00 08/09/2008 20:08
jerusalem
Accidenti, non so perché mi è stato appioppato Affile. Io so' de Roma...Rispondo ai due viceamministratori. Per quanto riguarda la considerazione di Giuliano, mi sto convincendo che il romanzo storico, di cui le librerie sono ormai inflazionate, rischia di morire se non lo pone al passo col cinema e con i thriller in genere. Questo perché anche nei romanzi, come dice Augusto Carducci per i saggi, c'è una sequela di nomi e descrizioni che tendono a domostrare sì che l'autore si è molto documentato, ma che rallentano l'azione. Quindi non vendono molto e sono un po' ghettizzati dalla critica. Io ho detto alla casa editrice fin dall'inizio che questo romanzo avrebbe avuto tre livelli di lettura: romanzo storico, thriller religioso e, ebbene sì, romanzo rosa (ma al livello più superficiale). Questo perché è risaputo che le donne, almeno in Italia, leggono più degli uomini, ed è opportuno offrire anche a loro motivo di leggere questo libro. In caso contrario, poiché mi sono fatto conoscere come scrittore di cose militari e anche i miei romanzi sono di ambientazione militare, non uscirei dalla cerchia di appassionati e venderei poche migliaia di copie, nella migliore delle ipotesi. In tal modo, invece, porto la storia anche a chi non la conosce, cercando di mantenere sufficiente accuratezza e approfondimento. Se vogliamo, è la stessa strategia che mi ha guidato nei saggi, come ha giustamente detto Augusto: analitici ma anche divulgativi. Quindi, la morale è che un romanzo storico non deve mai essere "solo" romanzo storico: 300 guerrieri, ad esempio, era un noir...
Per il resto, mi prenderei una bella ramanzina se rivelassi i progetti in corso...