La nascita delle legioni romane

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IMPERATORE MARCOAURELIO
00sabato 14 aprile 2007 19:28
Nei primi anni della repubblica(fino alla fine delle guerre sannitiche circa)i romani usarono lo schieramento oplitico,la tattica militare usata dalle polis greche,per combattere i nemici nell'italia antica(Latini,Volsci,Galli ecc).Perke poi si è passati alla tattica manipolare,e quindi alla nascita delle legioni?perke si è deciso di abbandonare lo schieramento oplitico,che aveva portato cmq grandi vittorie per i romani,soprattuto nella guerra contro i Latini?

[Modificato da IMPERATORE MARCOAURELIO 14/04/2007 19.30]

P.Scipion
00sabato 14 aprile 2007 19:51
1) Maggiore flessibilità
2)COsti di reclutamento più bassi
3)Tecniche di combattimento più efficaci
IMPERATORE MARCOAURELIO
00sabato 14 aprile 2007 20:02
per maggior flessibilità che intendi?e perche i costi di reclutamento erano piu bassi? [SM=x506639]
davide.cool
00sabato 14 aprile 2007 20:04
veramente l'abbandonarono perchè la legione non era più come un unico blocco come quella oplitica ma divisa in più unità, dette manipoli, ognuna delle quali aveva una certa autonomia e poteva essere utilizzata facilmente ove fosse necessario senza creare lesioni al resto dello schieramento [SM=x506637]
Lucio Cornelio
00sabato 14 aprile 2007 21:20
Re:

Scritto da: IMPERATORE MARCOAURELIO 14/04/2007 19.28
Nei primi anni della repubblica(fino alla fine delle guerre sannitiche circa)i romani usarono lo schieramento oplitico,la tattica militare usata dalle polis greche,per combattere i nemici nell'italia antica(Latini,Volsci,Galli ecc).Perke poi si è passati alla tattica manipolare,e quindi alla nascita delle legioni?perke si è deciso di abbandonare lo schieramento oplitico,che aveva portato cmq grandi vittorie per i romani,soprattuto nella guerra contro i Latini?

[Modificato da IMPERATORE MARCOAURELIO 14/04/2007 19.30]




Essenzialmente perchè era difficile combattere in zone montuose o comunque non pianeggianti in una formazione di tipo oplitico.


Gli aspri territori apenninici non erano adatti alle falangi.
rhaymo
00sabato 14 aprile 2007 23:28
Re: Re:
se nn sbaglio furono proprio le guerre sannitiche a evidenziare i problemi dello schieramento oplitico in territorio non perfettamente pianeggiante.
Tito Flavio
00domenica 15 aprile 2007 10:33
Re: Re: Re:

Scritto da: rhaymo 14/04/2007 23.28
se nn sbaglio furono proprio le guerre sannitiche a evidenziare i problemi dello schieramento oplitico in territorio non perfettamente pianeggiante.

credo che fu anche la batosta che i romani subirono dai galli ad indurre ad abbandonare definitivamente la formazione oplitica,ormai diventata obsoleta,la formazione manipolare era più flessibile nel senso che era più adatta a combattere nelle zone montuose e impervie e aveva meno problemi,insomma dovunque si combatteva era efficace mentre la formazione oplitica in montagna steccava
IMPERATORE MARCOAURELIO
00lunedì 16 aprile 2007 19:11
ok grazie ragazzi. [SM=g27960] [SM=x506627]
Zimisce
00sabato 21 aprile 2007 12:37
Re: Re: Re:

Scritto da: rhaymo 14/04/2007 23.28
se nn sbaglio furono proprio le guerre sannitiche a evidenziare i problemi dello schieramento oplitico in territorio non perfettamente pianeggiante.




