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Sondaggio elettorale

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2024 18:06
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Va be' non in senso diretto, ma col mattarellum ed il bipolarismo alla fine il governo veniva deciso dall'esito delle urne e quelli che han vissuto bene durante il berlusconismo faticano ancora a riadattarsi a logiche da Prima Repubblica.
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15/10/2019 15:28
 
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è semplice ignoranza e mancanza di Studi Sociali (si chiama ancora così a scuola?)
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15/10/2019 15:39
 
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D'altronde non si può pretendere che le persone si adeguino alla nuova realtà quando è il sistema per primo a non essersi ancora adeguato.
Il bipolarismo è morto nel 2013, piaccia o meno, e sarebbe anche ora che la legge elettorale ne tenesse conto.
A meno di non voler andare avanti ancora per molto con governi ibridi frutto dell'alleanza tra partiti che nulla hanno a che spartire l'uno con l'altro.

Il concetto espresso è giusto ma è stato formulato con parole sbagliate, però si poteva anche interpretare:
Prima del 2013 se votavi PDL o PD sapevi esattamente chi ti saresti ritrovato a capo del governo nell'uno o nell'altro caso.
Ovvio che tecnicamente non si è mai votato per il capo del governo, però la cosa era trasparente.
Oggi invece capita che voti M5S, ti ritrovi al governo M5S e Lega (o PD), e il capo del governo è uno che non appartiene a nessuno dei due partiti e che anzi non aveva nemmeno mai fatto politica prima di allora.
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15/10/2019 16:15
 
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Re:
Rust Cohle, 15/10/2019 15.39:

D'altronde non si può pretendere che le persone si adeguino alla nuova realtà quando è il sistema per primo a non essersi ancora adeguato.
Il bipolarismo è morto nel 2013, piaccia o meno, e sarebbe anche ora che la legge elettorale ne tenesse conto.
A meno di non voler andare avanti ancora per molto con governi ibridi frutto dell'alleanza tra partiti che nulla hanno a che spartire l'uno con l'altro.

Il concetto espresso è giusto ma è stato formulato con parole sbagliate, però si poteva anche interpretare:
Prima del 2013 se votavi PDL o PD sapevi esattamente chi ti saresti ritrovato a capo del governo nell'uno o nell'altro caso.
Ovvio che tecnicamente non si è mai votato per il capo del governo, però la cosa era trasparente.
Oggi invece capita che voti M5S, ti ritrovi al governo M5S e Lega (o PD), e il capo del governo è uno che non appartiene a nessuno dei due partiti e che anzi non aveva nemmeno mai fatto politica prima di allora.




Guarda che ha funzionato cosi per la gran parte della storia della repubblica italiana. Il quasi bipolarismo perfetto l'hai avuto solo negli anni della cosiddetta "seconda repubblica" ma anche la abbiamo avuto situazioni che il non hai avuto mai una certezza di chi vinceva, ma piu che altro hai dato un grosso peso ai vari partiti piccoli che potevano provocare una crisi in qualsiasi momento (Berlusca/lega nel 94 o i 2 governi prodi)
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15/10/2019 16:26
 
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più che altro è legittimo lamentarsi del sistema elettorale, non lo è gridare allo scandalo del presidente del consiglio non eletto perchè non è così e non lo è mai stato.

e non è neanche legittimo dire che non si vota più perchè, rispetto alla normalità (elezioni ongi 5 anni), in italia si è quasi sempre votato prima della scadenza naturale.

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15/10/2019 16:45
 
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Infatti è per questo che dico che ha usato parole sbagliate, probabilmente c'è anche una dose di ignoranza in quello che ha detto però il concetto di fondo non è sbagliato.
Almeno se è come l'ho interpretato io, se poi invece voleva dire un'altra cosa allora lascio stare.

