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Esercito partico

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    mi dispiace che nè Marco Antonio nè soprattutto il divino Giulio non abbiano mai avuto il tempo materiale per organizzare una campagna seria contro i Parti...ne avremmo visto delle belle... [SM=g8172]
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    Re:
    Costantinus, 14/03/2010 18.20:

    Sul numero di Vexillum indicato da franco, la nota 134 dice che in base alla cronaca di Arbela 'Vologese III radunò 20000 fanti a Ctesinofonte per combattere contro i ribelli dei monti Qardu, tra cui quelli dell'Adiabene'.

    Mi pare verosimile, anche perchè combattere su terreni impervi a cavallo non era facile, poi non è detto che non dessero supporto alla cavalleria, magari alla maniera gallica.

    p.s. Secondo me, almeno nel I-II secolo d.C. tra i fanti parti c'era una discreta percentuale di Zeloti (che odiavano i Romani). Che ne pensate?

    p.p.s. Magari, trovando qualche fonte sulla battaglia di Doura Europos del 164 d.C. (unica battaglia campale dopo Carre tra Romani e Parti) si potrebbe capire qualcosa in più sull'esercito partico (considerando la carneficina che hanno fatto i Romani non credo fossero tutti cavalieri, altrimenti molti sarebbero riusciti a fuggire)


    che ci fossero zeloti mi sembra probabile. Odiavano molto i romani, tra i galli ed i germani non erano molti a pssedere un cavallo tanto più adatto alla battaglia. poi piano con i numeri, se leggi 200000
    forse erano 20000 [SM=g8138]
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    00 15/03/2010 06:10
    Re:
    Vestinus, 14/03/2010 23.33:

    mi dispiace che nè Marco Antonio nè soprattutto il divino Giulio non abbiano mai avuto il tempo materiale per organizzare una campagna seria contro i Parti...ne avremmo visto delle belle... [SM=g8172]




    Marco Antonio ci ha provato ed ha fatto fiasco. Ha la vorato per lui l'ottimo Ventidio Basso unico non nobile (figlio di un commerciante di asini)a celebrare un trionfo
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    in oriente, soprattutto tra popolazioni di origine nomade, è quasi inconcepibile che si possa scendere da cavallo e combattere a piedi (come invece facevano i germani)...l'unico caso che mi viene in mente è una battaglia tra mamelucchi e mongoli a Wadi al-Khazandar avvenuta tra il 22 e il 23 dicembre 1299, quando i mongoli paradossalmente vinsero scendendo da cavallo ed usando i cavalli come ripari da dietro i quali scagliare le proprie frecce...



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    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    00 15/03/2010 18:30
    Re: Re:
    Sertorio64, 15/03/2010 6.08:


    che ci fossero zeloti mi sembra probabile. Odiavano molto i romani, tra i galli ed i germani non erano molti a pssedere un cavallo tanto più adatto alla battaglia. poi piano con i numeri, se leggi 200000
    forse erano 20000 [SM=g8138]




    io infatti ho detto 20000

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    "Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

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    00 15/03/2010 18:36
    Re:
    franco.scaglia, 14/03/2010 21.56:


    No, mi sembra di ricordare che erano i Galli a combattere così, non i Germani (Cesare lo dice quando racconta la battaglia di cavalleria ad Alesia)



    Guarda che erano i cavalieri germani a farsi appoggiare dai fanti, guarda meglio.

    Su Alesia hai ragione. L'azione è descritta lì. Quella del quarto libro riguarda l'abitudine dei germani nello smontare da cavallo.


    poi cmq Cesare non hai mai visto combattere i Parti



    Si vero, ma il mio era un discorso più generale.
    Il mondo romano era già entrato in contatto con i regni oreintali e, quasi sicuramente, si era fatto un'idea di come combattessero.

    Dunque, quando Cesare, parlava dei germani, non ne avrebbe descritto la peculiarità in modo così marcato se tale modo di combattere l'avessero avuto anche da qualche altra parte.

    Sono solo ipotesi ovviamente...





    De bello Gallico, Libro VII, 80:

    'Galli inter equites raros sagittarios expeditosque levis armaturae interiecerant, qui suis cedentibus auxilio succurrerent et nostrorum equitum impetus sustinerent. Ab his complures de improviso vulnerati proelio excedebant.'

    trad:

    'I Galli tenevano in mezzo alla cavalleria pochi arcieri e fanti dall'armatura leggera, che avevano il compito di soccorrere i loro quando ripiegavano e di frenare l'impeto dei nostri cavalieri.'


