Per tutti gli amanti di Bisanzio segnalo gli storici bizantini disponibili in lingua italiana.
PROCOPIO DI CESAREA: "La Guerra gotica", Garzanti 2007, € 13,50 (solo traduzione italiana).
PROCOPIO DI CESAREA: "Storie segrete" Bur 1996, € 9,60 (testo greco a fronte).
MICHELE PSELLO: "Imperatori di Bisanzio" ("Cronografia"), Lorenzo Valla editore 1984, 2 volumi € 54.00 (testo greco a fronte).
NICETA CONIATA "Grandezza e catastrofe di Bisanzio" ("Narrazione Cronologica"), Lorenzo Valla editore 1994/1999, 2 volumi (deve ancora uscire il terzo ed ultimo più una riedizione aggiornata del primo) €27,00 ciascuno (testo greco a fronte).
GIORGIO SFRANZE: "Paleologo. Grandezza e caduta di Bisanzio" ("Cronaca"), Sellerio 2008, € 12,00 (testo greco a fronte).
Come vedete non sono molti ma di altissima qualità. Procopio è forse il più noto, purtroppo non ci sono in italiano i primi quattro libri della sua storia (quelli sulle guerre persiana e vandalica) e l'edizione Garzanti è molto deludente, comunque meglio di niente.
Psello fu burocrate sotto la dinastia Ducas e narrò gli eventi dalla morte di Basilio II fino a Michele VII Ducas.
Coniata, il più grande storico bizantino, narrò gli eventi dalla morte di Alessio I Comneno fino alla IV Crociata.
Sfranze fu burocrate sotto l'ultimo imperatore bizantino, Costantino XI, e compose una Cronaca che, come un'autobiografia, ripercorre la vita dell'autore dalla sua nascita al 1477, autore fondamentale per la fine di Bisanzio.
A questi possiamo aggiungere due storici della Chiesa che, seguendo l'opera di Eusebio di Cesarea, composero Storie Ecclesiastiche nelle quali, oltre agli eventi strettamente legati alla Chiesa, furono inseriti eventi relativi alla storia profana divenendo fonti insostituibili per la storia del IV - VI sec.:
TEODORETO DI CIRO: "Storia Ecclesiastica", Città Nuova 2000, € 31,00 (solo traduzione).
EVAGRIO DI EPIFANIA: "Storia Ecclesiastica", Città Nuova 1998, € 25,00 (solo traduzione).
Il primo prosegue Eusebio e narra gli eventi religiosi e civili dal Concilio di Nicea a quello di Calcedonia, il secondo prosegue la narrazione da Calcedonia al regno dell'imperatore Maurizio.
[Modificato da Antioco il Grande 02/11/2008 13:58]
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)