Xostantinou, 08/04/2010 19.16:
un conto è dire a chi non crede nella tua fede "brucerai all'inferno", un altro è sgozzarlo su due piedi.
ecco come si sgozzano i cristiani
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Cristiani e musulmani a Damasco
Lunedí 22.06.2009 15:07
Diario dalla Siria. Un viaggio attraverso la cultura, i sapori e gli odori del mondo arabo. Un intinerario che parte dall'Italia per arrivare a Damasco passando dalla Turchia. Le città, la lingua araba, la descrizioni dei suq e degli abili commercianti arabi fino alla deliziosa cucina siriana. Il reportage di Affaritaliani.it da Damasco.
Di Valentina Zecca
Una successione irregolare di chiese e moschee contraddistingue il quartiere a maggioranza cristiana di Damasco. C'è da perdere la testa a voler contare la varietà di riti cristiani che qui è possibile incontrare: Greco-Ortosso e Greco-Cattolico, Siro-Ortodosso e Siro-Cattolico, Maronita, Caldeo, Armeno Cattolico e Armeno Ortodosso. E un po' più in là, quello Latino.
Il quartiere di Damasco, che si estende all'interno delle due porte di Bab Tuma e Bab Sharqi, è un pout pourri di chiese e moschee. Ciò non deve trarre in inganno sulla presenza numerica dei cristiani, in un paese in cui la stragrande maggioranza della popolazione è musulmana. "Non ci sono statistiche ufficiali"- mi dice un diacono della chiesa Siro-Cattolica- "ma la presenza cristiana in Siria dovrebbe essere attorno al sei percento."
E per quanto riguarda la politica del governo: "In Siria esiste la libertà di culto. Non è un paradiso, ma di certo è il paese più tranquillo della zona". Qui a Damasco, a chiedere delle relazioni fra cristiani e musulmani alla gente per strada, si resta stupiti dalle risposte tolleranti."Siamo tutti siriani. Poi ognuno ha il proprio dio." Che si tratti di una risposta "di facciata" oppure no, comunque si ha l'impressione che, per il fatto di avere alle spalle una storia millenaria nella quale si sono succedute tantissime culture e religioni diverse, i siriani abbiano una buona esperienza nel difficile campo della convivenza fra religioni differenti.
E' una questione di prospettiva. La culla del Cristianesimo è qui, in queste zone. E' logico pensare che per un siriano non ci sia alcuna contraddizione tra l'appartenenza al proprio paese e allo stesso tempo alla religione cristiana. E' a Damasco che si trova la prima chiesa della storia, ossia la chiesa di Anania, il quale battezzò e curò S. Paolo quando arrivò a Damasco. E vicino la casa di Anania, all'interno della porta di Bab Kisan, viene conservata la memoria della fuga del santo dalle mura città, nascosto in una cesta, per sfuggire ai legionari romani.
E di memorie bibliche ce n'è più di una. Su un monte della città, chiamato Jabal Arba'yyn (Il monte dei quaranta), c'è una piccola moschea che si contraddistingue appunto per la presenza di quaranta mihrab (le nicchie sul muro che indicano la direzione della preghiera), ma che è famosa soprattutto perché all'interno si trova la roccia dove Caino avrebbe ucciso Abele.
A mezz'ora circa da Damasco, nel paesello di Ma'alula, la gente ancora parla l'antica lingua aramaica, ossia la lingua di Gesù. E' un paese a maggioranza cristiana, dove alcune grotte custodiscono la memoria del miracolo di S. Tecla. Da un po' di tempo il governo siriano si è prodigato per la tutela di questo idioma, vero "reperto archeologico vivente" nella storia delle lingue.
La politica del governo al potere è l'altro fattore importante che bilancia gli equilibri della convivenza fra le comunità. In Siria, i partiti di orientamento islamista non hanno mai avuto spazio, da quando è salita al potere la famiglia Asad. La volta che ci hanno provato, hanno ricevuto una lezione coi fiocchi, e la città di Hama se lo ricorda bene. Spesso mi è stato rimarcato come il presidente o altri rappresentanti del governo non manchino mai di fare presenza alle festività cristiane più importanti.
C'è una storiella su questo argomento, mi raccontava ieri un commerciante del suq. Pare che una volta l'Asad padre, dovesse andare in Libia per un incontro diplomatico. Quando Gheddafi si rese conto che nell'entourage di Hafez c'erano dei ministri cristiani, si lamentò e disse di non voler ricevere quei ministri. Ebbene, Hafez -dicono- non ci pensò due volte e immediatamente diede l'ordine al pilota dell'aereo in cui stava viaggiando, di fare inversione di volo e ritornare a Damasco.
www.affaritaliani.it/politica/cristiani_damasco_musulmani220609_p...
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Policy
[Modificato da =massimoXmeridio= 08/04/2010 22:59]
"chi non ha paura della morte, non muore!"
"ci sono due cose infinite:l universo e la stupidita umana, ma della prima non sono sicuro!"
"fratelli, quel che facciamo in vita, riecheggia nell eternita"