Vestinus, 26/07/2011 21.28:
di sicuro sarà un'invenzione del centro asia
Sicuramente, infatti gli Xiongnu erano originari grossomodo dell'odierna Mongolia, sebbene la loro lingua potrebbe avere anche origine iranica: e questo spiega molto, infatti gli Avari ( che si dice siano stati i primi a portare la staffa in Europa ), provenivano, dai pressi del lago Balqash ( odierno Kazakistan ), molto vicino alla Mongolia e relativamente vicino alla zona iranica.
Tuttavia, penso che le staffe siano comparse per la prima volta in Europa con i Bizantini, in particolare durante le guerre contro i Goti, è difficile pensare che i cavalieri più ricchi in grado di equipaggiarsi con armature catafratte non avessero mezzi o idea di reperire un arnese così semplice come la staffa.
Resta comunque vero che l'adozione della staffa in Europa fu lentissima, soprattutto perchè la cavalleria aveva un ruolo fortemente diverso fino alla nascita del feudalesimo: infatti, prima del feudalesimo franco, poche erano le persone che potevano mantenere un cavallo per combattere ed un'armatura per l'animale. La cavalleria era utilizzata quasi esclusivamente per gli spostamenti, i soldati per combattere saltavano giù da cavallo ed ingaggiavano a piedi. Le guardie dei principi longobardi ad esempio non erano cavalieri, ma soldati liberi appiedati che provvedevano con grande sforzo a reperire equipaggiamenti di un certo livello, e questo nonostante i Longobardi fossero tra i popoli che in Europa usavano di più la cavalleria. I Franchi poi usavano pochissima cavalleria, i cavalieri a Poitiers in larga parte erano Aquitani, non Franchi, e pochissimi di questi avevano delle staffe. La staffa si cominciò ad affermare realmente solo con la nascita del Sacro Romano Impero, quando cominciò ad esistere un elite sociale di nobili che potevano permettersi un'armatura completa per loro e per il cavallo, e che cominciò a contrastare la fanteria nella mischia senza smontare, caricando, e quindi cominciando ad usare la staffa.
Se ci fate caso nell'arazzo di Bayeux ci stanno ancora molti cavalieri senza staffe.
[Modificato da Legio XIII gemina 27/07/2011 15:37]
« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »
Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I
« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784
« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »
Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172
« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »
Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti
« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »
Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale