nell'estate del 1448 gli esploratori tornarono a Tricarico portando conseco la notizia che Potenza aveva recentemente acquisito l'indipendenza dal Regno di Napoli. Il territorio era vasto e ricco e la popolazione feconda. La città era amministrata da un ex capitano di ventura che strappò la città ai napoletani con un colpo di mano violento e tipico della sua risma. Egli era Jacopo Caracciolo. Census de Civitate uno dei più noti condottieri del Principato assunse il comando di un esercito stavolta levato con miliziani come i provisionari e rampolli di famiglie mercantili e arcieri di montagna avendo cura di tenere anche un buon numero di catapulte. L'esercito varcò la frontiera prima che arrivasse l'inverno. Durante la marcia ricevette notizie inquietanti di avanzate turche nei balcani e del disastro di Varna. Dopodichè passò l'inverno sotto le mura della città ben difesa e orgogliosa. Censis non voleva passare un altro inverno per paura di diserzioni e ordinò l'assalto alla città. Le catapulte provocarono varchi fra i bastioni e vi si riversarono in gran copia gli armati che iniziarono a riempire le strade e vie di sangue e viscere senza distinzioni massacrando anche centinaia di civili compreso donne e bambini. La città andò in fiamme e Caracciolo ucciso in battaglia avendo portato all'inferno con sè molti uomini di Taranto. La conquista della città comportò la rapida caduta anche della fortezza di Avigliano. La regione poteva dirsi già quasi pacificata e l'erario del Principato si riempiva anche stavolta di abbondanti bottini utili per conservare la potenza militare unica cosa sola che trattiene i napoletani e i calabresi di respingere i tarantini fino alle loro stesse mura cittadine.
l'assedio di Taranto e il massacro per le strade...
non abbiate pietà dei nemici! vittoria,vittoria e sempre vittoria!!!!
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