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La storia della Cina inizia nel II millennio a.C., ed è con questa Dinastia Xia che si ha ad esempio il primo codice di leggi cinese, che verrà poi tramandato ed ampliato fino all'epoca mongola ed oltre.
Con la dinastia Shang (seconda metà del II millennio a.C.) in Cina si diffondono la metallurgia di bronzo, piombo ed oro; è adottato l'arco come arma e nascono i primi "eserciti feudali".
Sotto la dinastia Zhou (XI-VIII sec. a.C.) viene introdotto l'uso della moneta, e raggiungono livelli tecnici superlativi la metallurgia del bronzo e del ferro, l'ingegneria idraulica e l'agricoltura intensiva. Nasce la burocrazia, e sotto questa dinastia vivono alcuni dei filosofi cinesi più celebri, come Confucio, Lao Tzu, Meng Ko e Mo Ti.
Sotto la dinaztia Zhou si rivoluzionò la filosofia militare, da duello tra nobili (come accade nella cultura greca pre-classica, ad es. i duelli tra gli eroi omerici), si passa alle battaglie campali tra eserciti che, in questo periodo, arrivano a veder schierate formazioni da oltre 100.000 uomini per ciascun condottiero, corazzati in cuoio, corno, ferro e bronzo, ed armati di archi, spade, lance ed alabarde.
Tra il V ed il III secolo a.C. abbiamo il periodo "degli Stati combattenti", seguito al termine della dinastia Zhou, in cui si affina la pratica militare cinese, che conseguentemente porta ad una nuova evoluzione dell'arte della lavorazione del ferro, che sostituì completamente il bronzo negli impieghi militari.
In questo periodo abbiamo inoltre nuovi sviluppi in campo cultural-filosofico con Han Feizi e le cosiddette "Cento scuole di pensiero".
Al termine di questo periodo si ha l'unificazione della Cina sotto il leggendario condottiero Ying Zhèng, fondatore della dinastia Qin e primo imperatore (Shi Huang Di).
Sotto Shi Huang Di abbiamo non solo l'unificazione della Cina in un unico regno che contava 40 milioni di abitanti, ma anche la creazione di opere monumentali come la prima Grande Muraglia e centinaia di canali navigabili che univano le grandi arterie fluviali cinesi.
Huang Di abolì il regime feudale e l'impero fu diviso in 36 governatorati, amministrati ciascuno da un governatore civile e da un governatore militare, entrambi di nomina imperiale. Il governatore civile era superiore a quello militare, ma veniva assegnato a un altro governatorato dopo alcuni anni per prevenire la ricostituzione di una base di potere di tipo feudale; inoltre in ogni governatorato veniva nominato un ispettore, con l'incarico di riferire all'imperatore sull'operato dei due governatori e di risolvere le eventuali dispute tra di essi. I governatorati erano poi divisi in distretti, anche questi retti da funzionari di nomina imperiale.
Le unità di misura furono standardizzate come i caratteri di scrittura, imposti a tutto l'impero unificando per la prima volta la scrittura cinese.
Per la tomba di Huang Di venne costruito l'imponente "esercito di terracotta".
Alla dinastia Qin, crollata alla morte di Shi Huang Di a causa di rivolte delle nobiltà degli Stati da lui sconfitti, seguì la dinastia Han, che regnò dalla fine del III secolo a.C. fino a quasi la metà del III secolo d.C.
Sotto la dinastia Han l'impero cinese estese la propria autorità su Vietnam, Asia centrale (fino alla Battriana e quindi ai territori di Saka, Parti e Sarmati), Mongolia e Corea; fu scoperto e diffuso l'uso della carta.
I membri dell'amministrazione venivano scelti tra quanti frequentavano l'università imperiale, e la tassazione era basata su due principali imposte, quella sulla terra, che prevedeva il versamento di un quindicesimo del raccolto, e del testatico, che corrispondeva ad un trentesimo.
[Modificato da Xostantinou 19/03/2013 11:52]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”