Quoto. Il territorio montuoso dei Sanniti non era l'ideale per una falange oplitica. Per questo si decise di adottare un esercito più flessibile e mobile.
lucius, prima lancia
00martedì 24 aprile 2007 18:41
l'idea della falange è quella che ogni uomo deve preteggere il compagno al suo fianco quindi con la premessa di essere su uno stesso livello. i grandi scudi, le lunghe lance, le pesanti armature erano l'ideale su territori spianati o anche in discesa della grecia nei quali si poteva attendere pazientemente il nemico con la razionalità ateniesa o caricare con la foga dell'esercito spartano. l'italia romana era un territorio boscoso dove le lance erano un impiccio, paludoso dove le armature e gli scudi pesanti erano un vero ostacolo. per questo si optò prima su varie milizie (veliti, astati, triari, ecc.) flessibili, poi su una sola unità principale (la coorte legionaria) affiancata da ausiliari col compito di infliggere danni a distanza o ravvicinati e poi arretrare per lasciare il grosso del lavoro alla leggendaria testuggine romana. l'idea della testuggine è una rielaborazione della falange macedone o greca anche se il ruolo della protezione divenne ancor più intenso: infatti l'oplita poteva riuscire a combatere solo mentre la forza romana era il lavoro di squadra.

spero di essere stato esauriente.
Celioth
00martedì 24 aprile 2007 21:51
I romani, come sappiamo, risiedevano nell'attuale zona del Lazio. Usando una tattica a falange, si ritrovavano ad affrontare senza difficoltà e ne svantaggi le popolazioni a se vicine, tra cui Latini ed Etruschi e varie altre popolazioni che abitavano in pianura.
C'era però una cosa che accomunava questi due popoli: il dover scontrarsi in pianura, perchè la falange era li che poteva combattere, e non altrove. La falange aveva bisogno di formare una lunga linea ininterrotta di uomini, lance e scudi, ed era quasi impossibile da manovrare: ma di manovre non ce ne erano bisogno su terreni pianeggianti, dove questa tattica poteva essere utilizzata al meglio senza problemi.
Entrambe le popolazioni che si scontravano, quindi, si incontravano sempre su terreni pianeggianti fatti apposta per la falange.
Ma quando i romani si ritrovarono ad affrontare popolazioni montane come Sanniti, Umbri (e altre di cui ora non mi viene il nome), ci si rese conto dei grani limiti che la falange aveva: la sua poca manovrabilità non la rendeva per niente adatta a combattere su terreni scoscesi, collinosi o boscosi.
Una falange, come già detto, deve essere una linea ininterrotta di lance e scudi, e con "ininterrotta" intendo che non deve avere nessun dislivello troppo forte e ne alberi o rocce in mezzo che possano interrompere la linea.
Quindi, quando i romani subirono enormi sconfitte in montagna, capirono che era venuto il momento di cambiare strategia, e per questo si basarono sugli altri eserciti Italici per creare la loro macchina da guerra: la tattica manipolare romana.
Si può dire quindi che i "manipoli", intesi come gruppo di uomini oppure "tassello dell'esercito", sono stati in principio un'invenzione degli eserciti Italici che risiedevano nelle zone montane della penisola (e che proprio per l'abitat in cui risiedevano sono stati costretti ad evolvere il loro esercito in quella maniera), invenzione poi adottata e notevolmente migliorata dai Romani.

Beh, questo è tutto quello che so al riguardo [SM=x506627]
Alfredo79
00martedì 24 aprile 2007 22:55
mmm, però la Grecia non mi sembra un territorio granchè pianeggiante... [SM=x506638]
Celioth
00mercoledì 25 aprile 2007 00:10
Infatti gli eserciti si sceglevano i territori giusti per combattere, sapendo che per entrambi gli schieramenti era un vantaggio.
Sirius 21
00mercoledì 25 aprile 2007 00:11
Non è tanto che la tattica oplitica non fosse valida, secondo me. Tenete presente che la Grecia è una penisola montuosa, mica tante pianure! E poi proprio in pianura una falange compatta può essere aggirata da truppe più veloci.
La verità è che i romani compresero che esiste una tattica più efficace. Alla rigida solidità di una massa compatta di uomini, i romani sostituirono la manovrabilità e l'agilità di piccole unità di soldati. Questo concetto fu esaltato sempre di più nel tempo fino ad arrivare a tattiche basate addirittura sul singolo soldato.
La falange era troppo statica e obsoleta. Infatti, gli unici uomini che valorizzarono al meglio le tattiche falangitiche furono Filippo II e Alessandro di Macedonia. E ci riuscirono perché capirono l'importanza di affiancare alla falange eccellenti truppe leggere e una cavalleria di prim'ordine.
davide.cool
00mercoledì 25 aprile 2007 00:18
Re:

Scritto da: Sirius 21 25/04/2007 0.11
Non è tanto che la tattica oplitica non fosse valida, secondo me. Tenete presente che la Grecia è una penisola montuosa, mica tante pianure! E poi proprio in pianura una falange compatta può essere aggirata da truppe più veloci.
La verità è che i romani compresero che esiste una tattica più efficace. Alla rigida solidità di una massa compatta di uomini, i romani sostituirono la manovrabilità e l'agilità di piccole unità di soldati. Questo concetto fu esaltato sempre di più nel tempo fino ad arrivare a tattiche basate addirittura sul singolo soldato.
La falange era troppo statica e obsoleta. Infatti, gli unici uomini che valorizzarono al meglio le tattiche falangitiche furono Filippo II e Alessandro di Macedonia. E ci riuscirono perché capirono l'importanza di affiancare alla falange eccellenti truppe leggere e una cavalleria di prim'ordine.


TI dimentichi il dio, la folgore, il genio, rombo di tuono, il mago, il condottiero, il figlio di baal e didone, l'unico ed il solo Annibale! colui che rinnovò l'obsoleta tecnica oplitica macedone e la traformò in qualcosa di ultra mobile, agile e devastante
QUINTUS FABIUS MAXIMUS
00mercoledì 25 aprile 2007 00:29
Re: Re:

Scritto da: davide.cool 25/04/2007 0.18

TI dimentichi il dio, la folgore, il genio, rombo di tuono, il mago, il condottiero, il figlio di baal e didone, l'unico ed il solo Annibale! colui che rinnovò l'obsoleta tecnica oplitica macedone e la traformò in qualcosa di ultra mobile, agile e devastante

peccato che abbia fatto una fine indegna abbandonato da tutti esiliato dai compatrioti e consegnato al nemico a cui si è sottratto solo suicidandosi [SM=g27980]
Sirius 21
00mercoledì 25 aprile 2007 00:33
Non cominciamo a spammare. [SM=x506694]
Quintilianus
00mercoledì 25 aprile 2007 10:03
Re:

Scritto da: Celioth 25/04/2007 0.10
Infatti gli eserciti si sceglevano i territori giusti per combattere, sapendo che per entrambi gli schieramenti era un vantaggio.



Quoto Sirius, infatti sto discorso non mi convince. Questo che dici tu iavrebbe appunto dovuto favorire la nascita altre tecniche di combattimento.
Celioth
00mercoledì 25 aprile 2007 11:43
I Greci così facevano...mi sembra di averlo letti in un libro di storia: si scontravano in un terreno in precedenza scelto.

Se non erro nell'antica Grecia gli scontri tra città non avvenivano per conquista ma per "prove di forza".
Quintilianus
00mercoledì 25 aprile 2007 12:20
Penso che ogni scontro avesse comunque un preciso scopo di stabilire una supremazia.
CLVCIANUS
00giovedì 26 aprile 2007 00:05
CURIOSO CURIOOSO!!!!
[SM=g27981] [SM=g27981] [SM=g27981]
Ma come si potrebbe rendere questo in RTW? Voglio dire: in EB, che parte dal 272 a.c. cioè con la fine della conquista della penisola (Taranto e Reggio), l'esercito camilliano è formato da hastati (armatura leggera, pila e gladio), principi ( armatura, pila e hasta) e triari (armamento oplitico), è già diviso in manipoli e supportato da rorarii, leves e accensi. Più o meno nel 220 hanno posto la riforma polibiana, introducendo i veliti, equiparando hastati e principi ( pila e gladio) e de-oplitizzando i triari (fornendogli lo scutum e portandoli a terza linea di lanceri, utili in situazioni di crisi o aggiramento di cavalleria). Mentre quello manipolare-polibiano è l'esercito che affronta le guerre puniche, l'iberia e la grecia, fino ai tempi di Mario, quello camilliano o precedente dovrebbe affrontare i sanniti e le altre popolazioni italiche, unificando la penisola italica. Ora, se affrontando i sanniti sugli appennini si passa dalla falange al manipolo e dall'hasta al giavellotto, come va rappresentato questo a livello di gioco? Quali sono le fonti e informazioni storiche e archeologiche in nostro possesso? Come combatteva ed era organizzato l'esercito romano o latino del VI, V e IV sec.? [SM=x506639]

