Ma come si potrebbe rendere questo in RTW? Voglio dire: in EB, che parte dal 272 a.c. cioè con la fine della conquista della penisola (Taranto e Reggio), l'esercito camilliano è formato da hastati (armatura leggera, pila e gladio), principi ( armatura, pila e hasta) e triari (armamento oplitico), è già diviso in manipoli e supportato da rorarii, leves e accensi. Più o meno nel 220 hanno posto la riforma polibiana, introducendo i veliti, equiparando hastati e principi ( pila e gladio) e de-oplitizzando i triari (fornendogli lo scutum e portandoli a terza linea di lanceri, utili in situazioni di crisi o aggiramento di cavalleria). Mentre quello manipolare-polibiano è l'esercito che affronta le guerre puniche, l'iberia e la grecia, fino ai tempi di Mario, quello camilliano o precedente dovrebbe affrontare i sanniti e le altre popolazioni italiche, unificando la penisola italica. Ora, se affrontando i sanniti sugli appennini si passa dalla falange al manipolo e dall'hasta al giavellotto, come va rappresentato questo a livello di gioco? Quali sono le fonti e informazioni storiche e archeologiche in nostro possesso? Come combatteva ed era organizzato l'esercito romano o latino del VI, V e IV sec.?
Quelli di EB mi hanno ricreato i camilliani o pre-polibiani in quel modo, costringendomi però a schierare in battaglia la linea dei PRINCIPES per prima (più utile perchè dotata di lancia, per fermare il nemico o la cavalleria), quella degli HASTATI per seconda (i pila e i gladi con minore armatura e difesa li uso meglio per riempire i vuoti nella prima linea o compiere assalti sui fianchi delle unità nemiche già impegnate dai principi), e quella dei TRIARII per ultima (sempre quando serve
).
Con la riforma polibiana questo cambia, passo da PRINCIPI-HASTATI-TRIARII a HASTATI-PRINCIPI-TRIARII, visto che ora dopo la salva di pilum e l'ingaggio con gli hastati si va meglio a far entrare in azione i principi per secondi dove serve ( e semmai i triarii per passione
). Questo mi dura contro greci, punici e galli finchè
Mario Er Burino detto "Terzo Fondatore" non abolisce i limiti di censo e da inizio alla pacchia legionaria.
In breve, in EB hanno reso quello camilliano una sorta di esercito in evoluzione, cioè in una fase quasi conclusiva di trasformazione da latino-sannitico a polibiano, di cui ci aveva già fornito in origine la CA con il RTW vanilla. Ma quello che mi incuriosisce è:
Come si possono rendere gli eserciti romani dalle origini proprio originali in latium alle guerre sannitiche e peninsulari e oltre, come era suddiviso e come andava in battaglia, nell'attesa trepidante e sbavante di
ITALICA PENINSULA di Luciano B il Grande.
.
Da quel poco che so, la denominazione HASTATI, PRINCIPES e
TRIARII (e qui viene il bello: sbaglio o erano anche detti
PILANI ) deriva dal ruolo che avevano in origine:
hastati giovani poveri armati di hasta o lancia;
principes o forza principale,
la prima linea da combattimento, uomini a formare il fior fiore di zucca della legione;
triarii (o pilani) armati di pila, veterani più esperti e benestanti, in azione quando e dove serve, roccia di ancoraggio dell'armata.
Questa denominazione sopravviverà sempre nel tempo, ma il ruolo, l'armamento e la posizione in battaglia cambierà a seconda delle necessità e dei nemici incontrati, verso un progressivo annichilimento delle distinzioni di censo (le masse di poveri non vogliono andare in battaglia disarmate, prendono coscienza del loro ruolo e l'esercito si organizza per un loro maggior impiego e importanza anche a livello tattico, sfruttando le occasioni offerte dal cambiamento e innovazioni negli stili di combattimento) fino all'armamento legionario a spese dello stato.
Sentitamente a chiunque comunque chicchessia possa rispondere anticipatamente spessatamente ringraziatamente ai miei dubbi sull'esercito romano originario.
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..."Atqve nostris militibvs cvnctantibvs, maxime propter altitvdinem maris, qvi decimae legionis aqvilam ferebat, obtestatvs deos, vt ea res legioni feliciter eveniret: -"Desilite"- inqvit -"commilitones, nisi vvltis aqvilam hostibvs prodere: ego certe mevm rei pvblicae atqve imperatori officivm praestitero"-. Hoc cvm voce magna dixisset, se ex navi proiecit atqve in hostes aqvilam ferre coepit. Tvm nostri cohortati inter se ne tantvm dedecvs admitteretvr vniversi ex navi desilvervnt. Hos item ex proximis [primis] navibvs cvm conspexissent, svbsecvti hostibvs adpropinqvarvnt."
C.IVL.CAESAR COS.
"COMMENTARII DE BELLO GALLICO" -Liber IV, XXV.