Il comandante e gli squali

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Augusto.Carducci
00giovedì 20 novembre 2008 11:39
Doug Stanton
TITOLO: Il comandante e gli squali

AUTORE: Doug Stanton

EDITORE: Tea

EDIZIONE/RISTAMPA: 2005

GENERE: ricostruzione storica

PREZZO: 8,00

VOTO:9

RECENSIONE: Nel luglio del 1945 all'incrociatore americano Indianapolis (1'196 uomini) viene affidata una missione segreta: trasportare "Little Boy" a Tinian nel Pacifico. Neppure il comandante, Charles McVay, sa che sta trasportando la prima bomba atomica che sarà poi sganciata a Hiroshima.
Compiuta la missione l'incrociatore fa rotta senza scorta verso Leyte, nelle Filippine. Tuttavia il destino incombe sotto forma dell'I-58, un sommergibile giapponese. Nella notte del 29 luglio l'Indianapolis viene colpito da due siluri, e affonda in 15 minuti.
Comincia così una spaventosa ordalia per i circa 850 sopravvissuti all'affondamento.
Senz'acqua e senza cibo, con solo due lance e pochi zatteroni ai naufraghi l'unica speranza rimane l'SOS lanciato prima dell'affondamento. Ma a causa di alcune lacunose direttive dell'US Navy e le mancanze di alcuni addetti del porto che non segnalano il ritardo i soccorsi si faranno attendere per ben 5 giorni.
Nel frattempo la nafta fuoriuscita dalla nave e le ustioni e ferite dovute all'esplosione dei siluri mietono le prime vittime.
Col passare dei giorni fame e sete si fanno sentire sempre più terribili, le scottature del sole dei tropici bruciano la pelle e gli occhi, l'acqua salata del mare provoca ulcere dolorosissime e corrode la pelle che diventa fragilissima.
All'alba del 31 luglio, secondo giorno in mare, una nuova spaventosa minaccia: squali. Attratti dal sangue e dalla miriade di corpi che si agitano sulla superficie del mare attaccano i marinai impotenti, prima indolenti, poi con sempre maggiore accanimento.
Una pinna, delle increspature sull'acqua, poi un urlo e l'uomo scompare.
Come se non bastasse tutto quest'orrore gli uomini impazziscono. La sete spinge molti a bere l'acqua di mare, che provoca scompensi chimici ed elettrici al corpo umano. Compagni di anni di guerra tentano di uccidere il loro vicino per un nonnulla, delle allucinazione folli uccidono decine e decine di persone.
La salvezza arriva da un catalina in volo di pattugliamento il 2 agosto, che scorge i naufraghi e lancia un SOS.
Ci vorranno tutte le giornate del 2 e 3 agosto prima di riuscire a recuperare tutti i sopravvissuti.
Il conto finale sarà terrificante: degli 850 scampati all'affondamento della nave solo 317 saranno i sopravvissuti alla spaventosa esperienza.
L'Us Navy incolpò il comandante (uno dei sopravvissuti) per l'affondamento della nave, anche se la maggior parte dei marinai e ufficiali erano con lui.
Egli si uccise, tormentato dal rimorso, nel 1968.
Augusto.Carducci
00giovedì 20 novembre 2008 11:39
by
memphe
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