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IMPERO DI ARMENIA

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2014 11:27
06/11/2013 11:55
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Ciao a tutti ragazzi!
questa sezione la trovo di uno stimolante ed interessante che non mi scollego da 2 giorni!

vista la preparazione di molti utenti, colgo l'occasione per porre una domanda a cui alcuni utenti non sapranno davvero rispondere (esperienza pregressa non vogliatemene) altri invece potrebbero stupirmi.

L'impero di Armenia fu un florido impero, che entrò in contatto con Roma, ma non fu mai in guerra...vero?solo trattati commerciali o c'era qualcos'altro?


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Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi... Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V
27/04/2014 17:32
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L'Impero armeno(Re TigraneII) era schierato al fianco di Mitridate nelle guerre mitridatiche contro roma.
Insiene hanno cercato di fermare l'espansionismo romano nell'Asia minore e liberare la Grecia e l'Anatolia occidentale dall'occupazione romana che stava opprimendo le popolazioni.
con un po piu di fortuna e organizzazione tattica la storia sarebbe stata diversa e forse Roma sarebbe rimasta un piccolo staterello Barbaro ai margini del mondo civilizzato.(mia personale opinione)
28/04/2014 12:56
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un piccolo OT su un periodo differente :L'armenia cristiana dell'epoca delle crociate secondo me è una delle pagine più grandiose della Storia delle crociate. Splendidi cavalieri, forse i migliori combattenti dell'epica dell'Outremer.
[Modificato da Archita 28/04/2014 12:56]
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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28/04/2014 13:00
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Roma era in piena fase di espansione e con risorse umane e materiali virtualmente illimitate, già aveva assorbito la civiltà ellenistica ed era lo stato più avanzato del Mediterraneo. Il Ponto e l'Armenia avrebbero combinato poco, lo dimostra il fatto che il primo tutte le volte che combatté contro eserciti romani, anche ridotti e autonomi dal governo centrale, venne sonoramente sconfitto, senza contare che Roma e i suoi migliori generali furono costantemente occupati in gravi questioni interne che furono l'unica causa del prolungamento della vicenda pontica; mentre l'Armenia, pur essendo all'apice della sua potenza ed essendo riuscita anche a sconfiggere i Romani qualche volta in battaglia, non ebbe alcuna forza di resistere a Pompeo e dopo mezzo secolo divenne definitivamente uno stato satellite di Roma.
[Modificato da Legio XIII gemina 28/04/2014 14:02]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

28/04/2014 13:09
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sapevo che più che "satellite" fosse in ottimi rapporti commerciali, che ci fosse sudditanza si...ma vabbè!

@Archita, dimmi di più, se puoi/vuoi, mi farebbe molto piacere!


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Re:
Archita, 28/04/2014 12:56:

un piccolo OT su un periodo differente :L'armenia cristiana dell'epoca delle crociate secondo me è una delle pagine più grandiose della Storia delle crociate. Splendidi cavalieri, forse i migliori combattenti dell'epica dell'Outremer.



Si dice che i cavalieri bagratidi fossero i più forti del tempo. A seguito delle invasioni araba e selgiuchide dell'Armenia si rifugiarono in massa nell'Impero bizantino, tuttavia molti entrarono anche al servizio di diverse dinastie musulmane. Quando arrivarono i Crociati i cavalieri degli Armeni di Cilicia erano numerosissimi e si franchizzarono notevolmente nel modo di combattere, sotto i Fatimidi invece gli Armeni costituirono notevoli corpi di arcieri arrivando ad ottenere anche una forte influenza politica.

boboskus, 28/04/2014 13:09:

sapevo che più che "satellite" fosse in ottimi rapporti commerciali, che ci fosse sudditanza si...ma vabbè!

@Archita, dimmi di più, se puoi/vuoi, mi farebbe molto piacere!



Non che la cosa escluda l'altra, il caso dell'Armenia è particolare perché si trovò in seguito a fungere da stato cuscinetto tra Romani e Parti con tutte le complicazioni del caso, quello che intendevo dire è che dalla terza guerra mitridatica non fu più una minaccia di per se, essendo caduta definitivamente sotto l'influenza romana.
[Modificato da Legio XIII gemina 28/04/2014 14:38]


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Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Legio XIII gemina, 28/04/2014 13:12:



Non che la cosa escluda l'altra, il caso dell'Armenia è particolare perché si trovò in seguito a fungere da stato cuscinetto tra Romani e Parti con tutte le complicazioni del caso, quello che intendevo dire è che dalla terza guerra mitridatica non fu più una minaccia di per se, essendo caduta definitivamente sotto l'influenza romana.



