Se esistevano le fabbriche imperiali nel tardo impero, figurati se non c'era qualcosa di simile ai tempi della fine della repubblica-inizio impero
Beh, se una cosa esisteva nedurante il tardo impero, non si può dire che esisteva anche durante la repubblica.
Se così fosse, uno potrebbe dire:'La lorica sgmentata esisteva durante i primi secoli dell'impero, figarati se non c'era qualcosa di simili ai tempi della repubblica' e così via.
Non mi sembra un buon modo per analizzare ed interpretare il mondo antico.
E poi, sicuramente le fabricae non erano delle fabbriche come le intendiamo noi oggi, con catene di montaggio che sfornano oggetti in serie tutti uguali.
Probabilmente si trattava di luoghi con molti artigiani dediti alla produzione di armi e armature per l'esercito, ma sicuramente i prodotti saranno stati vari e non standard.
Per Antioco.
Nel XVIII libro, Polibio dopo aver narrato la battaglia di Cinocefale, fa un confronto tra falange macedone e legione manipolare.
Sullo schieramento dei romani, la mia traduzione riporta questo:
"...i soldati romani, armati, occupano uno spazio di tre piedi. Il loro modo di combattere prevede una notevole possibilità di movimento di ogni singolo uomo che, per proteggere il proprio corpo dietro lo scudo, in ogni istante deve potersi spostare al momento del colpo; inoltre combattono con la spada di taglio e di punta. E' perciò evidente che lo spazio libero e la distanza tra i soldati tra l'uno e l'altro dovrà essere di almeno tre piedi di fronte e di lato, se devono essere impiegati vantaggiosamente al bisogno. Da ciò deriva che un solo romano viene a fronteggiare due falangiti..." (Precedentemente Polibio aveva detto che gli uomini della falange occupano ciascuno uno spazio di tre piedi, e che sono uno a fianco all'altro).
Da questo passo, io deduco che
1) tra la testa di un romano e quella di un'altro romano (sia che fosse dietro, d'avati o di lato) ci sono 6 piedi = 1,8 metri, 3 piedi di spazio più 1,5 piedi (dalla spalla alla testa) per due uomini.
Formazione molto aperta. Tra un uomo e l'altro, volendo, ce ne starebbe un altro.
2) Il gladio era usato sia di punta che di taglio (e lo spazio serviva anche a quest'ultimo uso.
E' giusta la traduzione?
Se così, mi sorgono però dei problemi:
1) in questo modo un manipolo di 120 astati/principi, schierato su 6 ranghi per rendere possibile il lancio dei pila ( vedi
www.warfare.it/tattiche/salva_pila.html e
www.warfare.it/tattiche/legione_romana_camillana.html dove però si presume che i legionari stiano vicini)
occuperbbe un fonte di 1,8 metri*20 uomini= 36 metri.
2) Un manipolo di triari era composto da 60 uomini anche quando i manipoli degli altri ordini erano più grossi, lo dice Polibio esplicitamente nel libro VI).
I Triari intervenivano se astati e principi erano sconfitti, per cercare fermare l'avanzata del nemico vittorioso.
Per far questo erano equipaggiati con aste da urto.
Ma quest' arma, secondo me, preseppone uno stile di combattimento chiuso, non aperto.
Se così fosse, visto che i triari dovevano coprire la stessa estnsine di fronte degli altri manipoli (condizione indispensabile per fermare il nemico con un muro di lancie, credo), ne risulta che un manipolo di triari si schiera su solo 1,5 ranghi! (60 uomini / (36 metri/0.9 metri a uomo).
Non mi sembra una gran barriera!
E allora?