Annibale scappó da Zama perche dopo il ritorno della cavalleria di Scipione che perseguitó la cavalleria numida di Annibale, la terza linea di Anibale fu attaccatta da tutte le parti, la battaglia era persa.
Annibale non scappó da Cartagine bensí la storia resta cosí:
Dopo i continui attacchi della Numidia a popolazioni cartaginesi e rotte commerciali cartaginesi, Annibale, che oltre a guidare la cittá in qualitá di sufete e migliorare notevolmente l´economia cartaginese, si dedicó a difendere la sua patria, la sua cittá dagli ingiusti attacchi di Massinisa.
Massinisa chiamo Roma, dicendo che era attaccato da Annibale, siccome nella pace si dichiaró che Cartagine non prenderebbe nessuna azione militare senza il permesso di Roma, questa (che aveva paura di Annibale) chiamó l´estradizione di Annibale.
Il senato e la nobiltá cartaginese lo tradí, sopratutto perché le ultime riforme di Annibale andavano contro la nobiltá e il senato e perché vedevano in Annibale e nei Barca la colpa di tutti i suoi mali, pure perche il popolo cartaginese adorava i Barca e sopratutto Annibale.
Annibale, il quale giuró a suo padre che lotterebbe fino la sua morte contro Roma (dopo la 1 guerra punica) scappó verso la corte di Seleuco III, il quale, all´inizio ascoltava con interesse i consigli di Annibale su come preparare la guerra contro Roma. Questo gli disse che doveva modernizzare il suo lento e anticuato esercito e gli chiese il comando dell esercito che lotterebbe contro roma nelle Termopili. Seleuco, non accetó la petizione di Annibale. Il suo esercito fu distrutto, anniettato dai romani.
Annibale, vedendo che in Seleucida sarebbe prontamente tradito da Seleuco per la pressione di Roma, fuggí nella Bitinia.
Lá, il re Prusias non fu molto felice per l´arrivo di Annibale, sopratutto per il pericolo che rappresentava diplomaticamente con Roma.
Bitinia era in guerra con Pergamo, alleata di Roma. Prusias, per togliersi Annibale li affidó il comando della flotta: 20 birremmi in pessimo stato contro 80 navi da guerra, quasi tutte trirremmi nuove e con buone tripulazioni di Pergamo.
Annibale, che riuscí ad attirare la flotta nemica in una baia, con una mossa intelligentissima, riconobbe la nave del capitano, incendió alcune delle suoe navi, le mandó contro la flotta nemica e dalla vicina terra si lanciarono migliaia di contenitori di olio, di seguito, frecce incendiarie, e poi, contenitori con scorpioni, serpenti e altri animali di quel genere, subitamente, il resto della flotta della Bitinia si lanció all´abbordaggio, carica di uomini con i piedi protetti da cuoio, perció non si dovevano preoccupare dagli animali, non come i marinai di pergamo. Le navi incendiate furono mandate contro la nave del capitano, scoperta dopo andare annibale con la sua nava a chiedere la ritirata della flotta di pergamo, il nemico, forte della schiacciante superiorita (4 a 1 in navi) invio la flotta del capitano a quella di Annibale per riderli in faccia e non accettare la sua proposizione. La flotta di Pergamo fu 2/3 catturate, 1/3 distrutta e affondate
Annibale, quando si trovava in Italia contro Fabio Massimo detto il Temporeggiatore, dimostró una superioritá schiacciante nell´arte della guerriglia, nel usare inganni di tutti i generi per distruggere i piccoli attacchi di Fabio contro il suo esercito.
Se Annibale dovette attraversare le Alpi fu, perche Roma, dopo la 1 guerra punica, aveva il controllo del Mediterraneo occidentale, e perche il senato Cartaginese non ne approfittó del suo denaro per riparare e mantenere la sua flotta. Perció, l´unico cammino possibile erano le Alpi, dove Annibale dovette lottare contro tribú galliche locali favorevoli a Roma.
Perse la metá dei suoi uomini, ma questi uomini non perirono tutti, molti, essendo nella stramaggioranza mercenari o galli con nulla voglia di combattere e vedendo le Alpi, scapparono via.
Molti morirono, ma con quella mossa, oltre a impressionare generazioni future e lasciare perplessi i romani dell´epoca, si assicuró che gli uomini del suo esercito erano sufficientemente forti. Inoltre, questa non mi sembra l´azione di un codardo.