Gli Armeni di Cilicia col loro regno: ho avuto il piacere di incontrarli in Medieval II: Kingdoms Crusades, nella mia campagna con Antiochia :)



L'Armenia antica dell'ultimo periodo fu contraddistinta dalla dinastia artasside, inaugurata da Artaxias I (o Artashes) nel 189-190 a.c., dopo che egli, con l'Armenia Maggiore, si era liberato dal protettorato seleucide iniziato nel 200 a.c. (quando Antioco III lo aveva fatto suo satrapo dopo aver fatto uccidere il sovrano armeno Oronte IV, ultimo della dinastia orontide).
Gli Artassidi regnarono dal 190 a.c. fino al I secolo a.c., quando con Tigrane II il Grande, l'ultimo di essi, l'Armenia arrivò ad occupare l'ampio territorio che andava dalla Cappadocia alla Giudea fino alla Media Atropatene, prendendo pure Antiochia dopo il disfacimento del regno seleucide.
L'impero armeno ebbe però breve durata, come già inteso da LegioXIIIGemina; da sempre l'Armenia era al margine dello scacchiere geo-politico, e dopo il disfacimento del suo impero tornò nell'ombra o quasi.


Armenia artasside al suo apogeo - I secolo a.c.

[Modificato da Iulianus Apostata 28/04/2014 16:57]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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deve essere stato comunque bellissimo....

grazie a tutti...


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ma Pompeo ha dato il colpo di grazia ad un'armenia già ridimensionata da Lucullo che, tra un filetto ed un barbera, ha sonoramente sconfitto eserciti ben più grandi dei suoi indisciplinati legionari ( che poi gli han fatto le scarpe )
04/05/2014 17:12
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gli armeni oggi sono quasi a rischio estinzione per la durissima repressione turca e curda specie ai tempi di Ataturk.
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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Bhe a rischio estinzione no...però c'è mancato poco...1,5 milionj armeni furono trucidati dai turchi con la manovalanza curda (poi anche loro massacrati in nome della pantaturchia).
La cosa peggiore ora è il negazionismo.


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gli armeni dal punto di vista culturale stanno quasi scomparendo, molti sono convertiti all'Islam per campare, altri sono emigrati. Una vera e propria forma di pulizia etnica di lungo periodo.
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!

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05/05/2014 01:01
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Gli Armeni, grande rappresentanza dell'etnìa caucasica, grande cultura che affonda le sue origini nella preistoria indeuropea. Anche io mi sento un pò armeno.

Quoto sul genocidio per mano turca e sull'oscurantismo.
[Modificato da Iulianus Apostata 05/05/2014 01:02]
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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grazie.
purtroppo interessi economici e revisionismo storico hanno mietuto altre vittime, ma, per fortuna molti stati, ( la prima fu la Francia,con la più grande comunità Armena in Europa; poi dopo il vaticano l'italietta nostra) hanno firmato il documento che sancisce come genocidio i fatti del 1914/15.
Mancano gli Usa, che non possono farlo per evidenti motivi di politica internzionale e bloccano così il riconoscimento internazionale.

quando la turchia ha chiesto di entrare in europa, molti parlamentari francesi(di origine armena) furono più che appoggiati nel chiedere il riconoscimento dei fatti del 14/15 come genocidio come clausola per l'entrata nella comunità.
e quando pochi mesi dopo, il parlamento varò la legge che perseguiva legalmente i negazionisti di questo genocidio, il primo del 900, io mi misi a piangere.


no non stiamo scomparendo, ci siamo e sempre ci saremo.
I System of a down
Charles Aznavour (Aznavourian)
Djorkaeff
Bhoghossian
Petrossian (campione mondiale italiano di non sò che tipo di combattimenti)
Egoyan....

ci siamo, ma finchè non verrà riconosciuto la verità, saremo lì ad aspettare.

grazie a tutti.
[Modificato da boboskus 17/07/2014 14:00]


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Ragazzi scusate l'intromissione,ma visto che si parla di Armenia allora...
nulla,tempo fa provai una mod che sbloccava questa fazione,io sinceramente sono rimasto deluso dalle unità che ci ho trovato.Insomma era un'Impero,possibile che il suo esercito era così poco dotato?


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Re:
Leonida.7742, 17/07/2014 19:46:

Ragazzi scusate l'intromissione,ma visto che si parla di Armenia allora...
nulla,tempo fa provai una mod che sbloccava questa fazione,io sinceramente sono rimasto deluso dalle unità che ci ho trovato.Insomma era un'Impero,possibile che il suo esercito era così poco dotato?



