Allora, riprendo la discussione riportandovi degli stralci dal volume dell'Osprey scritto da
Michael Whitby dal titolo "L'inizio della decadenza" riferita logicamente all'Impero Romano.
"L'Impero Romano dipendeva dalla forza dei suoi eserciti, che erano sempre stati composti da una combinazione di cittadini romani e non.
Prima dell'estensione universale della cittadinanza nel 212 d.C., i primi venivano reclutati nelle legioni, mentre i non cittadini tradizionalmente entravano nelle unità ausiliarie.
[omissis]
Si è sempre sostenuto che nel tardo Impero gli equilibri degli eserciti cambiarono, con i cittadini che venivano sopravanzati dagli stranieri, la tradizionale spina dorsale della fanteria eclissata dalle unità di cavalleria e quelle di frontiera (
limitanei) relegate in uno stato di inferiorità. I romani si allontanarono progressivamente dalle cose militari e gli eserciti sempre meno romani persero in disciplina e lealtà. Queste cose riflettono gli sviluppi nel tardo esercito, sebbene alla fine siano tutte dei malintesi.
Gli eserciti romani continuarono a fare affidamento a cospicue unità di non-cittadini, specialmente quando le truppe dovevano essere reclutate in fretta,... omissisis... Questi "esterni" erano spesso soldati eccellenti, che facevano da guardie del corpo a imperatori e generali... omissisis... Vi erano anche parecchi comandanti d'alto rango non romani che giocarono ruoli politici importanti, specialmente durante la frammentazione dell'Impero d'Occidente nel V secolo, ma non è corretto dedurre dalla loro preminenza che i non romani dominassero anche i ranghi dell'esercito.
La fanteria era sempre stata la forza peculiare dei romani ed è vero che le unità di cavalleria svolsero un ruolo più importante negli eserciti del tardo Impero, ma vi sono poche prove a suffragio dell'idea popolare che i romani avessero iniziato a basarsi sulla cavalleria pesantemente corazzata, un'anticipazione dei cavalieri medioevali....omissis..., ma probabilmente gli arcieri a cavallo sul modello unno erano i più comuni. Lo storico Procopio del VI secolo scelse un cavaliere equipaggiato con un arco composito per rappresentare l'ideale del soldato del tempo.
Tuttavia la fanteria rimaneva la base di quasi tutti gli eserciti e i soldati a piedi romani, quando adeguatamente addestrati e condotti, erano in grado di sconfiggere tutti gli avversari.
Un altro sviluppo nel tardo esercito romano era che, a partire dal IV secolo, furono fatte delle distinzioni a livello di status e di retribuzione tra
limitanei e le truppe del
comitatus, cioè fra i soldati delle più statiche unità provinciali e quelli che accompagnavano l'imperatore o i generali più importanti. Si afferma spesso che i limitanei divennero soldati-contadini, perdendo la loro qualità militare insieme alla loro professionalità, ma questa è un acattica rappresentazione delle tenute fondiarie che contribuivano a mantenerli e s'ignora il loro uso continuo in congiunzione delle truppe mobili nelle principali campagne in Oriente. E' da notare che i
limitanei comprendevano più unità di cavalleria del
comitatus, riflesso dell'utilità del cavallo per il pattugliamento locale e della maggiore abilità della fanteria ... omissis...
In complesso, gli eserciti romani cambiarono tra il III e il VII secolo, ma la maggior parte dei soldati provenivano dagli abitanti dell'Impero. Specifiche regioni montuose avevano la reputazione di fornire buone reclute: le terre montagnose dei Balcani, l'Isauria nell'Asia Minore meridionale e l'Armenia. Anche goti, germani e unni diedero contributi importanti, ma tali soldati spesso provenivano da gruppi che erano stati accettati dentro l'Impero e cui erano state date delle terre con lo scopo specifico di trarne delle reclute..
....omissis....
Nonostante le lamentele a proposito della disciplina, l'addestramento romano sembra essere rimasto duro. Una successione di manuali militari indicano che si dedicava particolare attenzione all'addestramento e alla tattica, per lo meno nell'Impero d'Oriente, per quanto sia probabilmente vero che fu l'organizzazione romana - piuttosto che le capacità militari di base - a emergere sempre di più come il modo in cui i romani avevavno la meglio sui loro nemici.
[Modificato da memphe 01/05/2010 10:39]
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Ut sementem feceris, ita metes