00 15/07/2018 23:17
Io parlo solo del caso esclusivamente della Puglia dove le federazioni delle popolazioni locali si indebolirono progressivamente per erosione dell’influenza romana in vario grado come pure anche in seguito alle vicende belliche visto che contro Roma si coalizzarono insieme sotto la guida di Pirro.

Io parlo di influenza di tipo “ateniese” nel senso che a Taranto avrebbe potuto stabilire una rete di alleati anche forzati mantenendo al minimo il controllo territoriale diretto per i limiti delle risorse militari ma avrebbe comunque solo ritardato la sua fine visto che Roma era qualcosa di assurdo semplicemente per il suo enorme peso demografico reso disponibile da una combinazione innovativa di reclutamento a tutti i censi sociali e gestione su scala industriale degli armamenti. Taranto, come tutte le altre poleis, era limitata sul carattere censitario ( opliti e cavalieri ) ed incapace di rimpiazzare le perdite, come è appunto successo dopo la sconfitta contro i messapi.

I romani hanno sempre fatto uso di ausiliari ma dubito con città che si sono ribellate, basti pensare all’enorme diffidenza nei confronti degli italici durante le guerre sociali dopo. Ci sono testimonianze certe di uso di cavalieri tarantini con Pirro ed Annibale.

Taranto era importante ma sopratutto come potenza navale, si è notato come aveva negato l’accesso al territorio tarantino alle navi ateniesi in cerca di scali per la rotta verso la Sicilia durante la guerra del Peloponneso in ossequio al legame con Sparta pur tenendosi formalmente neutrale.

Taranto si distinse come potenza militare contro altri greci come la guerra contro Metaponto nei momenti migliori.
[Modificato da Archita 15/07/2018 23:27]
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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