Momento stupendo delle guerre greco-puniche, non capisco perchè la discussione non abbia ancora preso il volo. Personalmente non ho mai capito bene se Agatocle sia ritornato in Sicilia perchè i Cartaginesi lo avevano sconfitto in Africa, come spesso viene scritto in maniera vaga ( anche se mi sembra improbabile, visto che lui stesso li aveva sconfitti più volte in campo aperto ad aveva conquistato loro diverse città tra cui la ricca Utica ad un passo da Cartagine con tanto di navi ), o se il suo ritonro sia stato imposto esclusivamente dalle rivolte a "casa". Le mie ipotesi a questo punto sono le seguenti: o Cartagine non era poi così sguarnita, oppure il suo assedio avrebbe comportato un'attesa troppo lunga per Agatocle.
A questo aggiungerei anche un altra domanda, quanto sono stati sfortunati i Cartaginesi nelle guerre greco-puniche? Sono andati sempre vicinissimi a conquistare Siracusa, ma c'è sempre stato qualcosa di imprevisto che li ha bloccati. In caso di loro vittoria la storia dell'occidente sarebbe probabilmente cambiata ancora più radicalmente che a seguito della conquista siracusana di Cartagine.
p.s. comunque troppo divertente la vicenda di Ofella e Agatocle...gli antichi ( e certo non solo loro ), non andavano certo troppo per il sottile lol!
[Modificato da Legio XIII gemina 10/09/2012 13:04]
« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »
Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I
« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »
Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784
« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »
Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172
« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »
Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti
« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »
Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale