"Antipatro, il reggente di Macedonia, scese in Tessaglia e poi nel Peloponneso, ove portò soccorso a Megalopoli, assediata dal re spartano Agide III. Questi si ritirò allora sulle alture a sud della città, ma qui fu raggiunto da Antipatro; nello scontro, sanguinosissimo per entrambe le parti, Agide morì da eroe (autunno del 331). Antipatro chiese agli Spartani solo un modesto numero di ostaggi (50, che però per Sparta non erano pochi), e Alessandro, investito dalla Lega ellenica del compito di giudicare, si limitò a fissare un risarcimento da parte di Elei ed Achei a Megalopoli". (D. Musti, Storia greca, Bari 1989, pag. 643).
Le fonti antiche sono: Eschine, Contro Ctesifonte 164; Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, XVII, 48, 1-2; 62 sg.; 73, 5; Curzio Rufo, Storie di Alessandro Magno, VI, 1; Plutarco, Vita di Demostene, 24; Arriano, Anabasi di Alessandro, II, 15, 2; Giustino, Epitome delle Storie filippiche, XII, 1, 6-11.
I più dettagliati sono Diodoro e Curzio Rufo; secondo quest'ultimo i morti furono 5300 Spartani e 1000 Macedoni (Diodoro concorda sui morti Spartani ma ne indica invece 3500 per Antipatro).
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)