00 19/04/2013 16:26
Eh lo credo bene...però sono soddisfazioni dai ^^

Una piccola aggiunta per evitare equivoci, il potere asburgico in Austria comincia già dalla travagliata acquisizione dei ducati d'Austria, Stiria e Carinzia da parte di Rodolfo I Re di Germania ( già Conte d'Asburgo, erano svevi di origine ), nel XIII secolo durante l'interregnum seguito all'estinzione degli Hohenstaufen ( dei quali gli Habsburg erano stati vassalli fedeli ).
La dinastia degli Asburgo d'Austria è così chiamata a partire da Ferdinando I per evitare fraintendimenti con il ramo spagnolo. Inoltre la dinastia asburgica austriaca propriamente detta "finisce" formalmente con Carlo VI e l'unione della figlia Maria Teresa con Francesco di Lorena, da cui la dinastia d'Asburgo-Lorena che durerà fino alla fine della prima guerra mondiale.
[Modificato da Legio XIII gemina 19/04/2013 17:35]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale