00 06/03/2010 00:18
Re: Re: Re:
Claudio II, 05/03/2010 22.53:



Non c'era molta nè di una nè dell'altra, solo un cieco fanatismo e qualche volta un leader capace (Saladino e Baibars su tutti).
La cultura più che imposta fu largamente accettata dalle popolazioni assogettate(dopotutto gli arabi erano spesso più tolleranti dei cristiani in materia religiosa)
L'unica volta che affrontarono truppe veramente serie, le presero sul muso, Poitiers per esempio, ma anche Ankara.Con crociati vinsero in virtù di congiunzioni storico-strategiche assai favorevoli, e di un grandissimo numero di effettivi dei loro eserciti..




tu mi citi la figura del Saladino e di Baibars il balestriere, ma perché ad esempio non citi Norandino? Non a caso ma perché egli fu prima che grande condottiero grande governatore e, con un termine attuale quindi posto nei giusti termini "statista"...quindi non molto "brigante"...ripeto tu mi parli di briganti termine che può al limite, e dico al limite, essere applicato ai turchi, pure se anche su di loro avrei da ridire perché erano popolo nomade, non briganti; ma ciò non può essere minimamente considerato vero quando i selgiuchidi conquistati i domini arabi sostanzialmente vi si innestano prendendo loro usi e costumi, integrandosi completamente nel "sistema arabo", sostituendo semplicemente la vecchia casta dominante
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Per Favore se possibile datemi una mano qui (nn sono giochi scemi, è per la tesina):
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