Scritto da: davide.cool 08/11/2006 0.36
questo riguardava tutti i popoli della terra. 90.000 uomini non avrebbero seguito annibale in una traversata delle alpi senza sentieri oppure alessandro magno non avrebbe convinto i suoi uomini ad arrivare dall'altra parte del mondo senza colpirli con un discorso efficace e diretto giusto per fare 2 esempi. roma non era l'unica ad avere il senato e molte altre civiltà insegnavano l'arte dell'oratoria ai propri discepoli nonchè l'arte della comunicazione ecc ecc. ma il fatto di apprendere queste arti non faceva di un senatore romano un uomo giusto ne altro. la formazione di base la avevano però ad un certo punto ognuno guardava sempre ai propri interessi. pensi che giulio cesare pensava al popolo? sicuramente conosceva molti modi di compiacere il popolo ai suoi occhio però compiacere non vuol dire amare
io continuo a non capire che cosa c'entri l'essere onesto e giusto di un politico romano con l'argomento del topic...qui hanno domandato se retorica e dialettica hanno influenzato la Storia romana, non hanno chiesto se i senatori e i politici romani fossero onesti o pensassero al popolo. Io ho risposto che sì, influirono molto sulla Storia romana e ho anche spiegato perchè.
L'esempio di Alessandro dimostra che anche per la cultura greca retorica e dialettica erano molto importanti e molto curati. Alessandro come sappiamo ebbe un'educazione greco-macedone per cui ricevette un'istruzione anche su retorica e dialettica (e poi ebbe Aristotele come maestro...).
Anche Annibale dimostra l'importanza del saper parlare e dell'avere carisma, ma il suo è forse carisma da generale che condivide tutto con i suoi uomini e meno carisma "politco".
Credo che a Roma più che altrove retorica e dialettica giocarono un ruolo fondamentale in quanto parte integrante dell'educazione di tutta la classe politica; entravano in tutti i campi della comunicazione romana, dai campi di battaglia alle contiones, dall'incontro nel foro alla salutatio mattutina, dai processi ai trionfi, dalle campagne elettorali all'esecuzione del mandato. Insomma gli insegnamenti retorici e dialettici erano presenti ovunque nella vita di Roma e non possono non averla profondamente influenzata.
Stesso discorso per la Grecia,ma in misura minore rispetto a Roma, alemno a mio avviso; le cosidette "compagnie" presenti nelle assemblee delle varie poleis, riducevano di molto, sempre a mio avviso, l'esternazione di retorica e dialettica nelle assemblee; perfino nella stessa Atene pensando a Pericle e al suo periodo.
Su Cartagine non sono così bene informato come te davide.cool per cui se potresti cortesemente fornire informazioni riguardo l'influenza di retorica e dialettica sulla politica di Cartagine sarò ben lieto di ascoltarti e si potrebbe aprire un dibattito molto interessante. Che ne dici?
-Roma victor- Generale Massimo
-Divide et impera- Massima militare
-Ubi solitudinem faciunt, pace appellant- Tacito Il discorso di Calgaco
-Nec mi aurum posco nec mi pretium dederitis
n cauponanates bellum sed belligerantes ferro non auro vitam certamus utrique-Pirro