00 14/12/2009 13:05
Re:
GlaucopideSophia1, 14/12/2009 0.25:

Considerate anche una cosa, le fonti spesso riportano il numero totale degli uomini di una spedizione, non solamente i combattenti, quindi ad esempio ingegneri, medici, meretrici, uomini di fatica ecc.
praticamente c' erano almeno 3 uomini per ogni soldato, il che vuol dire ad esempio che per un esercito di 20000 uomini ci sono altri 60000 di contorno, è stato provato che a causa della logistica sia nel antichità che nel medioevo un esercito poteva al massimo essere di 30000 uomini, anche le fonti tardo romane e bizantine confermano questo dato (propongono un massimo di 24000), eserciti più grandi avrebbero voluto dire eserciti di fanteria che giungevano alla battaglia molto affaticati e senza il minimo allenamento e male armati (gli uomini di contorno non ci sarebbero stati), ciò sarebbe stato un suicidio contro un esercito professionistico molto meno numeroso e questa soluzione per ovvi motivi non veniva mai applicata.
Nel caso di una spedizione navale il numero di uomini aumentava ulteriormente a causa dei rematori, per trasportare 15000 soldati ci volevano 30000 rematori.







Quotone, calcolate le tre legioni perse a teutoburgo, era un esercito di dimensioni usuali, quindi diciamo 17-18000 uomini, ma alla fine si conteranno almeno credo 30000 morti considerando personale ausiliario e civili al seguito.... Le cifre riportate con eserciti che superano i 30-40000 uomini anche se a volte sono plausibili, e probabilmente in qualche caso reali, il più delle volte sono esagerate.... poi molto dipende dagli scenari... un esercito invasore in terra straniera non può permettersi troppi uomini per il solo problema di accamparli e nutrirli, mentre chi si difende in casa sua può mobilitare tutte le forze a sua disposizione... .


Ciau


Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »