14/03/2010 16:35 |
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Antioco il Grande, 14/03/2010 12.10:
Si ma è colpa della censura romana se gli eventi della Guerra Sociale non ci sono giunti?
Abbiamo il testo di Appiano e qualche accenno in autori minori, se l'opera di Livio è perduta è perché i Romani censuravano?
Allora che dovremmo dire di tutta la storia ellenistica? Di questa tranne il libro di Appiano sui Seleucidi, qualche vita di Plutarco, i libri dei Maccabei, e quel poco di Polibio e Diodoro Siculo non è rimasto nulla. Forse che la storia di Sertorio e Viriato era più importante di tutta la storia seleucide o dell'Egitto tolemaico?
Oltre alla censura romana, bisogna valutare che il costo dei libri faceva ricopiare solo i best sellers, quindi Livio si, ma la Vita di Cleopatra scritta dal suo medico personale no. Erodoto si, Ctesia no, Polibio si, Timeo no. A questo aggiungi le guerre, gli incendi, i topi, l'acqua, è già un miracolo che abbiamo questo.
Di Spartaco ci è giunto per intero solo i pochi capitoli di Appiano; e sempre ad Appiano dobbiamo l'unica trattazione continuata delle Guerre Civili da Silla a Sesto Pompeo. Il periodo più importante della storia romana è conservato solo in questo autore, che non è neppure il massimo, di certo non è Polibio. Oppure la Storia di Cartagine e quella degli Etruschi dell'imperatore Claudio, per noi sarebbero fondamentali queste opere, eppure sono andate totalmente perdute, senza lasciare traccia. Nessuno le ha mai citate, evidentemente furono un flop totale dal punto di vista commerciale, ed il loro autore era l'imperatore in persona.
tutto verissimo. comunque su chi faceva fare loro brutte figure i Romani erano decisamente più reticenti che con altri, tutto qua.
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