno problemi di gestione.

La situazione Melite è definitivamente risolta, e Scipio può iniziare a pensare finalmente alla conquista delle Baleari. [SM=g8144]
Membro del Team di RTW: RES BELLICAE




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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo è ritenuto "Un Cesso" .

Se sei fra il 2%, cioè un Gran Figo incolla questa frase nella tua firma.

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"L'arma fu adottata dall'esercito inglese nel 1889 ed ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1894 nella guerra dei Matabele, una tribù Zulu insorta. In uno scontro, 50 uomini riuscirono a mettere in fuga 5000 guerrieri con solo 4 Maxim. Fu ben presto adottata da quasi tutte le forze militari europee e contribuì alla velocissima colonizzazione dell'Africa alla fine del XIX secolo."
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