L'esercito armeno, specialmente nel II secolo a.c., era un misto di cultura orientale ed ellenistica. Avevano artiglierie, falangi e grandi cavalieri. Non utilizzavano elefanti da guerra. Su Totalwarcenter, un utente di nome Drtad (un americano di probabile origine armena) mi aveva informato riguardo agli armeni antichi.

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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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Re: Re:
Iulianus Apostata, 17/07/2014 20:33:



L'esercito armeno, specialmente nel II secolo a.c., era un misto di cultura orientale ed ellenistica. Avevano artiglierie, falangi e grandi cavalieri. Non utilizzavano elefanti da guerra. Su Totalwarcenter, un utente di nome Drtad (un americano di probabile origine armena) mi aveva informato riguardo agli armeni antichi.




esatto, su DeI esiste una submod che sblocca tutte le fazioni, (minor factions2/4 TFY) per giocare con l'Armenia, con moooolte truppe in più.

se vedi sul post "i nostri imperi" su Rome II ho postato l'impero armeno come lo vedo io..:)




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Iulianus,ma questo ragazzo ti ha detto qualcosa in più? cioè a me piacerebbe sapere il valore militare delle sue truppe.Essendo un impero credo che non fossero dei cattivi soldati,insomma hanno ottenuto conquiste importanti.Sarebbe bello sapere per esempio se il suo esercito si basava su fanteria o cavalleria,quale era il suo punto di forza ed il suo tallone d'Achille....


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19/07/2014 14:40
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Credo che l'Armenia si basasse considerevolmente sulla fanteria: infatti possedevano truppe appiedate, soldati armati in modo pesante, con lorica squamata, giavellotti, spada corta e grandi scudi; appartenevano alla nobiltà degli Azat (che aveva pure cavalieri).
Parlo di una fanteria che, come quella di Mitridate del Ponto, era molto simile ai legionari romani. Tuttavia, pare che tale tipologia di unità armena non fosse il risultato di una "copia" da Roma (come scrivevano i latini); bensì si sarebbe sviluppata in modo del tutto indipendente.
Armeni erano i Catafratti. L'utente Drtat mi aveva detto che era spesso usato il berretto frigio dai peltasti o altre truppe; infatti, in Armenia il clima non è così torrido come nel cuore del Medio oriente,ove spesso veniva usato il tipico capo degli sparabara.
In RS II gli Armeni sono ben rappresentati.
Nella regione della Media Atropatene, il regno d'armenia reclutava militi più "persianeggianti". Nel complesso, l'esercito armeno doveva essere un insieme di culture eterogenee, salvo il nucleo autoctono vero e proprio, tra cui gli Azat.
Ma importantissimi erano gli arcieri a cavallo e i detti Catafratti. Probabilmente, la cavalleria era più considerata.

Grazie per l'indicazione boboskus :)

[Modificato da Iulianus Apostata 19/07/2014 14:41]
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19/07/2014 19:25
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Grazie Iulianus,davvero esauriente :) non ti nascondo che sono venuto a conoscenza dell'Impero armeno proprio in questi giorni e grazie a Rome II.E' una cultura bellissima al quale mi sto appassionando.
Caspita non credevo che avesse dei fanti così forti,tipo "legionari" e poi se Rome II dice il vero,ieri provai a fare una battaglia per testare la cavalleria d'assalto catafratta la disposi in prima linea davanti alla fanteria,beh ti assicuro che a battaglia iniziata l'ho scagliata nel cuore dell'esercito nemico,tutto fatto di lancieri e praticamente si concluse li,una forza ed un impatto impressionante,oltre ad una grande bellezza estetica.
[Modificato da Leonida.7742 19/07/2014 19:26]


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20/07/2014 23:51
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Di Nulla ;)
I catafratti però non erano estremamente efficaci, e infatti si stancavano presto. Almeno nell'esercito partico, i cavalieri di quel tipo non sapevano combattere appiedati; quindi una volta buttati giù da cavallo, erano affari loro, specialmente in mezzo ai legionari romani; che dovettero fare (o fecero certamente) la stessa cosa nella battaglia di Tigranocerta (69 a.c.) quando presero in scacco i catafratti di Tigrane II.
[Modificato da Iulianus Apostata 20/07/2014 23:52]
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26/07/2014 11:27
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dopo le guerre mitridatiche il regno d'Armenia diventò un formale alleato di Roma, ma in realtà ogni re sul trono era un re fantoccio guidato dalle decisioni di Roma. Ne rimane comunque il fatto che sia per l'Armenia che per Roma sia stata una buonissima simbiosi dove una teneva tutto sommato la propria indipendenza mentre Roma ne aveva uno stato cuscinetto verso l'oriente.
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