TITOLO: Giulio Cesare, il dittatore democratico
AUTORE: Luciano Canfora
EDITORE: Laterza
LUOGO E ANNO DI EDIZIONE: Bari 2006
COLLANA: Economica Laterza
GENERE: Saggio storico
PREZZO: € 11,00
VOTO: 9/10
RECENSIONE: Il libro è stupendo. Il più bello di Canfora che abbia letto. Come se fosse un romanzo giallo, lo studioso esamina la vita del più famoso romano di sempre in modo arguto e molto approfondito. Prendendo in esame tutte le fonti antiche (Cicerone, Cesare stesso, Sallustio, Asinio Pollione, Livio, Svetonio, Appiano, Plutarco, Cassio Dione) e le opere degli studiosi successivi (dai magistrali saggi di Napoleone Bonaparte e Napoleone III fino a Mommsen e Carcopino, per citare quelli più famosi), Canfora ricostruisce la figura del divo Giulio dai suoi primi passi nella vita pubblica fino alle Idi di Marzo. Quale fu il ruolo di Cesare nella congiura di Catilina? Quali i suoi rapporti con Crasso e Pompeo? Chi era in effetti Sesto Cesare? Chi erano i beneficiari del suo primo testamento? Che ruolo ebbe Antonio nella congiura di Bruto? Irzio scrisse veramente l’ottavo libro del De Bello Gallico? Quali i programmi di Cesare sulla forma di governo migliore per Roma ed il suo Impero? Come entrò in scena Ottaviano? Questi sono alcuni dei quesiti che Canfora solleva ed a cui cerca di dare una risposta nel corso di quest’opera monumentale, sia per pagine, ben 500, sia per spessore ed accuratezza della ricerca. In appendice al testo Canfora esamina la genesi e la struttura dei Commentari di Cesare e dei testi del Corpus (Bellum Alexandrinum, Africum, Hispaniensis) analizzando ciò che i moderni sanno, o credono di sapere su di essi e perché ci sono giunti in questa forma. Si analizza poi il ruolo di Asinio Pollione e la sua visione delle guerre civili, diversa in molti punti da ciò che Cesare ha lasciato scritto in merito.
Opera consigliatissima e molto approfondita. Credevo di sapere molto di Cesare e della sua opera, ma dopo aver letto questo libro, mi sono dovuto ricredere; sapevo molto poco ed alcune cose che davo per certe e sicure, forse potrebbero non essere come la tradizione ci ha tramandato.
P.S. do 9/10 solo perché non sono abituato a mettere 10.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)