00 04/08/2010 15:40
Quello è certo, il tasso è il legno migliore per resistere alle variazioni climatiche.

Riporto qui le analisi tecniche fatte con ricostruzioni professionali di archi da guerra:

Una balestra media ha una potenza di 220 libbre, un arco composito sta sulle 100-160 lb, un longbow viaggia sulle 90-120 lb.
La differenza principale tra archi e balestre è che la balestra tira quadrelli molto più pesanti delle frecce da arco e soprattutto può effettuare il solo tiro diretto, e non traiettorie paraboliche.
La gittata massima è mediamente di 300-450mt per le balestre, con un tiro utile (attenzione, utile non significa preciso) sui 200mt, di 225mt per il longbow con un tiro di precisione attorno ai 80-90mt, 290-320mt per l'arco composito (ma sono registrati record "leggendari" di bersagli centrati più volte consecutivamente a 536mt dallo stesso arciere), con un tiro di precisione da cavallo di 75mt, superiore ai 100mt se l'arciere è fermo a piedi (con un alzo di 45°).
Il ritmo di fuoco che potevano raggiungere i compositi nelle mani degli esperti arcieri mongoli era di 10 frecce al minuto, i longbow si attestavano sulle 6-7, le balestre 3.




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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”