00 10/04/2010 11:12
Che poi ci siano stati rapimenti di donne non è da escludere. Leggendo l'Iliade salta agli occhi che cosa degna d'onore era riportare bottino dalle razzie e soprattutto donne, da usare nei modi più disparati (dal filare la lana a spasso per il padrone). Non è quindi da escludere che nei tempi più antichi, in un ottica molto "arcaica", i primi Romani, oltre a rubare capre, buoi e frumento si portassero via anche le contadinotte trovate nei campi.

Che il ratto sia avvenuto, anche più di una volta, è possibile vista la mentalità dell'epoca (cose simili erano ampiamente documentate nei poemi omerici, come detto, ed erano ritenute normali, addirittura Ulisse tra i Feaci si infuria quando lo chiamano mercante ma non nasconde, anzi esalta, il suo aver compiuto atti di pirateria, tra cui il rapimento di donne).

Tutto il resto del racconto, il ratto durante la gara, la mancanza di donne è, penso, un di più volto ad abbellire e contestualizzare, nonché giustificare nei secoli seguenti (quando la pratica era meno sentita) un fatto che capitava spesso nella notte dei tempi. Del resto il ratto serviva anche a spiegare alcune usanze nuziali, ad esempio i Romani gridavano, durante il corteo nuziale, la parola Talassio e dal momento che neppure loro capivano cosa significasse, la spiegavano con il nome di uno dei compagni di Romolo, certo Talassio, a cui era riservata una sabina rapita.

A questo aggiungiamo che il rapimento rituale era pratica comune in molte culture antiche, a Sparta il giovanotto entrava in casa della ragazza e la rapiva senza troppi complimenti rendendola poi sua sposa.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)