00 06/09/2016 11:11
Re:
Archita, 06/09/2016 00.04:

l'Impero non sarebbe mai dovuto esistere ma era inevitabile quando succede che si affida le sorti dello Stato all'esercito. La Storia è piena di esempi in cui quando il successo militare può comportare derive autocratiche se il potere civile non sa imporsi.


La data che diede inizio alla dissoluzione della Repubblica si potrebbe retrodatare al 133 a.C., a mio parere, quando la cosiddetta "concordia" tra aristocrazia, ceto imprenditoriale (da non identificarsi esclusivamente con l'ordine equestre) e plebe, iniziata a venir meno nel corso del II secolo a.C., si ruppe irrimediabilmente con l'assassinio - atto profondamente illegale e non avallato dal console in carica Publio Mucio Scevola - di Tiberio Gracco da parte del cugino Scipione Nasica, geloso difensore dei propri privilegi e del predominio oligarchico.
Velleio Patercolo, storico del I secolo d.C., commentò: "Da quel giorno, le controversie, che nei tempi antichi venivano risolte discutendo, furono decise con l'uso della violenza".
Si spiega così l'affermazione di Tacito: "Stanco delle guerre civili, il popolo si lasciò cullare dalle delizie della pace" e Augusto poté instaurare il principato.


[Modificato da C. Iulius Caesar 06/09/2016 11:12]