Semplicemente il sistema elettorale attuale non solo non garantisce la governabilità ma garantisce l'esatto opposto, e tutti i vari governi PD-NCD, M5S-Lega, giallorossi, gialloverdi ecc. sono lì a dimostrarlo.
Mi pare anche fisiologico che partiti che non hanno nulla a che spartire tra di loro si trovino in conflitto su determinate cose, considerando che poi all'interno del PD si trovano in conflitto per primi con loro stessi quindi figuriamoci con gli altri.

O si fa una legge che garantisce la governabilità al partito/coalizione che vince le elezioni oppure non vedo come potremo mai avere una stabilità.

Il discorso sul capo del governo è espresso malissimo ma ha un senso anche quello.
Non si è mai votato per il capo del governo, ma tutti quelli della generazione della 2° Repubblica sono sempre stati abituati a vedere il partito vincitore delle elezioni che andava al governo e il candidato premier che faceva il premier. Votavi PDL e sapevi che se vinceva il capo del governo era Berlusconi, se invece vinceva l'Ulivo sapevi che ti ritrovavi Prodi.
Adesso non sai neanche se il partito che avrà preso più voti andrà davvero al governo o se ci andrà insieme ad un altro che alle elezioni aveva preso i cazzi in faccia, e a capo del governo potresti anche ritrovarti qualcuno il cui nome non era mai neanche uscito prima delle elezioni.

In pratica il caos totale, e tutto perchè non si è mai voluto fare veramente i conti con la morte del bipolarismo.
E anche perchè fa comodo ai partiti che le elezioni non le vincono, anzi direi soprattutto per questo.
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15/10/2019 17:28
 
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Re:
Rust Cohle, 15/10/2019 16.45:

Infatti è per questo che dico che ha usato parole sbagliate, probabilmente c'è anche una dose di ignoranza in quello che ha detto però il concetto di fondo non è sbagliato.
Almeno se è come l'ho interpretato io, se poi invece voleva dire un'altra cosa allora lascio stare.

Semplicemente il sistema elettorale attuale non solo non garantisce la governabilità ma garantisce l'esatto opposto, e tutti i vari governi PD-NCD, M5S-Lega, giallorossi, gialloverdi ecc. sono lì a dimostrarlo.
Mi pare anche fisiologico che partiti che non hanno nulla a che spartire tra di loro si trovino in conflitto su determinate cose, considerando che poi all'interno del PD si trovano in conflitto per primi con loro stessi quindi figuriamoci con gli altri.

O si fa una legge che garantisce la governabilità al partito/coalizione che vince le elezioni oppure non vedo come potremo mai avere una stabilità.

Il discorso sul capo del governo è espresso malissimo ma ha un senso anche quello.
Non si è mai votato per il capo del governo, ma tutti quelli della generazione della 2° Repubblica sono sempre stati abituati a vedere il partito vincitore delle elezioni che andava al governo e il candidato premier che faceva il premier. Votavi PDL e sapevi che se vinceva il capo del governo era Berlusconi, se invece vinceva l'Ulivo sapevi che ti ritrovavi Prodi.
Adesso non sai neanche se il partito che avrà preso più voti andrà davvero al governo o se ci andrà insieme ad un altro che alle elezioni aveva preso i cazzi in faccia, e a capo del governo potresti anche ritrovarti qualcuno il cui nome non era mai neanche uscito prima delle elezioni.

In pratica il caos totale, e tutto perchè non si è mai voluto fare veramente i conti con la morte del bipolarismo.
E anche perchè fa comodo ai partiti che le elezioni non le vincono, anzi direi soprattutto per questo.



Tieni conto che l'odiato Renzi aveva provato a fare una legge elettorale che preveda quello che dici... ma è stata considerata incostituzionale perchè non può funzionare che un partito o una lista che ottiene il 30% dei voti ottenga la maggioranza del parlamento.

Se vedi nessun stato democratico prevede questo a livello di parlamento. Neanche negli usa e in francia che c'è la elezione diretta del presidente della repubblica le camere hanno questo sistema ma esiste il proporzionale.