    Io intendevo questo, forse non ci siamo capiti [SM=g8113]

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    franco.scaglia
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    L'ingegnere
    00 15/03/2010 19:00

    De bello Gallico, Libro VII, 80:

    'Galli inter equites raros sagittarios expeditosque levis armaturae interiecerant, qui suis cedentibus auxilio succurrerent et nostrorum equitum impetus sustinerent. Ab his complures de improviso vulnerati proelio excedebant.'

    trad:

    'I Galli tenevano in mezzo alla cavalleria pochi arcieri e fanti dall'armatura leggera, che avevano il compito di soccorrere i loro quando ripiegavano e di frenare l'impeto dei nostri cavalieri.'


    Io intendevo questo, forse non ci siamo capiti



    Azz... è vero, scusami.

    Devo essermi confuso tra le azione della cavlleria germanica contro gli assediati ad Alesia (prima che arrivasse l'armata di soccorso) e il modo di combattere dei cavlieri di Ariovisto, facendo poi un minestrone di tutto.





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    =================================================

    'Antesignano'

    "- Nel contesto di uno schieramento di battaglia
    indica la prima linea così come gli astati lo
    erano nella legione manipolare.

    - Nell'ordine di marcia, identifica le truppe
    di copertura prive di bagagli ...


    Non abbiamo elementi per associarli nè ai primi ranghi delle coorti nè alla fanteria legionaria d'elité."

    =================================================

    "Le più varie combinazioni di forze erano possibili anche con i manipoli, e tutte potevano sentirsi tranquillamente attribuire l'attributo di coorte romana, ed essere tranquillamente associate o sostituite dalle più robuste coorti dei socii."

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    00 15/03/2010 19:36
    No problem ;)

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    00 15/03/2010 19:42
    Re:
    Vestinus, 14/03/2010 23.33:

    mi dispiace che nè Marco Antonio nè soprattutto il divino Giulio non abbiano mai avuto il tempo materiale per organizzare una campagna seria contro i Parti...ne avremmo visto delle belle... [SM=g8172]




    Ben detto!Di sicuro non sarebbero caduti nello stesso errore di Crasso a Carre!
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    00 15/03/2010 19:44
    Marco Antonio ci ha provato, ma con scarsi risultati...

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    CaioLavo
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    00 15/03/2010 19:51
    Re:
    Costantinus, 15/03/2010 19.44:

    Marco Antonio ci ha provato, ma con scarsi risultati...




    Si,mi pare mentre discendeva per l'Asia dirigendosi verso l'Egitto...
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    Re: Re: Re:
    Costantinus, 15/03/2010 18.30:




    io infatti ho detto 20000



    volevo dire che occorre sempre fare una tara sui numeri forniti dagli storici antichi.


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    Re: Re:
    CaioLavo, 15/03/2010 19.51:




    Si,mi pare mentre discendeva per l'Asia dirigendosi verso l'Egitto...



    no non passava di lì voleva proprio attaccare i parti ma gli è andata male e per poco non faceva la fine di Crasso. gli cavò le castagne dal fuoco Ventidio Basso Generale tanto grande quanto umile e misconosciuto,
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    e pensare che la colpa di tutto sto casino fu Pompeo...



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    Re: Re: Re: Re:
    Sertorio64, 16/03/2010 4.37:



    volevo dire che occorre sempre fare una tara sui numeri forniti dagli storici antichi.





    per un impero di tali dimensioni 20000 soldati non mi pare una cifra proibitiva (neanche se pagati come mercenari)

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    Re:
    Xostantinou, 16/03/2010 9.43:

    e pensare che la colpa di tutto sto casino fu Pompeo...


    infati fu un "magno" contaprofacole e casinista ma stavolta lo devo difendere; lo scontro era inevitaabile Pompeo o non Pompeo [SM=x1617500]

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    Xostantinou
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    00 16/03/2010 19:08
    beh secondo me ti sbagli, ti cito un passo della mia tesi per l'esame di Storia Romana:

    "
    “il più pacifico dei popoli” (M. T. Cicerone)

