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9 agosto 378 IL GIORNO DEI BARBARI

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    luifik
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    00 05/07/2008 15:44
    TITOLO: 9 Agosto 378: Il giorno dei Barbari

    AUTORE: Alessandro Barbero

    EDITORE: Editori Laterza

    EDIZIONE/RISTAMPA:

    LUOGO E ANNO DI EDIZIONE: 2005 Gius. Laterza e Figli

    COLLANA:

    GENERE: Storico - Narrativo - Saggistico

    SOTTOGENERE:

    PREZZO: 18,00 (appena pubblicato, oggi si trova in edizione economica a circa 9,00 euro)

    VOTO: [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320] [SM=g6320]

    RECENSIONE:
    " I Balcani, lembo estremo dell'impero Romano d'Oriente. I Goti, popolazione in fuga dalla guerra. Il Danubio, confine fragile e mal presidiato. Un impero corrotto, una sconfitta disastrosa, un racconto appassionante".
    Alessandro Barbero ci guida attraverso le fasi che hanno portato alla sconfitta più grave subita dai Romani dopo quella di Canne, introducendoci nella struttura imperiale dell'epoca, nei rapporti con "l'immigrazione" barbarica in cerca di sicurezza e prosperità all'interno di un mondo che, anche se in declino, rappresentava pur sempre il sogno dei popoli al di la del limes.
    Le incapacità di funzionari corrotti, un Imperatore in cerca di consensi dopo la sua fallimentare politica religiosa, un disastro.
    Questo libro può far capire veramente come e perchè le conseguenze della battaglia di Adrianopoli si sono rivelate letali per l'impero Romano e probabilmente hanno cambiato la storia.


    Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
    inter sidereos, Roma, recepta polos

    « L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





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    Christof Romuald
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    00 13/07/2008 04:25
    Letto recentemente, mi sembra scritto in maniera poco professionale, e si tende ad enfatizzare i barbari vedendo in essi tutte le giustificazioni morali e materiali, mentre dalla parte romana si vede solo corruzione ed incompetenza.
    Ora, è vero che nel IV secolo ce n'era parecchia, ma poi non può anche affermare che l'esercito del tardo impero era valido come quello del I secolo.

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    Costantinus
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    00 13/07/2008 12:11
    Be l'ho letto anch'io. Ma Barbero insegna storia medievale e soprattutto studia il periodo delle invasioni. E' naturale che sia un po' di parte.

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    "Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

    "A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

    "Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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    Antioco il Grande
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    Praefectus Fabrum
    00 13/07/2008 13:19
    Che una delle cause del disastro fu l'impreparazione, l'incompetenza, l'avidità e la corruzione dei funzionari imperiali fu sostenuto già da Marcellino ed è innegabile.

    Il libro è molto divulgativo e per questo usa un linguaggio semplice che può permettere anche a chi ne sa poco di avvicinarsi all'argomento, non mi sembra un difetto, ma un pregio, meglio di quei mattoni che sono incomprensibili pure per gli specialisti.
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    Christof Romuald
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    00 13/07/2008 15:32
    Ovviamente, ma di lì a dire che i barbari erano quegli innocenti agnellini che si difendevano solo ce ne passa.
    Non giriamo la frittata, erano loro ad attaccare e distruggere.
    Poi abbastanza speciosa la sua difesa a spada tratta di quella guarnigione di goti ad Adrianopoli che dopo aver massacrato un gruppo di cittadini disarmati si unì ai loro compatrioti, e volevano pure viveri e carriaggi per partire, così da fregare meglio le autorità romane.
    Bene ha fatto il magistrato della città a non dare loro nulla.

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    Antioco il Grande
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    00 13/07/2008 15:48
    Barbero non inventa nulla, certo quelli erano sempre barbari, ma i fatti di Adrianopoli li racconta Marcellino nello stesso modo preciso, da là li ha presi Barbero, mica se li è inventati.

    In effetti tutto il transito dei Goti non doveva essere proprio fatto, oppure si sarebbe dovuto gestire molto meglio.
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    00 13/07/2008 23:19
    Re:
    Antioco il Grande, 13/07/2008 15.48:

    Barbero non inventa nulla, certo quelli erano sempre barbari, ma i fatti di Adrianopoli li racconta Marcellino nello stesso modo preciso, da là li ha presi Barbero, mica se li è inventati.

    In effetti tutto il transito dei Goti non doveva essere proprio fatto, oppure si sarebbe dovuto gestire molto meglio.




    Per ciò che riguarda il libro sono d'accordo con Antioco, per la "questione Gotica" mi sento di dire che semplicemente Valente fu abbastanza ingenuo oltre che sfortunato. Se pensava che i maggiorenti a cui affidava la gestione dell'emergenza non ne avrebbero approfittato dormiva proprio, d'altro canto i Goti chiedevano di venire federati ed a Roma serviva carne da macello per la guerra in Persia.

    p.s. Barbero è uno dei più preparati studiosi di storia medievale, non si inventa nulla, al massimo può cadere nella tentazione di dare interpretazioni personali alle fonti da lui riportate peraltro con dovizia. Un ottimo professionista e divulgatore, non credo che tutti gli adolescenti d'Italia siano portati a leggere direttamente Marcellino e comunque trovo che anche se semplice non sia affatto banale nella sua esposizione.


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