Se vedi anche in Germania e in spagna ogni nuova elezioni si forma un governo in base agli accordi dei partiti che entrano in parlamento.



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15/10/2019 17:47
 
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Sì ma se i partiti di punta son 3 è pure normale che 2 si dovranno accordare per governare eh, non puoi mica mettere all'opposizione 2 terzi d'italia.
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15/10/2019 19:05
 
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è normalissimo che due si accordino per governare, al cosa grave è aver passato gli ultimi dieci anni a parlar di inciuci, alleanze vergognose eccetera

chiaro, una dose di sottobanco c'era soprattutto per tutelare sempre gli affari di Silvione, però è stata una retorica insopportabile smascherata dal post 4 marzo

la legge elettorale di Renzi era ottima, davvero perfetta. Soltanto che non c'entrava niente con l'Italia, e infatti un minimo di senso in più l'avrebbe acquisita soltanto se fosse passata la riforma del Senato. Senza, restava un obbrobrio impraticabile, perché se sei una repubblica parlamentare non esiste fare un ballottaggio tra due candidati premier né puoi in quel modo ripartire i seggi, e infatti la Consulta ha fatto l'unica cosa possibile

Il senso di quel che dice Giletti ha un fondo di verità, ma detto così solletica la pancia di chi, a differenza di Giletti stesso, non ha una laurea in giurisprudenza o non segue la politica tutti i giorni, quindi magari sente dire una volta distrattamente in tv da Giletti (caspita, uno autorevole, avrà senz'altro ragione) che non si vota da millenni e non ci fanno scegliere il presidente del consiglio e si convince che sia così

classica cosa che ci vuole 30 secondi per dirla male, facendo danni forse irreparabili se messi insieme a tutti quelli analoghi, mentre magari ci vorrebbero un paio di minuti a spiegarla bene, ma ovviamente non farebbe effetto
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Re:
Pretendere che il governo sia determinato dall'esito delle urne vuol dire non aver capito nulla della democrazia rappresentativa. Non esiste legge elettorale democratica che possa permettere ciò allo stato attuale del sistema partitico italiano.


KaiserSp, 15/10/2019 15.28:

è semplice ignoranza e mancanza di Studi Sociali (si chiama ancora così a scuola?)




Educazione civica.
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16/10/2019 21:04
 
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Re:
Snàporaz'92, 15/10/2019 19.05:



Il senso di quel che dice Giletti ha un fondo di verità, ma detto così solletica la pancia di chi, a differenza di Giletti stesso, non ha una laurea in giurisprudenza o non segue la politica tutti i giorni, quindi magari sente dire una volta distrattamente in tv da Giletti (caspita, uno autorevole, avrà senz'altro ragione) che non si vota da millenni e non ci fanno scegliere il presidente del consiglio e si convince che sia così

classica cosa che ci vuole 30 secondi per dirla male, facendo danni forse irreparabili se messi insieme a tutti quelli analoghi, mentre magari ci vorrebbero un paio di minuti a spiegarla bene, ma ovviamente non farebbe effetto




Amen.
Sei un cazzo di giornalista, non puoi dire una falsità del genere in un programma politico. Perché aldilà del concetto di fondo che voleva intendere (e sul quale posso anche concordare) la frase che ha detto di per sé è una vaccata, punto.
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Non ho un cellulare con WhatsApp
e non lo avrò mai.
16/10/2019 22:09
 
