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[Recensione] L'agente di Bisanzio

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    Antioco il Grande
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    Praefectus Fabrum
    00 09/07/2008 16:36
    TITOLO: L’agente di Bisanzio

    AUTORE: Harry Turtledove

    EDITORE: Editrice Nord

    EDIZIONE/RISTAMPA: prima edizione italiana 1996

    LUOGO E ANNO DI EDIZIONE: prima edizione inglese 1987, riv. 1994

    COLLANA: Collana di Narrativa

    GENERE: romanzo

    PREZZO: € 12,39.

    VOTO: [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320]

    RECENSIONE: Il romanzo racconta una storia alternativa. Per prima cosa dovete sapere che nel VII sec. D.C., un mercante arabo di nome Maometto ha diffuso il cristianesimo nella penisola arabica convertendola a questa religione, per questo Maometto è stato proclamato Santo ed è venerato in tutto il bacino del Mediterraneo.

    Siamo nell’anno 6814 dell’Etos Kosmou (cioè dalla Creazione del mondo avvenuta il 1° Settembre 5509 a.C.), quindi equivalente all’anno 1305 dall’Incarnazione. L’Impero romano d’Oriente è prospero, potente e si estende su tre continenti, da quando l’imperatore Giustiniano ha riconquistato Africa, Spagna ed Italia. Il romanzo racconta le avventure di un soldato imperiale, Basilio Argyros, di cui seguiamo la carriera. Lo incontriamo sul Danubio mentre con i suoi uomini deve respingere dei razziatori barbari, poi lo seguiamo a Bisanzio dove assistiamo al suo avanzamento di grado che lo porta a divenire una spia dell’Impero. Seguendo le sue missioni andiamo dal Danubio, alla Capitale, poi ad Alessandria, quindi sul confine siriano per fronteggiare i Persiani, spina nel fianco dell’Impero, quindi tra i barbari dell’Occidente (Visigoti, Longobardi, Franchi), per finire presso il Caucaso, sempre fronteggiando le minacce che incombono sulla Pax Romana (tutto questo condito da intrighi tra Bisanzio e la Persia, con una sensualissima e mortale spia persiana che metterà in difficoltà il nostro eroe, che sarà attratto da lei come la falena dal fuoco, e poi corruzione, preti eretici ed esaltati che rischiano di spaccare in due la Chiesa imperiale e molto altro all'ombra di Santa Sofia e del Gran Palazzo).

    Il romanzo è avvincente, vediamo come sarebbe potuto cambiare il mondo senza l’invasione islamica ed assistiamo ad una civiltà bizantina che non ha subito né lo scisma dalla Chiesa d’Occidente, né le Crociate, né l’invasione turca. Il racconto va dal 6814 al 6829, con il salto di alcuni anni, quindi vediamo Basilio avanzare di carriera molto velocemente. Non do il massimo voto perché in effetti i capitoli risultano, proprio per i salti temporali, quasi staccati gli uni dagli altri, come se fossero racconti auto-conclusivi con lo stesso protagonista, inoltre molto spesso i nomi sono lasciati trascritti in greco (Argyros, Dekanos) mentre si sarebbero potuti benissimo italianizzare. Nel complesso, però, se volete leggere un romanzo su Bisanzio, sebbene molto fantasioso, questo è il libro per voi.

    PS. Oltre l’edizione da me segnalata ne esistono altre di altre case editrici, il titolo è “Basil Argyros, l’agente di Bisanzio”. Il libro non è molto noto, sebbene l’autore sia famoso nel suo campo, se le librerie non riescono a procurarlo si può provare su internet (io ho fatto così).
    [Modificato da Antioco il Grande 09/07/2008 20:01]
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    "Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)
  • Fabius Maximus
    00 09/07/2008 20:08
    l'ho letto ma ritengo superiore ed indimenticabile "il ciclo della legione di videssos"
    specialmente il primo libro la legione perduta che meriterebbe il voto pieno.
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    Costantinus
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    Praefectus Castrorum
    Roma Victrix
    00 09/07/2008 21:38
    con tutto il rispetto per Turteldove, ho letto i suoi 4 libri della "legione perduta" e sebbene molto belli si vedeva che aveva copiato para para la storia bizantina O_O certe volte era fastidioso

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    "Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

    "A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

    "Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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    Christof Romuald
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    Centurio
    00 13/07/2008 04:23
    infatti... però è anche interessante vedere un gruppo di veri romani in mezzo ai bizantini.
    Io però ho trovato più odioso scauro, prototipo di eroe senza macchia e senza paura, a cui va tutto sempre troppo bene. Dai quel povero cristo di namdaleno si era capito subito che lo turtle lo avrebbe fatto schiattare per rendere vedova la moglia e poterla dare in omaggio al suo eroe scauro, poi dopo pochi mesi dal funerale già quella che ride e scherza con pietosi luoghi comuni sulla nuova gravidanza, mentre il figlioletto avuto precedentemente scompare semplicemente dalla scena, dopo che laconicamente tutledove ci informa che ha iniziato a chiamare scauro "papà".
    Ma per favore...
    Questi siparietti di vita amorosa sarebbe stato meglio tagliarli del tutto.

    Quanto a basilio argirio, io avrei preferito un romanzo storico, e non ambientato in un fantasioso 1300 con l'impero bizantino più potente di quello di giustiniano, cosa di per se assurda, le province orientali sarebbero comunque collassate da sole anche senza gli arabi.

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    La speranza oltre la speranza...