    Perché fu deciso di attaccare la Parthia?
    Questa scelta, dettata dall’arroganza politica romana, era una scelta recente, ma non fu Crasso il primo a scatenare questa guerra, bensì Pompeo, in quanto, in seguito alle guerre contro Mitridate del Ponto, espandette l’influenza di Roma fino all’Armenia ed all’alto corso del Tigri.
    “quando Fraate (Re dei Parti) rivendicò il rispetto del confine sull’Eufrate, con tono arrogante e minaccioso Pompeo rispose che avrebbe rispettato la frontiera che pareva giusta a lui”
    Oltre a ciò, Aulo Gellio, uomo di Pompeo e Proconsole di Siria, all’inizio appoggiò Mitridate, figlio di Fraate, nel rivendicare il trono paterno contro il fratello Osroe, ma al momento dell’azione lo abbandonò, raggiungendo Tolomeo IX il quale gli offriva molto di più in cambio del suo aiuto nella conquista del trono d’Egitto.
    I Parti, che fino a quel momento avevano manifestato un atteggiamento amichevole e collaborativo, non poterono fare altro che prendere atto della superbia romana. Da quel momento in poi non vi sarà più amicizia o pace duratura tra i due regni."



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    Se il senato non avesse affibiato un imperium maius per 5 anni a Pompeo non sarebbero mai arrivati a quella situazione (Pompeo poteva fare quello che gli pareva di fatto). Paradossalmente Cesare era il meno eversore di tutti (prima di passare il Rubicone), però gli atti di Pompeo erano ratificati dal Senato

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    00 17/03/2010 08:46
    ...ma questa è un'altra storia...giusto?



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    So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
    Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

    "Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
    Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

    "La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."

    "Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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    Re:
    Xostantinou, 16/03/2010 19.08:

    beh secondo me ti sbagli, ti cito un passo della mia tesi per l'esame di Storia Romana:

    "
    “il più pacifico dei popoli” (M. T. Cicerone)

    Perché fu deciso di attaccare la Parthia?
    Questa scelta, dettata dall’arroganza politica romana, era una scelta recente, ma non fu Crasso il primo a scatenare questa guerra, bensì Pompeo, in quanto, in seguito alle guerre contro Mitridate del Ponto, espandette l’influenza di Roma fino all’Armenia ed all’alto corso del Tigri.
    “quando Fraate (Re dei Parti) rivendicò il rispetto del confine sull’Eufrate, con tono arrogante e minaccioso Pompeo rispose che avrebbe rispettato la frontiera che pareva giusta a lui”
    Oltre a ciò, Aulo Gellio, uomo di Pompeo e Proconsole di Siria, all’inizio appoggiò Mitridate, figlio di Fraate, nel rivendicare il trono paterno contro il fratello Osroe, ma al momento dell’azione lo abbandonò, raggiungendo Tolomeo IX il quale gli offriva molto di più in cambio del suo aiuto nella conquista del trono d’Egitto.
    I Parti, che fino a quel momento avevano manifestato un atteggiamento amichevole e collaborativo, non poterono fare altro che prendere atto della superbia romana. Da quel momento in poi non vi sarà più amicizia o pace duratura tra i due regni."




    non dico che non sia stato Pompeo a scatenare l'inimicizia tra Roma ed i Parti ho detto che l'espansione Roma in oriente l'avrebbe portata comunque allo scontro con i parti
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    00 19/03/2010 10:03
    mah secondo me se ci fosse stato Cesare probabilmente si sarebbero potuti attestare in aree di influenza, perché avrebbe capito che il gioco non valeva la candela...magari sarò io che lo sopravvaluto...



    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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    "Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
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    00 19/03/2010 15:17
    Re:
    Xostantinou, 19/03/2010 10.03:

    mah secondo me se ci fosse stato Cesare probabilmente si sarebbero potuti attestare in aree di influenza, perché avrebbe capito che il gioco non valeva la candela...magari sarò io che lo sopravvaluto...




    potrebbe essere ma a dire il vero Cesare aveva già pensato ad un piano per attaccare i Parti e comunque morto lui qualcuno avrebbe di certo acceso il conflitto....
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    00 19/03/2010 16:52
    che sappia io quel piano Cesare lo iniziò a meditare ben dopo le provocazioni di Pompeo e la morte di Crasso...



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    00 20/03/2010 06:39
    Re:
    Xostantinou, 19/03/2010 16.52:

    che sappia io quel piano Cesare lo iniziò a meditare ben dopo le provocazioni di Pompeo e la morte di Crasso...