Quelli di EB mi hanno ricreato i camilliani o pre-polibiani in quel modo, costringendomi però a schierare in battaglia la linea dei PRINCIPES per prima (più utile perchè dotata di lancia, per fermare il nemico o la cavalleria), quella degli HASTATI per seconda (i pila e i gladi con minore armatura e difesa li uso meglio per riempire i vuoti nella prima linea o compiere assalti sui fianchi delle unità nemiche già impegnate dai principi), e quella dei TRIARII per ultima (sempre quando serve [SM=g27975] [SM=g27980] [SM=g27965] ).
Con la riforma polibiana questo cambia, passo da PRINCIPI-HASTATI-TRIARII a HASTATI-PRINCIPI-TRIARII, visto che ora dopo la salva di pilum e l'ingaggio con gli hastati si va meglio a far entrare in azione i principi per secondi dove serve ( e semmai i triarii per passione [SM=g27975] [SM=g27980] [SM=g27980] [SM=g27965] ). Questo mi dura contro greci, punici e galli finchè Mario Er Burino detto "Terzo Fondatore" non abolisce i limiti di censo e da inizio alla pacchia legionaria. [SM=x506635]

In breve, in EB hanno reso quello camilliano una sorta di esercito in evoluzione, cioè in una fase quasi conclusiva di trasformazione da latino-sannitico a polibiano, di cui ci aveva già fornito in origine la CA con il RTW vanilla. Ma quello che mi incuriosisce è: Come si possono rendere gli eserciti romani dalle origini proprio originali in latium alle guerre sannitiche e peninsulari e oltre, come era suddiviso e come andava in battaglia, nell'attesa trepidante e sbavante di ITALICA PENINSULA di Luciano B il Grande. [SM=x506633] .

Da quel poco che so, la denominazione HASTATI, PRINCIPES e TRIARII (e qui viene il bello: sbaglio o erano anche detti PILANI [SM=g27973] [SM=g27982] [SM=g27973] ) deriva dal ruolo che avevano in origine: hastati giovani poveri armati di hasta o lancia; principes o forza principale, la prima linea da combattimento, uomini a formare il fior fiore di zucca della legione; triarii (o pilani) armati di pila, veterani più esperti e benestanti, in azione quando e dove serve, roccia di ancoraggio dell'armata.

Questa denominazione sopravviverà sempre nel tempo, ma il ruolo, l'armamento e la posizione in battaglia cambierà a seconda delle necessità e dei nemici incontrati, verso un progressivo annichilimento delle distinzioni di censo (le masse di poveri non vogliono andare in battaglia disarmate, prendono coscienza del loro ruolo e l'esercito si organizza per un loro maggior impiego e importanza anche a livello tattico, sfruttando le occasioni offerte dal cambiamento e innovazioni negli stili di combattimento) fino all'armamento legionario a spese dello stato.

[SM=x506657] Sentitamente a chiunque comunque chicchessia possa rispondere anticipatamente spessatamente ringraziatamente ai miei dubbi sull'esercito romano originario. [SM=g27964] [SM=g27964] [SM=g27964]
Sirius 21
00giovedì 26 aprile 2007 11:21
Clvcianus, il tuo post mi fa venire il mal di mare! [SM=x506689]
CLVCIANUS
00sabato 28 aprile 2007 11:19
Re:

Scritto da: Sirius 21 26/04/2007 11.21
Clvcianus, il tuo post mi fa venire il mal di mare! [SM=x506689]


[SM=x506672] [SM=x506672]
Ho troppe domande da porre e mezzo neurone solo per formularle... [SM=g27966]
=Morgoth Bauglir=
00sabato 28 aprile 2007 14:46
ottimo post clucianus!
mi hai fatto veramente venire voglia di documentarmi [SM=x506627]
IMPERATORE MARCOAURELIO
00martedì 1 maggio 2007 20:23
ho un'altra domanda da porvi:Dopo alcuni anni si è deciso di riformare nuovamente le legioni con la riforma di Gaio Mario,nel 107AC:perke si è voluto questo cambiamento? [SM=x506659]
CLVCIANUS
00martedì 1 maggio 2007 20:48
Re:

Scritto da: IMPERATORE MARCOAURELIO 01/05/2007 20.23
ho un'altra domanda da porvi:Dopo alcuni anni si è deciso di riformare nuovamente le legioni con la riforma di Gaio Mario,nel 107AC:perke si è voluto questo cambiamento? [SM=x506659]



Principalmente perchè in Italia erano finiti i soldati. Tutti morti ad Arausio. [SM=x506635]
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