Tra i due eserciti non c'è sfida: quello di Cesare era molto più avanzato e professionale di quello di Alessandro. Non dimentichiamo che se il Macedone aveva i Compagni, Cesare poteva contare su legioni devastanti e fedelissime come la X.
Come generali, i due si equivalgono. Tatticamente Alessandro ripropone quasi sempre lo stesso tema, ma qualche spunto interessante c'è a Gaugamela e anche contro Poro. Cesare si adatta molto all'avversario, non combatte direttamente come fa Alessandro (tranne quando la situazione è quasi irreparabile), e proprio per questo è più pacato nelle decisioni. Mi chiedo come facesse Alessandro a dare ordine a battaglia in corso, arte in cui Cesare era maestro.
Personalità eccelse, entrambi erano grandi strateghi. Pensiamo al tragitto di Alessandro e a come fosse difficile provvedere alle vettovaglie o alla rapidità di Cesare, forse il generale più veloce della storia con Napoleone. Cesare indubbiamente ha affrontato nemici più forti, Alessandro più numerosi. Dario, Poro e i capi barbari affrontati dal Macedone, non possono competere con Pompeo, Labieno, Vercingetorige, Cassivellauno, ecc. Solo Farnace sembra alla pari, se non peggio, dei nemici di Alessandro. Infine Cesare sconfisse anche i Romani al loro massimo splendore. L'esercito di Pompeo era più numeroso del suo, meno affamato e con più morale dopo Durazzo... eppure Cesare la spunta a Farsalo. Alessandro indubbiamente massacrò i Persiani al loro minimo storico, ma il suo disegno resta comunque immortale.
Entrambi hanno commesso errori. Alessandro rischiò di perdere tutto il suo esercito durante la ritirata, Cesare più volte rischiò la stessa vita (contro i Nervi, in Egitto, nell'ultima campagna ispanica).
Sono personaggi straordinari. Ognuno poi può avere le sue preferenze, ma non possiamo negare che le loro vite siano tuttora di estremo interesse per noi appassionati di storia (ad esempio, io non vedo l'ora di rileggermi per la settima volta le opere di Cesare! lool)
[Modificato da Zimisce 23/04/2008 17:06]