c'è da considerare che l'evoluzione della cavalleria occidentale è stata molto lunga e "travagliata" conviare accellerazioni e battute di arresto...
dopo le cavallerie romane dell'Impero d'Occidente e quele barbariche bisogna aspettare il massimo momento di potere dei franchi per vedere dei "cavalieri" simili ai notri canoni, sono i cavalieri dei tempi di Carlomagno,in numero esiguo (dato il csoto di mantenimento ed armamento, a carico del singolo) armamento simile alla fanteria (classica spada germanica a punta ogivale, doppio taglio, che non supera i 60-70 cm) corazza a scaglie o brunia, al massimo un elmo a due piastre (un evoluzione dell'elmo a fasce), nonostante l'introduzione della staffa le cariche frontali sono evitate, la lancia a cavallo è ancora un'assurdità, per l'epoca si richiedo ancora notevoli abilità ginniche ad un cavaliere, poichè non tutti disponevano di staffe e soprattutto per la polivalenza del corpo di cavalleria
per la cavalleria occidentale seria bisogna aspettare la fine dell'alto medioevo, per l'appunto in Normandia, qui i raziatori danesi hanno ricevuto il diritto di poter vivere in questa terra (minacciando la stessa Parigi
, risalendo la Senna con le loro drakkar), per la prima volta il mondo vichingo viene a contatto (come possineti) con grandi estensioni di terreni e ottime razze di cavalli (quelli scandinavi erano piccolini e inadatti alla guerra), la staffa già c'era, ecco che nasce la cavalleria occidentale, ancora un pò primitiva, ma ha già tutti gli elementi che la renderanno la dominatrice dei campi di battaglia fino al tirotno della disciplina ferrea nei ranghi di fanteria (alabardieri e quadrati di picchieri) e le armi da fuoco
le portezioni per il corpo rimangono quelle preferite dai vichinghi: lunga cotta di maglia, elmo "normanno"(che è l'estrema evoluzione degli elmi scandinavi, nato in Danimerca, verranno prodotti quasi in serie)
grande evoluzione è da notare nello scudo, il grande scudo rotondo è ingombrante a cavallo e allora assume una nuova foggia, diventa "ad aquilone", la parte superiore assume un diametro leggermente inferiore, in basso si allunga e si stringe esponenzialmente arrivando agli stinchi, finendo a punta, così la gamba del cavaliere è protetta
la spada rimane la stessa, solita spada nordica doppiofilo, punta ogivale, sui 60-70 cm (con il tmepo si allungherà)
rimane ancora importante il giavellotto, da scagliare subito prima della carica
grande entrata di scena la fa la lancia, finalmente usata in resta
ad Hastings, per la prima volta nella storia, un muro di scudi viene infranto da una selva di freccie, seguita da un ingannevole scaramuccia e finta ritirata della fanteria e con finale carica di cavalleria...la tradizione delle fanterie nordiche anglosassono-vichinghe muore (il mitico muro di scudi che ha imperato per oltre 400-500 anni nel mondo nordico), cede il passo alla cavalleria medievale occidentale, con le sue cariche e con la rivalutazione degli arcieri
da confrontare con l'evoluzione parallela in russia, in cui i Variaghi (Rus, i vichighi svedesi che fondarono le maggiori città russe) si trovarono ad usare la cavalleria, lì lo scudo assume forme diverse (alcune molto simili allo scudo ad aquilone, altre diverse), ma questa è un'altra storia
straquoto Xostantinou, nell'epoca d'oro della cavalleria occidentale avere dei potenti cavalli da guerra aveva il suo costo! per via della selezione genetica (incrociare individui con le caratteristiche desiderate) comportava una minore versatilità dell'anima, tali cavalli non poteva più brucare l'erba, richiedevano almeno un quarto delle loro dieta giornaliera in cereali, e a fine gironata dovevano essere strigliati e puliti (altrimenti potevano addirittura ammalarsi!) a differenza dei piccoli cavalli mongoli, che erano la vera forza degli Unni prima e dei Mongoli dopo, molto resistenti (potevano cavalcare per giorni interi senza risentirne molto), manegevoli e mangiavano qualunque cosa trovavano (foraggio, erba, cespugli)
scusate eventuali errori ma non ho mota voglia di correggere tutto