00 25/05/2010 18:44
Allora, il Garage Ermetico, se conosci Moebius, non é che abbia un argomento molto "lineare". La storia sarebbe una sorta di "vigile", il capitano Grubert, che avanza lungo i sette nivelli d´un universo creato da un qualche disegnatore poco avanzato...ha tocchi d´umore geniali, me la ricordo allora quella frase "Oh ma voi siete di quella specie che ha 72 sessi diversi no? Difficile trovare la coppia no?".
Cose del genere.
E poi ci sono un casino di sottotrame, é molto onirico. Dovrei rileggerlo per farti una "recensione" piú accurata.
Te lo consiglio, poi in Italia che ha mi sá una tradizione fumettistica piú salda (anche se quá anche, ma piú ristretta) lo troverai piú facilmente, quá solo in negozi specializzati.



The road to Serfdom.

Allora. Hayek é un grande. É evidente che ne ha trovati molte critiche e problematiche non da poco nella sinistra e nella pianificazione economica.
Un aspetto geniale o troppo furbo, non lo so, secondo me, é che usa generalmente argomenti o "analisi" della Sinistra ma applicati direttamente al liberalismo.
Il fatto che consideri la struttutra economica come fondamento della superstruttura "istituzionale" (ecco perché dice che la decadenza della democrazia in Germania é frutto della pianificazione economica portata avanti dalla Repubblica di Weimar) non é che un´idea classica marxista. Poi il fatto che difenda il liberalismo del s.XIX con quell´classico argomento che ancora oggi si sente per l´URRSS e Cuba da parte della Sinistra, cioé che "non lasciarono a quel liberalismo svilupparsi conseguentemente, subito iniziarono le intromissioni che lo pervertirono" etc.
Peró bisogna avere molta attenzione con un tipo che dice:

"Non dico che in Dittatura non ci sia libertá, ma che la pianificazione economica porta verso la Dittatura" e poi che "la democrazia é solo un mezzo, non un fine, per assicurare la libertá".
Le implicazioni di queste frasi sono pericolose, e cé poi il classico argomento dei "sacrifici", che lo ha anche il marxismo sotto la forma della "rivoluzione". Argomento presente anche nel saggio "Saggi di persuasione" di Keynes, cioé, che se si lascia al liberalismo svilupparsi come si deve, le ingiustizie che provoca saranno riparate in futuro quando le forze produttive arrivino ad un livello sufficiente che permettano una distribuzione piú egualitaria.

Bisognerebbe leggere attentamente ai suoi critici, poiché ho letto che ebbe forte critiche, anche se partendo dal rispetto verso la grande opera che é il libro.
Ad esempio, lui basa alla fine la libertá nella competenza economica. Il che provoca una libertá di scelta, una libertá per "provare", certo, nessno ti dice che lo raggiungerai.
E dice che la competenza é il parametro migliore per garantire la libertá perché essa non sottomette gli uomini ad altri uomini. Ecco che da lí nasce lo Stato di Diritto, che é prevedibile e ti sottomette alla legge e non ad un altro uomo. E peró non si ferma che io sappia a considerare gli aspetti derivati dalla competenza, come essa deve produrre alla fine un potere economico d´un uomo su un altro, quelli che mantengono la posizione vantaggiosa rispetto a quelli che no. Come se nella competenza tutti potessero vincere, quando, per essere competenza, come una competizioni, la vittoria é riservata a pochi, sennó non sarebbe competenza.
Il che mi ricorda molto al fatto che l´importante é dare libertá alla "volontá", come lui dice "agli sforzi naturali umani" (o qualcosa del genere), il ché, senza averlo letto direttamente, mi ricorda a Sorel.

Il fatto che non consideri come libertá la "libertá" dalle condizioni materiali ("quella vecchia richiesta verso la redistribuzione delle ricchezze, e dunque, una distribuzione del potere") quando anticamente veniva considerata , da Aristotele per esempio, come necessaria per sostenere il cittadino e che esso potesse svolgere il suo ruolo adeguatamente nella piazza pubblica (anche se poi questo portava Aristotele a difendere la schiavitú).
Insomma, é molto suggestivo, interessante e porta a pensare e, la cosa piú importante secondo me, a richiederti cose date per certe, ma ha peró certi punti che fanno sí che sia necessario leggerlo molto ma molto attentamente e con cura.
[Modificato da Tercio Real 25/05/2010 18:50]
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON