31/01/2008 12:48 |
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| | | OFFLINE | Post: 13 | Registrato il: 31/01/2008 | Città: LECCE | Età: 33 | Sesso: Maschile | Miles | |
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Ragazzi ma nel senato potevano farne parte solo i patrizi quindi i cittadini romani , pero so anche che i galli fecero parte di questo organo.
sapete per caso quali altre popolazioni avevano diritto? i negri parteciparono mai? |
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31/01/2008 14:00 |
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| | | OFFLINE | Post: 3.526 | Registrato il: 24/01/2008 | Età: 33 | Sesso: Femminile | Praefectus Fabrum | Riconquistatore di Costantinopoli | |
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Potevano fare parte del senato,oltrei ai patrizi romani,anche le famiglie nobili di origini provinciali ma solo in epoca imperiale.Ad esempio i nobili romani della gallia narbonese potevano entrare in senato...ma ripeto:solo in epoca imperiale quando il senato aveva perso gran parte del suo potere.Pensa comunque che Traiano diventò imperatore pur essendo di estrazione pronvinciale(era iberico di origine).Per quanto riguarda gli africani non ho mai sentito parlare di un senatore di quella provenienza... |
31/01/2008 14:09 |
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| | | OFFLINE | Post: 7.868 | Registrato il: 18/02/2007 | Città: BARI | Età: 37 | Sesso: Maschile | Tribunus Laticlavius | Il Pagano | |
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Lucio Lucullo, 31/01/2008 14.00:
Potevano fare parte del senato,oltrei ai patrizi romani,anche le famiglie nobili di origini provinciali ma solo in epoca imperiale.Ad esempio i nobili romani della gallia narbonese potevano entrare in senato...ma ripeto:solo in epoca imperiale quando il senato aveva perso gran parte del suo potere.Pensa comunque che Traiano diventò imperatore pur essendo di estrazione pronvinciale(era iberico di origine).Per quanto riguarda gli africani non ho mai sentito parlare di un senatore di quella provenienza...
guarda che già dai tempi di Cesare (45 a.C.) ci furono senatori che erano puramente galli.....non dalla gallia Narbonensis bensì dal cuore della gallia che fino a 10 anni prima era terra straniera...infatti fu proprio Cesare ad inaugurare questa moda di inserire all'interno del senato romano anche i nobili provinciali
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31/01/2008 14:27 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.317 | Registrato il: 09/01/2008 | Città: VENEZIA | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio Primus Pilus | Il Peloponnesiaco | |
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Niceforo II, 31/01/2008 12.48:
Ragazzi ma nel senato potevano farne parte solo i patrizi quindi i cittadini romani , pero so anche che i galli fecero parte di questo organo.
sapete per caso quali altre popolazioni avevano diritto? i negri parteciparono mai?
I senatori all'inizio erano solo romani, ma dopo entrarono tutta quella aristocrazia provinciale che diede anche contributi di ottimi imperatori, basta pensare a Diocleziano di Spalato.
Ci furono imperatori galli, africani e delle provincie italiane.
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31/01/2008 16:08 |
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| | | OFFLINE | Post: 13 | Registrato il: 31/01/2008 | Città: LECCE | Età: 33 | Sesso: Maschile | Miles | |
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Tito Flavio, 31/01/2008 14.09:
guarda che già dai tempi di Cesare (45 a.C.) ci furono senatori che erano puramente galli.....non dalla gallia Narbonensis bensì dal cuore della gallia che fino a 10 anni prima era terra straniera...infatti fu proprio Cesare ad inaugurare questa moda di inserire all'interno del senato romano anche i nobili provinciali
si è vero fu proprio cesare cmq a me non risulta che ci fossero senatori africani o sbaglio?
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O NICEFORO,
DAVVERO FAMOSO,
DACCHE' FOSTI VINCITORE CON TUTTI I TUOI NEMICI,
TRANNE CHE CON TUA MOGLIE.
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31/01/2008 17:19 |
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| | | OFFLINE | Post: 7.868 | Registrato il: 18/02/2007 | Città: BARI | Età: 37 | Sesso: Maschile | Tribunus Laticlavius | Il Pagano | |
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Niceforo II, 31/01/2008 16.08:
si è vero fu proprio cesare cmq a me non risulta che ci fossero senatori africani o sbaglio?
dipende da chi intendi tu per africani.....se intendi i natii allora non credo...ma i romani che colonizzarono l'Africa si
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31/01/2008 17:45 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.317 | Registrato il: 09/01/2008 | Città: VENEZIA | Età: 33 | Sesso: Maschile | Centurio Primus Pilus | Il Peloponnesiaco | |
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Esatto non si intendano come africani indigeni, ma da romani che colonizzarono l'africa con la conquista di Cartagine, la provincia che è la nostra odierna diventò una delle più floride del territorio romano, visto che restò quasi sempre immune agli attacchi barabrici, solo un'attacco dovette subire: quello dei Vandali. |
31/01/2008 21:17 |
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| | | OFFLINE | Post: 872 | Registrato il: 26/02/2007 | Città: ANCONA | Età: 45 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Il Senato fino a Claudio fu un organo esclusivamente italico. I primi galli della Gallia comata et bracata, ossia la Gallia, Oltre la Narbonese, entrarono in senato con Claudio. Prima non c'era per un motivo molto semplice, fu Claudio a concedere la cittadinanza alla Gallia, e Vespasiano alla Spagna. Dopo Vespasiano vi fu un forte cambiamento nella composizione del Senato, vi entrarono molti provinciali, ma i 2/3 continuarono ad essere Italici, anche se la maggior parte erano di estrazione equestre, quasi estinte erano già le vecchie famiglie senatoriali del tempo di Cesare e Pompeo.
Anzi, sappiamo che alcune famiglie si rovinarono da sole, e dovettero essere sostenute dallo Stato per mantenere un po' di decoro. Altre come è noto caddero per l'opposizione agli imperatori di turno e nelle congiure.
Traiano era nato ad Italica, come Adriano, ma il nonno era nativo di Perugia, per non parlare del fatto che Italica stessa era popolata da discendenti dei legionari di Scipione.
Settimio Severo era africano invece, ma non negro, anche se la propaganda di qualche stato africano lo dipinge così.
Però è vero che non aveva alcun legame con l'Italia, sebbene sappiamo che suo nonno, un omonimo Settimio dei tempi di Adriano, era considerato quasi come un gentiluomo italico nei modi. Infatti prese subito iniziative a detrimento della penisola, per una maggiore uniformità di governo col resto dell'impero. Fece entrare nel senato molti africani, siriaci e orientali, il processò continuò per tutta l'epoca severiana. Comunque sappiamo che fino a Severo più del 50% del Senato era italico, e in genere i senatori gallo-spagnoli si alleavano agli italici piuttosto che ai prepotenti e melliflui senatori greco-asiatici.
Tuttavia, al tempo di Gallieno i senatori italici erano rimasti solo 1/3 degli del totale, e per di più molti erano di nomina recente, in quanto Decio e Valeriano prima di tutto, in qualità di censore quest'ultimo, si erano accorti della spregevole situazione in cui ormai il Senato versava.
Con Gallieno i senatori persero anche i comandi militari e si avviò ad essere ormai solamente una specie di consiglio municipale di Roma, situazione poi confermata e ulteriormente ridotta da Costantino e successori.
All'alba del IV secolo, stante la debolezza imperiale, il Senato, ormai interamente italico o italicizzato, per due motivi ben precisi:
1)molti senatori partirono per il senato di Costantinopoli, dove l'imperatore offriva rendite, ville, terreni, per non parlare delle migliori opportunità di carriera, pur di convincere i senatori di Roma a trasferirsi (in effetti costantino avrebbe preferito un trasferimento totale, ma non coatto). La maggior parte di coloro che partirono furono quelli con poco o nessun collegamento con Roma e l'Italia, e meno attenti alla tradizione. La quasi totalità dei senatori di origine orientale, che non si erano nel frattempo italicizzati tornarono nelle regioni d'origine;
2)quelli che rimasero, pochi, con forti interessi in Italia, e ormai da secoli in situ (il senato aveva cessato da tempo di essere considerato un grande onore ricercato dai magnati provinciali), anche se con antenati non italici, finirono per italicizzarsi e confondere i loro interessi con i senatori di più antica discendenza italica.
Il Senato sopravvisse poi alla caduta dello Stato romano, fino alla guerra greco-gotica, in cui orrende stragi diminuirono sempre più la sua consistenza ed importanza, e si suppone, i supersisti abbiano preferito ritirarsi a Costantinopoli durante i lunghi anni di guerra, o nelle ville magnatizie delle province italiane, senza più far ritorno a Roma.
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La speranza oltre la speranza... |
31/01/2008 21:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 846 | Registrato il: 11/09/2007 | Età: 31 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Beh,senza nulla togliere agli africani,ma penso che i pastori,gli egizi o i pochi superstiti dei cartaginesi non avrebbero avuto particolari doti per entrare a far parte di un'organo politico così importante come il senato.... |
31/01/2008 21:55 |
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| | | OFFLINE | Post: 7.868 | Registrato il: 18/02/2007 | Città: BARI | Età: 37 | Sesso: Maschile | Tribunus Laticlavius | Il Pagano | |
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Christof Romuald, 31/01/2008 21.17:
Il Senato fino a Claudio fu un organo esclusivamente italico. I primi galli della Gallia comata et bracata, ossia la Gallia, Oltre la Narbonese, entrarono in senato con Claudio. Prima non c'era per un motivo molto semplice, fu Claudio a concedere la cittadinanza alla Gallia, e Vespasiano alla Spagna. Dopo Vespasiano vi fu un forte cambiamento nella composizione del Senato, vi entrarono molti provinciali, ma i 2/3 continuarono ad essere Italici, anche se la maggior parte erano di estrazione equestre, quasi estinte erano già le vecchie famiglie senatoriali del tempo di Cesare e Pompeo.
Anzi, sappiamo che alcune famiglie si rovinarono da sole, e dovettero essere sostenute dallo Stato per mantenere un po' di decoro. Altre come è noto caddero per l'opposizione agli imperatori di turno e nelle congiure.
Traiano era nato ad Italica, come Adriano, ma il nonno era nativo di Perugia, per non parlare del fatto che Italica stessa era popolata da discendenti dei legionari di Scipione.
Settimio Severo era africano invece, ma non negro, anche se la propaganda di qualche stato africano lo dipinge così.
Però è vero che non aveva alcun legame con l'Italia, sebbene sappiamo che suo nonno, un omonimo Settimio dei tempi di Adriano, era considerato quasi come un gentiluomo italico nei modi. Infatti prese subito iniziative a detrimento della penisola, per una maggiore uniformità di governo col resto dell'impero. Fece entrare nel senato molti africani, siriaci e orientali, il processò continuò per tutta l'epoca severiana. Comunque sappiamo che fino a Severo più del 50% del Senato era italico, e in genere i senatori gallo-spagnoli si alleavano agli italici piuttosto che ai prepotenti e melliflui senatori greco-asiatici.
Tuttavia, al tempo di Gallieno i senatori italici erano rimasti solo 1/3 degli del totale, e per di più molti erano di nomina recente, in quanto Decio e Valeriano prima di tutto, in qualità di censore quest'ultimo, si erano accorti della spregevole situazione in cui ormai il Senato versava.
Con Gallieno i senatori persero anche i comandi militari e si avviò ad essere ormai solamente una specie di consiglio municipale di Roma, situazione poi confermata e ulteriormente ridotta da Costantino e successori.
All'alba del IV secolo, stante la debolezza imperiale, il Senato, ormai interamente italico o italicizzato, per due motivi ben precisi:
1)molti senatori partirono per il senato di Costantinopoli, dove l'imperatore offriva rendite, ville, terreni, per non parlare delle migliori opportunità di carriera, pur di convincere i senatori di Roma a trasferirsi (in effetti costantino avrebbe preferito un trasferimento totale, ma non coatto). La maggior parte di coloro che partirono furono quelli con poco o nessun collegamento con Roma e l'Italia, e meno attenti alla tradizione. La quasi totalità dei senatori di origine orientale, che non si erano nel frattempo italicizzati tornarono nelle regioni d'origine;
2)quelli che rimasero, pochi, con forti interessi in Italia, e ormai da secoli in situ (il senato aveva cessato da tempo di essere considerato un grande onore ricercato dai magnati provinciali), anche se con antenati non italici, finirono per italicizzarsi e confondere i loro interessi con i senatori di più antica discendenza italica.
Il Senato sopravvisse poi alla caduta dello Stato romano, fino alla guerra greco-gotica, in cui orrende stragi diminuirono sempre più la sua consistenza ed importanza, e si suppone, i supersisti abbiano preferito ritirarsi a Costantinopoli durante i lunghi anni di guerra, o nelle ville magnatizie delle province italiane, senza più far ritorno a Roma.
tutto perfetto ma non hai ricordato che Cesare nominò senatori alcuni capi tribù Galli di recente sottomissione,e che li presentò in Senato con grande stupore e indignazione degli astanti
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01/02/2008 15:03 |
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| | | OFFLINE | Post: 5.570 | Registrato il: 10/09/2007 | Città: ROMA | Età: 33 | Sesso: Maschile | Praefectus Castrorum | Roma Victrix | |
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Allora... per fare degli esempi: molti senatori deridevano Adriano quando entrò in senato a circa 20 anni per il suo accento spagnolo ( e siamo quindi attorno al 95-96 d.C) quindi era ancora fortemente italico, così come doveva essere fortemente italico, forse un po' meno ma sempre molto italico, il senato alla morte di Commodo.
Settimio Severo praticamente è stato l'uomo che ha distrutto l'impero, conducendolo verso l'orientalizzazione estrema, la militarizzazione eccessiva, l'anarchia militare, e l'inizio della trasformazione da principato a dominato, facendo così cadere ogni principio morale ( e quindi facendo cominciare ad accogliere a Roma religioni orientaleggianti tipo Mitra che destabilizzarono i fondamenti culturali... e tra questi secondo me va incluso anche il Cristianesimo).
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"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)
"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)
"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)
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01/02/2008 18:41 |
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| | | OFFLINE | Post: 902 | Registrato il: 31/10/2005 | Città: ALTINO | Età: 104 | Sesso: Maschile | Centurio | |
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Bhè, gia in epoca repubblicana il Senato era aperto anche ai plebei con i dovuti requisiti di censo... |
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