Furono in gran parte questi uomini quelli che combatterono nella terza linea di combattimento a Zama, erano 20.000 a Zama, 35.000 nelle Alpi.
Alessandro non dimostró mai di essere un buon comandante navale, perché non combatte nessuna battaglia navale (se mi sbaglio per favore ditemelo).
La mossa che piú mi impressiona di Alessandro fu l´assedio di Tiro.
Alessandro, perse migliaia di uomini nell´India, altri migliaia di uomini nell´ Egitto e avrebbe perso altri migliaia di uomini nel suo progetto di conquistare l´Arabia.
Se sei cosí dotto come dici di essere, dovresti sapere che il numero, generalmente é quello che importa di meno in una battaglia, bensí la strategia, la tattica, l´organizzazione dei rifornimenti e l´approvvigionamento, l´equipaggio degli uomini, conoscenza del modo di pensare dell´esercito e la pianificazione esaustiva prima di una battaglia sono il fondamentale per trionfare nella battaglia.
Perció, la storia che i persiani erano molti(sei stato capace di dire un esercito di un milione) non me ne puó fregare di meno.
Sopratutto perche la Persia era in decadenza con Dario III, un nemico temibile, ma in decadenza, con un esercito non professionale e...ma te lo abbiam gia detto ripetutamente....DAI!!
Nessuno ha detto che Alessandro valga niente, anzi, da piccolo lo consideravo il migliore per il semplice fatto che é quello che piú si sente parlare, poi, dopo migliorare notevolmente le mie conoscenze nell´arte della guerra e nella storia antica, vedo che Annibale é superiore ad Alessandro in tutti gli aspetti, ma senza dubbio, Alessandro é uno dei piú grandi generali della storia.
Poi, l´esercito di Alessandro non lo creó lui, lui usó con piú logica la cavalleria (propio perché era un grande generale) di suo padre, ma suo padre, Filippo II fu quello che modernizzó e creó dal nulla l´esercito macedone.
Poi Alessandro, nelle poche opportunitá che ebbe di dimostrare di essere un grande statista o politico come Annibale e Scipione, risultó che i suoi progetti politici lo mettevano in confronto con i suoi generali, con la sua madre patria e con la popolazione della Grecia, cosa che Annibale e Scipione non fecero mai, ma furono entrmbi traditi dai propi senatori, estranei tutti alla realtá del mondo circondante e invidiosi della popolaritá raggiunta da Annibale e Scipione nel popolo.
Roma non assunse caratteri ellenistici propiamente detti (cioe, mescolanza di grecitá e asia) bensí aspetti della grecia, non propiamente ellenistici.
Con Alessandro si segnó l´inizio dell´Ellenismo e la definitiva decadenza culturale e politica della Grecia.
Con Annibale e Scipione, si procedette alla formazione dell´impero piú glorioso mai esistito sulla Terra e che ha segnato la nostra cultura per secoli e dalla quale noi discendiamo, il modo di pensare, essere, stato attuale, si basano su Roma, latinitá e grecitá. Non ellenismo.
Perció la contesa tenuta tra Annibale e Scipione é piú fondamentale é impattante per noi che Alessandro, che peró suscita piu passioni nella gente che non se ne intende della storia antica.
Poi, con la storia del 90%. É NOTO CHE NAVI GRECHE RAGGIUNSERO LA BRITANNIA, COMMERCIAVANO CON ASIDUITÁ NELLA GALLIA E NELL´AFRICA, CHE CONOSCEVANO MOLTO BENE LA SARMATIA E IN PRATICA TUTTA L´EUROPA.
perció, Alessandro, il cui massima estensione raggiunse fú: Asia Minore, Egitto, Turmenistan (solo una piccola parte) e il controllo dell´Indo, perché l´India non la conquistó mai, senno, come detto, le terre che circondavano il fiume Indo, che peró, dopo la sua ritirata, non era una zona ben controllata, con tantissimi capi locali e tribú.
Poi le poleis greche erano stati dipendenti da Alessandro.
Perció a me non viene il 90% del mondo conosciuto, che peró é un dato che non serve per paragonare due generali a mio modesto parere.
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Come i nostri predecessori gli indiani ci accomuna un certo timore del sesso un eccesso di lamentazione per i morti e un costante interesse per sogni e visioni- JIM MORRISON