00 01/06/2013 13:29
Re:
Antioco il Grande, 01/06/2013 13:02:

No, problemi no. A scuola sapevano che adoravo la storia (elementari, medie e liceo) e ne approfittavano (o sfruttando le mie conoscenze per farsi belli con la maestra, alle elementari, o richiedendo chiarimenti, o mandandomi "volontario" a farmi interrogare, al liceo). All'Università ho frequentato poco e nessuno s'è accorto di nulla o quasi (ma la mia bella soddisfazione nell'essere l'unico della classe a saper collocare geograficamente Megara con compiacimento del vecchio prof di storia greca ed oooooooooooohhhhhhh di stupore dei compagni di corso me la sono presa! Come alla specialistica quando parlai per un'ora di Tucidide, davanti ai colleghi, per una dimostrazione didattica, e non fermandomi nemmeno per il black out. Da quel giorno il gruppo dei supersecchioni/lecchini, loro per davvero lecchini, mi accolse come membro onorario concedendomi anche di scambiare due parole con loro).

Senza contare che la storia è l'unico punto su cui riesco a zittire mio cognato che si reputa "tuttologo", ma arrivato alla storia greco-romana si deve arrendere davanti a me (sono un po' immodesto!).



Grande Antioco![SM=g8335] Sei laureato in storia antica immagino?


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale