00 11/09/2019 22:53
Ebbene, forte dei patti di non aggressione firmati ad inizio Campagna con le varie potenze orientali, dopo aver mercanteggiato un pochino con Britanni e Cartagine riesco ad ottenere -come da strategia- ulteriori patti di non aggressione e, perciò, comincio a radunare gli eserciti a NORD mentre mi imbarco da Apollonia verso Brindisi.
Avevo, preventivamente, mandato spie in Italia e in Svizzera, miei obiettivi più prossimi, e notando che Roma non aveva disposto alcun battaglione in quelle zone mi convinco definitivamente che le loro truppe fossero tutte quante in Francia e a ridosso della Spagna.
Procedo abbastanza spedito con i miei 3 eserciti da SUD e 4 da NORD, lasciandone 1 a Pella, 1 ad Atene e 1 al confine con il Ponto e il regno di Pergamo come backup, e faccio carne da macello di tutte le guarnigioni (poracce) che mi si parano davanti.
Restavo, però, debole sulle isole siccome non possedevo alcuna flotta, e l'Urbe ci aveva messo veramente poco a mettermi alle strette a Karalis...ma, per la serie "aiutati che Dio ti aiuta", succede che Pergamo ed Egitto (i miei primissimi partner commerciali nonché firmatari di alcuni dei suddetti patti di non aggressione) dichiarano guerra all'Urbe totalmente a random (mi piace pensare che l'abbiano fatto per sostenere me anche se non siamo legati da alcun tipo di alleanza militare o difensiva). Dunque, mandano le loro navi a costeggiare le mie isole e proteggono le mie città dagli assalti dei legionari senza che io avessi chiesto alcunché 🤣🤣. Preso da un moto di magnanimità, conferisco ad ognuno dei miei "amici" dei pagamenti piuttosto ingenti (15k a ognuno) in un singolo turno, per "ringraziarli".
Intanto, a terra i miei eserciti di opliti fanno man bassa di Hastatii e Principes e così riesco a impadronirmi di tutta la Gallia e di buona parte della Spagna.
La guerra, però, ha letteralmente fatto a pezzi la mia economia e, non di meno, ha totalmente prosciugato le mie casse (ho dovuto radere al suolo e ricostruire una cosa come 15/20 insediamenti) ma, se non altro, posso dire di aver ridotto al silenzio l'avversario che mi preoccupava di più. Attualmente, infatti, Roma possiede giusto quell'isoletta che sta fra la Sardegna e la costa iberica, mentre i suoi eserciti cercano di sfondare a Numantia, dove negli ultimi turni sto piazzando rinforzi.
I veri problemi, mentre cerco di risollevare il mio regno dal baratro delle perdite e delle tasche bucate, ce li ho all'interno. Dal nulla (non ho veramente capito in che modo ciò sia potuto accadere) assieme alla mia famiglia e alla dinastia "rivale" (che fino a quel momento ero riuscito a tenermi molto stretta grazie ad oculate scelte amministrative e matrimoni politici) è apparsa un'altra fazione che, non te lo dico neanche, ha destabilizzato tutta la mia gestione. La soluzione, pensavo, potrebbe essere quella di passare da "regno" a "impero" (che mi fornirebbe un discreto bonus alla lealtà degli altri schieramenti) visto che sto rischiando la guerra civile ogni 5 turni (sono costretto a praticare il "assicura lealtà" ogni volta che posso); purtroppo, però, l'RNG del gioco non mi aiuta dal momento che continua a farmi spawnare candidati delle due famiglie rivali e mai appartenenti alla mia, il che mi impedisce di aumentare l'influenza della mia dinastia che resta ancorata al 55-60% quando, in realtà, servirebbe il 65.
L'unica nota positiva di tutto questo ambaradan, comunque, è che dopo aver messo a nuovo le città la mia economia è risorta leggermente più forte di prima.