    E' vero ma prima hai detto che se fosse stato per Cesare si sarebbero spartiti le zone di influenza. Per la morte di Crasso in sè Cesare avrebbe inviato al Surena sentiti ringraziamenti (come gran parte di Roma e degli italici a dire il vero) avrebbe solo chiesto indietro le aquile delle legioni.
    La realtà che uno stato così forte ai confini era per Roma una minaccia ed il conflitto sarebbe comunque scoppiato. Per lo stesso Motivo scoppiarono le guerre daciche.

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    00 20/03/2010 11:16
    beh ma all'epoca non era una minaccia, era un'entità politica pacifica e malleabile con la quale trattare (senza superbia ed arroganza)...forse un acuto politico come Cesare avrebbe capito che si sarebbe potuto ottenere molto di più con carta e parole che non con ferro e sangue...ma forse sono io che ragiono troppo in termini bizantini...



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    00 20/03/2010 14:30
    Re:
    Xostantinou, 20/03/2010 11.16:

    beh ma all'epoca non era una minaccia, era un'entità politica pacifica e malleabile con la quale trattare (senza superbia ed arroganza)...forse un acuto politico come Cesare avrebbe capito che si sarebbe potuto ottenere molto di più con carta e parole che non con ferro e sangue...ma forse sono io che ragiono troppo in termini bizantini...




    Ripeto: parti e Romani erano fatalmente in rotta di collisione. Si poteva rallentare non evitare.
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    00 20/03/2010 15:14
    ma non è vero che era inevitabile...su quale basi poi puoi tracciare un simile assoluto?



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    00 20/03/2010 18:58
    Re:
    Xostantinou, 20/03/2010 15.14:

    ma non è vero che era inevitabile...su quale basi poi puoi tracciare un simile assoluto?




    I Parti erano pessimi navigatori e a sud non potevano andare. A nord più o meno lo stesso c'era un mare d'erba ma nessuna città e popolazioni misere ma estremamente pugnaci difficili da agganciare dalle quali il meglio che si potesse aspettare è che sbagliassero mira con l'arco, (cosa rara) e comunque non c'era niente da guadagnare, a est l' India era piena di giungle e di Ksatrya (guerrieri, vedi i "Rajiput - S.Pellicani.) estremamente pugnaci comunque un luogo totalmente inadatto alla cavalleria in cui perfino Alessandro si impantanò.
    i re Parti ed ancor più i Sassanidi avevano bisogno di legittimare il proprio potere con successi in guerra e bottino; ergo non restava che l'occidente dove un Crasso si poteva sempre trovare. D'altro canto i Romani non potevano accettare uno stato tanto potente ai confini. A Traiano dettero ombra i daci figuriamoci i persiani. Lo scontro era inevitabile,
    insomma non crederai che secoli di guerre con i romani prima ed i Bizantini poi siano dovuti agli sgarbi di quel pallone gonfiato di Pompeo? Ci devono essere state ragioni politiche e militari molto serie non ti pare? [SM=x1771224]
    [Modificato da Sertorio64 20/03/2010 19:01]
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    00 20/03/2010 19:20
    Non confondiamo la politica estera romana con quella bizantina, erano due punti di vista totalmente diversi, ed i parti si sarebbero potuti espandere tranquillamente in transoxiana volendo, visto che è una zona estremamente ricca dati gli intensi traffici commerciali...con una politica estera romana meno sprezzante sarebbe potuto essere un confine molto più tranquillo e definito.



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    00 20/03/2010 20:01
    Re:
    Xostantinou, 20/03/2010 19.20:

    Non confondiamo la politica estera romana con quella bizantina, erano due punti di vista totalmente diversi, ed i parti si sarebbero potuti espandere tranquillamente in transoxiana volendo, visto che è una zona estremamente ricca dati gli intensi traffici commerciali...con una politica estera romana meno sprezzante sarebbe potuto essere un confine molto più tranquillo e definito.




    Ripeto che tanti secoli di guerre non possono essere stati causati semplicemente dagli sgarbi di un pallone gonfiato come Pompeo. la Transoxiana non era di certo sufficiente. forse avrebbero potuto puntare sulla Cina, Tamerlano ci pensò ma sarebbe stata molto problematica una campagna simile
    [Modificato da Sertorio64 20/03/2010 20:03]
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