00 21/02/2014 16:56
Re:
boboskus, 2/5/2014 11:09 PM:

scusate il necroposting....
volevo sottolineare che la piega che la discussione ha preso è la stessa che si creò tra calvinisti e cattolici e/o protestanti.
la base del calvinismo è proprio la predestinazione e l'inesistenza pratica del libero arbitrio. e il successo è ovviamente una prova della benevolenza a cui si è destinati.
per quanto riguarda la domanda principale, la mia opinione è semplice:
io ci credo.




Un buon necroposting,ti seguo e necroposto anche io:
Per me è la realtà ad essere illusoria e noi stessi siamo tutt'uno con l'essere supremo, semplicemente siamo parti di un unicum a livello cosmico che è l'universo, che sperimenta se stesso soggettivamente, essendo che la materia tende naturalmente alla vita. L'universo materiale (alias velo di maya) è talmente tanto contingente, relativo e fallace, che se dovessi prendere un cervello umano e collegarlo a un computer che da gli stessi stimoli che il cervello riceve dal corpo nella vita comune, l'io che abita quel cervello sarebbe al 100% convinto di trascorrere una vita normale pure non avendo un corpo. E non è una prospettiva inquietante in quanto se inquieta questo, dovrebbe inquietare anche la "vita reale". Ergo la vita non esiste e tantomeno la morte, e anche la paura della stessa, che sta alla radice di buona parte delle religioni abramitiche e di qualsiasi tipo di morale, è una panzana. Questo porta a una conclusione semplice, la morale è una presa in giro, e il bene e il male non esistono, quindi possiamo fare come straminchia ci pare in stile superuomo di Nietzsche? In parte, poichè se le emozioni esistono, e si distinguono in odio/amore principalmente, se amiamo noi stessi dobbiamo amare l'essere supremo, quindi amare il Tutto, ergo agire in modo corretto e distaccato, senza godere dei frutti delle nostre azioni, nella vita e nei confronti degli altri "io". Se scegliamo l'odio, significherebbe odiare se stessi e scegliere la non esistenza, dato che è impossibile scegliere di non esistere (anche se l'argomento si può approfondire ma ci vuole troppo), e bada, non morire, ma non esistere, va da se la conclusione che siamo spinti per natura verso un agire retto e positivo, e qualsiasi distorzione di questo agire fa solo danni.