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Pure con il bipolarismo perfetto solo una volta abbiamo avuto una legislatura intera con una maggioranza unica e pure in quella ci furono 2 governi.
Il sistema cosi non ha mai funzionato in italia , solo in inghilterra fino a che c era il bipartitismo.
Per dire che anche la seconda repubblica ha visto solo un premier farsi tutta la legislatura dopo aver portato la sua coalizione alla vittoria elettorale( 2001/2005).
Il primo berlu del 94 è durato un anno e mezzo e poi sciolte le camere..il csx dal 96 al 2000 ha tenuto 2 anni prodi e poi 2 premier ...il csx dal 2006 al 2008 ha tenuto prodi un istante e pure berlu nella sua ultima vittoria ha lasciato spazio a monti.
Ma di che si parla? Giletti è meglio che torni a fare I Fatti Vostri.
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24/10/2019 15:45
 
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"Ho provato a licenziare Matteo Salvini per due volte" ha raccontato l'ex direttore de "La Padania" Gigi Moncalvo, nell'intervista di lunedì a Report.

"La prima volta - racconta - fu a cavallo delle feste di fine anno. Durante quei giorni, chi veniva a lavoro, riceveva il triplo della paga. Salvini in quei giorni non c'era a lavoro. Non era nemmeno reperibile dove avrebbe dovuto. Ma quando a fine mese arrivò il foglio delle presenze lui lo firmò lo stesso".

"La seconda volta fu quando scoprì che aveva falsificato quattro note per i rimborsi spesa. Quando glielo feci presente, a muso duro, lui mi rispose: tu passi, io resto. E credimi: diventerò sempre più potente".

E aveva ragione.

Quello che Report rivela nell'ora successiva a questa intervista, con tanto di documenti e dichiarazioni dei diretti interessati (russi e americani), avrebbe dovuto portare alla fuga di Salvini dall'Italia nascosto nel vano di una macchina, per evitare la ferocia della folla (la sua folla, quella patriota e col tricolore).

Ma per fortuna del Capitano, ai suoi italiani, a quelli che sventolano il tricolore e parlano di "Patria", dell'Italia e della Patria non è mai fregato un cazzo. E se gliene frega davvero, non hanno capito nulla di ciò che sta accadendo.

Proviamo a riassumerlo allora, per quanto sia vano.

Ciò che in breve viene a galla dalla puntata di Report (e dalle inchieste de L'Espresso), è che in Russia e negli USA operano uomini e gruppi estremamente potenti e ricchi, che hanno (per procura?) un unico grande obiettivo: dissolvere l'Unione Europea, perché d'ostacolo agli interessi globali delle due Super Potenze Straniere.

Come?

La soluzione è semplice. Sostenere in Europa gruppi e forze politiche che - spacciandosi per "nazionaliste" e "patriottiche" - facciano in realtà gli interessi delle due potenze straniere: denigrare e indebolire l'Europa dall'interno.

Il tutto facendo presa su ben determinate fasce della popolazione da manovrare con frasi semplici, foto, slogan, fake news, e alimentando sentimenti quali la paura, il vittimismo, la paranoia della minaccia esterna, il complottismo, la nostalgia, il tradizionalismo religioso, il nazionalismo.

E' il 2013.
Fino a quell'anno Matteo Salvini tiene ancora comizi contro l'Italia, per l'indipendenza della Padania, scrive sui social "Italia Paese di merda", insulta ancora i meridionali.

Poi, all'improvviso, in quell'anno, nel 2013, inizia la sua "strana" conversione.

Da storico anti-italiano diventa il più grande patriota italiano. Così, all'improvviso. E, guarda caso, l'anno successivo candida il suo partito alle Europee col nome di "Basta Euro".

Il 2013 è l'anno della sua elezione a segretario della Lega. E quel giorno, sul palco, sale a parlare un tizio che nessuno aveva mai visto prima: un russo, un certo Alexei Komov.

Che ci fa quel russo lì? Perché è lì?

A spiegarlo alle telecamere di Report è un altro russo, l'uomo che fu invitato (al posto di Komov) al congresso della Lega: il potentissimo Konstantin Malofeev, meglio noto come "l'Oligarca di Dio", miliardario e ultraconservarvore cristiano: "Avrei dovuto esserci io quel giorno - dice - Ma ebbi degli impegni e mandai in mia sostituzione Alexei Komov".

E perché, in Italia, avrebbe dovuto esserci al congresso della Lega lui, Malofeev, l'"Oligarca di Dio", il finanziatore di partiti di estrema destra anti-europei come il Fronte Nazionale di Le Pen in Francia (a cui, prima delle sanzioni, ammette di aver dato 2 milioni di euro)?

Il giornalista di Report lo chiede a Salvini. Che prima finge di non ricordare chi sia Kostantin Malofeev (meravigliosa l'espressione che fa), poi ammette di conoscerlo, ma rinvia l'intervista: alla quale, ovviamente, non si presenterà più.

Malofeev invece risponde, e racconta di aver incontrato l'ultima volta Salvini poco prima della sua nomina a vicepremier, lo scorso anno.

Durante l'intervista Malofeev esplicita il suo pensiero. Degli omosessuali dice: "E' la Lobby dei Sodomiti e dei Pederasta. E' colpa dei gay pride se sempre a più maschi piacciono altri maschi".
E delle donne cosa ne pensa? "Il loro ruolo è essere amate dai mariti. Non dovrebbero lavorare e restare a casa. Il loro ruolo deve essere di casalinghe e madri. Solo donne non amate e infelici diventano femministe".

Ma Salvini condivide i suoi valori? "Certo - risponde Malofeev - il suo discorso a Verona è stato magnifico".

E cosa disse Salvini a Verona un anno fa, durante il congresso mondiale sulle famiglie? "Mi incuriosiscono queste cosiddette femministe che se io fossi donna mi metterebbero in difficoltà".

Che strana questa improvvisa avversione per le femministe.

Ma c'è un'altra coincidenza.
Malofeev è un ultra-conservatore cristiano, principale finanziatore (per decine di milioni di euro ogni anno) della "Fondazione San Basilio il Grande".

Quell'anno, il 2013, Malofeev vola negli USA, dove crea con altri ricchi gruppi fanatici-cristiani americani una "Santa Alleanza" cristiana. E dagli USA ecco che arrivano finanziamenti alle fondazioni "cristiane" europee, per centinaia di milioni di euro. Le quali, politicamente, si schierano in Europa con i partiti anti-europei.

In Italia, all'improvviso, sui palchi e sui social del Capitano Matteo Salvini, iniziano a comparire sempre più spesso Vangeli, Madonne, appelli ai Santi, al Cuore di Maria, crocefissi, rosari.

Sarà un caso, ma dal 2013 in poi, tutto ciò che Malofeev vuole, lo vuole anche Matteo Salvini.

Tutto ciò che a Malofeev interessa (distruggere la comunità gay, ridimensionare il ruolo della donna, distruggere l'Europa, eliminare le sanzioni contro la Russia, il ritorno dei nazionalismi in Europa, la promozione di una propaganda cristiana e fanatica basata sul culto degli oggetti e non del messaggio cristiano, la critica a Papa Francesco, la mitizzazione di Putin, l'avvicinamento dell'Italia alla Russia), trova in Salvini e/o nella Lega una propaggine completamente in sintonia.

Salvini potrebbe chiarire, smentire, correggere. Magari rispondere sul perché il suo braccio destro in Russia Savoini trattasse con i russi affari da milioni di euro. Perché avesse detto di non sapere che Savoini fosse con lui, quando poi foto e video lo hanno smentito.

Non lo ha mai fatto: né in Parlamento né coi giornalisti.
Liquida le domande con battute, ma non risponde mai.

Consapevole di aver ormai plasmato e anestetizzato il suo elettorato, tanto da poter fare e non fare quel che gli pare, senza doverne più rispondere.

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24/10/2019 15:59
 
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l'hanno già buttata in caciara dicendo "report ha violato le regole della par condicio!!!!one11!eleven!!!111!!"
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