00 24/09/2019 16:00
Nessuna falange. Mazzate contro mazzate, eroe contro eroe, dei contro dei, eroe contro dio (e spesso vince l'eroe). Quasi nulla la cavalleria (almeno Omero non sa come usare i carri da guerra che diventano tipo taxi: portano il re nel punto dello scontro, il re scende e combatte a piedi, il carro va via, o l'auriga, o un secondo guerriero, offre supporto, a volte con arco o scagliando lance, oppure si allontana tornando in campo per recuperare l'eroe vittorioso o in fuga). Probabilmente, in realtà, i carri dovevano essere usati come facevano Egizi e Ittiti nello stesso periodo. In effetti, Omero però chiama i Troiani "domatori di cavalli" quindi questi dovevano usarli in qualche modo, ma poi spuntano i soliti "taxi equini". Anche le Amazzoni, che arrivano dopo la morte di Ettore in appoggio a Priamo, dovevano essere cavalieri ma poi la stessa regina Pentesilea scende da cavallo e mazzuola a piedi facendo una strage fino a farsi ammazzare da Achille, che poi la violenta da morta.

Gli arcieri hanno una brutta fama: codardi che combattono a distanza nascondendosi (Paride è il prototipo) contro gli eroici guerrieri che si affrontano con spade e lance. Nell'Odissea invece Ulisse è valente arciere e se ne vanta (mentre questa sua bravura non appare mai nell'Iliade).

In verità si sa poco e niente delle guerre dei Micenei.
[Modificato da Antioco il Grande 24/09/2019 16:01]
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)